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Basket, NBA, Enes Kanter diventa americano: si chiamerà "Freedom"

Davide Bighiani

Aggiornato 30/11/2021 alle 18:01 GMT+1

NBA - Il centro dei Boston Celtics ha perso la cittadinanza turca dopo essersi opposto al regime di Erdogan: diventato statunitense, ora si chiamerà Enes Kanter Freedom.

Enes Kanter

Credit Foto Eurosport

Non chiamatelo più solo Enes Kanter, non si girerà: il centro dei Boston Celtics da oggi si chiama Enes Kanter "Freedom".
Una scelta dovuta quella dell'ex Jazz, Thunder, Knicks e Blazers, che ha perso la cittadinanza turca in seguito alla sua opposizione al presidente Erdogan: ottenuta la cittadinza statunitense, ha voluto festeggiare aggiungendo la "libertà" al suo nome ufficiale.

Cosa è successo

Una scelta dicevamo, assolutamente in linea con le battaglie di giustizia civile che l’atleta porta avanti da anni: era il 2016 quando il suo nome - quello originario - finì sulla lista nera dei nemici del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, quale sostenitore dell’oppositore politico in esilio negli Stati Uniti Fethullah Gulen dopo il fallito coup militare del 15 luglio. L'anno successivo poi Kanter divenne apolide e la magistratura turca aprì un processo in contumacia e chiesto l’estradizione in Turchia, come raccontato dallo stesso giocatore. Nel 2019, Kanter attaccò pubblicamente Erdogan e la Turchia per le operazioni militari lanciate in Siria contro le milizie curde, nel teatro della decennale guerra civile nel paese. Kanter definì Erdogan addirittura un “nuovo Hitler“. La sua famiglia in Turchia lo ha pubblicamente disconosciuto, ma lui ha più volte dichiarato di temere ritorsioni su di loro.
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"Freedom" Kanter

Credit Foto Getty Images

Le battaglie di Enes

Quindi "Freedom" sarà il suo cognome, mentre Kanter diventa il secondo nome. Non si tratta di una novità assoluta, visto che già al tempo della "bolla di Orlando", Kanter aveva scelto lo stesso nomignolo quando si poteva. Il suo impegno quindi continua: oltre a opporsi a Erdogan, Enes si è esposto nei confronti delle persecuzioni alla minoranze tibetane e uigure in Cina, contro il lavoro minorile e la disparità di trattamento tra uomini e donne nel basket professionistico. Il tutto nel nome della libertà. Freedom appunto.
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