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Basket, NBA: le 10 domande sulla Eastern Conference 2021-22 tra Nets, Bucks e gli Hawks di Gallinari

Davide Fumagalli

Aggiornato 18/10/2021 alle 23:23 GMT+2

BASKET, NBA - Nella notte tra martedì e mercoledì scatta la regular season 2021-22, che torna al formato da 82 gare prima di entrare nel vivo con Play-In e Playoff. Riflettori puntati sulla Eastern Conference dove i Milwaukee Bucks vorranno confermarsi, i Brooklyn Nets dare l'assalto al titolo e gli Atlanta Hawks di Danilo Gallinari vorranno ripetersi ai piani alti assieme ai New York Knicks.

Giannis Antetokounmpo contro Kevin Durant, Nets-Bucks, Playoffs NBA 2020-21

Credit Foto Getty Images

  • 1 - I Brooklyn Nets di Durant, Harden e Irving sono i favoriti per il titolo: è realmente così?
Secondo l'opinione pubblica e il pensiero dei 30 GM, i Nets sono i chiari favoriti al titolo. Oltre ai noti Durant e Harden, il roster ha aggiunto veterani come Millsap, Aldridge e Patty Mills, e confermato Griffin e Bruce Brown, per cui hanno tutto per puntare all'anello. I dubbi sono inevitabilmente la salute di KD e del Barba, e lo status di Irving, che senza vaccino rischia di saltare tutta la stagione.
  • 2 - I Milwaukee Bucks di Giannis Antetokounmpo ripartono da campioni in carica: hanno reali chance di confermarsi?
Sono i campioni in carica con l'MVP delle Finals Giannis Antetokounmpo, per forza partono in prima fila! Hanno conservato lo stesso "core" con due All Star al fianco del greco come Middleton e Holiday, non c'è più il "cagnaccio" PJ Tucker ma è rimasto Bobby Portis, torna Donte DiVincenzo dopo il grave infortunio e hanno allungato il roster. Senza più la pressione di dover vincere, possono addirittura ripetersi.
  • 3 - Miami Heat e Chicago Bulls si sono rinforzate in offseason: quali sono le loro reali ambizioni?
Dopo le Finals 2020 i Miami Heat sono incappati in un anno nero tra infortuni, Covid e altro: in offseason hanno aggiunto veterani importanti come Lowry, Tucker e Oladipo, ma i destini dipendono dalla salute di Jimmy Butler e dalla crescita di Adebayo e Herro. Possono assolutamente infilarsi nella corsa al terzo posto. Anche Chicago ha fatto un grande "mercato", prendendo Lonzo Ball, un All Star come DeMarr DeRozan e il re dei gregari, Alex Caruso, aggiungendoli ad un roster che già vantava due punte come LaVine e Vucevic. Il talento non manca, anche se ci sono incognite sulla chimica e a livello difensivo: mancare i playoff sarebbe però un fallimento.
  • 4 - I New York Knicks e gli Atlanta Hawks con Danilo Gallinari sono stati le sorprese dello scorso anno: si confermeranno o addirittura possono fare meglio?
I Knicks sono stati la grande sorpresa dell'anno scorso a Est, chiudendo addirittura quarti: ora la squadra di Thibodeau è chiamata a confermarsi e a superare un turno di playoff, ma non sarà semplice, anche perchè bisognerà vedere come si inseriranno negli schemi i grandi colpi del mercato Evan Fournier e Kemba Walker, quest'ultimo pieno di dubbi a livello fisico. Gli Atlanta Hawks hanno fatto ancora meglio, arrivando fino alla finale dell'Est, trascinata da un sontuoso Trae Young. Fare meglio vorrebbe dire andare alle Finals ed è dura, ma gli Hawks hanno il vantaggio che coach McMillan c'è da subito e il roster è già rodato, con altre stelle del calibro di Collins, Reddish, Capela e Bogdan Bogdanovic, più veterani come Lou Williams e il "nostro" Danilo Gallinari.
  • 5 - 76ers (caso Simmons) e Celtics (tantissime novità) sembrano avere più incognite che certezze: possono puntare ai primi quattro posti a Est?
Negli ultimi anni sono sempre state considerate delle "contender" per il titolo, ora lo sono certamente meno. Philadelphia ha una superstar in Embiid e tanti ottimi giocatori tra cui Tobias Harris, ma il caso Ben Simmons complica tutto: ora è rientrato nei ranghi ma è facile ipotizzare che venga scambiato, e solo a quel punto si potrebbero giudicare i 76ers, che restano comunque da playoff diretti (prime 6). Non ci sono "casi" a Boston ma tante novità da assorbire: Stevens è "salito" al ruolo di plenipotenziario, il nuovo coach è l'esordiente Ime Udoka e il roster lascia qualche dubbio. Tatum e Jaylen Brown sono due fenomeni, Smart resta il solito leader difensivo, però Schroeder appare una "toppa", il ritorno di Horford non scalda i cuori e i tanti giovani non convincono. Tra playoff e play-in.
  • 6 - LaMelo Ball e gli Charlotte Hornets sono stati tra le squadre più divertenti nel 2020-21: riusciranno a essere più concreti?
LaMelo significa spettacolo, punto. Il più giovane dei fratelli Ball lo scorso anno è stato un ciclone, una macchina da highlights e giusto Rookie dell'Anno, soprattutto ha permesso agli Hornets di farsi notare sulla mappa NBA. La franchigia di Michael Jordan dipende dalla salute di Hayward e dalla crescita di Washington e Bridges: occhio al rookie Bouknight, molto intrigante. Possono tornare almeno al play-in.
  • 7 - Solo 2 anni fa i Toronto Raptors erano campioni NBA, ora sembrano ad un bivio: dove possono arrivare?
Nel 2019 Toronto e i Raptors erano sul tetto del mondo, guidati da Kawhi Leonard. Due anni dopo i "Dinos" ripartono quasi da zero visto che nel frattempo han lasciato anche Ibaka, Marc Gasol, Lowy e Sergio Scariolo. Ci si aggrappa a coach Nurse, a Siakam e VanVleet, reduci di quella squadra, si confida nell'esplosione di Anunoby e Trent, e si scommette sul taleto del polivalente rookie Scottie Barnes, un "Draymond Green 2.0". Anche il play-in però sembra difficile.
  • 8 - Gli Indiana Pacers puntano sul ritorno di coach Rick Carlisle, "usato sicuro": mancare i playoff sarebbe un fallimento?
Fallito l'esperimento Bjorkgren, il capo Larry Bird ha convinto l'amico Rick Carlisle a tornare sulla panchina degli Indiana Pacers per provare a giocarsi i playoff da protagonisti. Il roster è tutt'altro che malvagio, anche se gli infortuni che a turno hanno colpito Caris LeVert, TJ Warren e il pivot Myles Turner non fanno stare sereni. Domas Sabonis e Brogdon sono garanzie, da seguire il rookie 24enne Chris Duarte.
  • 9 - Via Westbrook, dentro Dinwiddie e altri "comprimari": gli Wizards riusciranno a trattenere Beal e a tornare ai playoff?
Washington ha mescolato le carte in estate: via Westbrook, dentro Dinwiddie nello stesso ruolo, più dei gregari interessanti dai Lakers come Harrell, Kuzma e Caldwell-Pope, grande amico di Bradley Beal, la stella assoluta della franchigia. Gli Wizards hanno anche giovani intriganti come l'israeliano Avdija, il giapponese Hachimura e il rookie Kispert: il play-in è alla portata, anche con un coach debuttante come il figlio d'arte Wes Unseld Jr..
  • 10 - Cleveland, Orlando e Detroit in piena ricostruzione: chi sono i giocatori da tenere d'occhio?
E' quasi impossibile aspettarsi che una di queste tre possa arrivare almeno al play-in, ma tutte hanno motivi per meritarsi un'occhiata. I Pistons confidano molto sulla prima scelta assoluta dell'ultimo Draft Cade Cunningham, un "creator" che a molti ricorda Luka Doncic e che dovrà rilanciare una franchigia assolutamente depressa; i Magic sono in totale "rebuilding" ma hanno ammassato tanto talento giovane, ultimo la guardia Jalen Suggs, 5a scelta dell'ultimo Draft e protagonista con Gonzaga nell'unico anno in NCAA; infine i Cavs, alle prese con una difficile ricostruzione dopo il secondo addio di Lebron James ma con elementi interessanti come la guardia Garland, l'ala Okoro, il centro Allen e il lungo Evan Mobley, n.3 dell'ultimo Draft e con caratteristiche che ricordano Chris Bosh e Pau Gasol. A Cleveland ci sono anche veterani come Kevin Love e Ricky Rubio, ma non stupitevi se finiranno altrove la stagione.
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Kevin Durant, MVP della finale: i suoi 29 punti contro la Francia

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