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Basket, NBA: Matteo Spagnolo scelto al draft: punti di forza, debolezze e prospettive del giovane playmaker italiano

Daniele Fantini

Pubblicato 24/06/2022 alle 17:28 GMT+2

BASKET, NBA - Matteo Spagnolo è stato il terzo azzurro a essere scelto al draft 2022, chiamato con la numero 50 dai Minnesota Timberwolves. Andiamo a conoscerlo meglio, mettendo in luce punti forza, debolezze e prospettive per la sua futura carriera in NBA. Prodotto dei vivai di Stella Azzurra e Real Madrid, quest'anno ha giocato la sua prima stagione da professionista con la Vanoli Cremona.

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Matteo Spagnolo è stato il terzo e ultimo italiano a essere scelto nel draft NBA 2022, il più azzurro della storia della massima Lega d'oltreoceano. Il playmaker brindisino è stato chiamato con la numero 50 dai Minnesota Timberwolves al termine della sua prima vera stagione da professionista con la Vanoli Cremona.

Informazioni generali

  • Ruolo: playmaker/guardia
  • Data di nascita: 10/01/2003
  • Altezza: 194 cm
  • Peso: 88 kg
  • Draft: #50, Minnesota Timberwolves

La sua stagione

Cresciuto nel vivaio della Stella Azzurra Roma e poi passato nella cantera del Real Madrid, Matteo Spagnolo ha giocato la sua prima stagione da professionista nella LBA Serie A italiana, in prestito alla Vanoli Cremona. Nelle 26 partite disputate quest'anno, ha prodotto 12.1 punti, 3.5 rimbalzi e 2.7 assist in 27 minuti di media, tirando con il 43.9% da due, il 39.5% da tre e l'82.9% ai liberi. Il suo massimo sono i 21 punti realizzati nella trasferta di Tortona, con 4/5 dall'arco. Le sue prestazioni gli hanno permesso di vincere il premio come miglior Under 22 del campionato, ma non di evitare la retrocessione della sua Vanoli al termine di una stagione sfortunatissima per una lunga serie di infortuni.
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Punti di forza

Nonostante i 19 anni di età, Spagnolo vanta già una stagione in Serie A da titolare e 11 presenze in nazionale, con cui ha debuttato appena 17enne, il 20 febbraio 2022. L'etica del lavoro, forgiata in due dei vivai più importanti d'Europa, è paragonabile a quella dei grandi campioni. Personalità, carisma e faccia tosta gli hanno permesso di assorbire facilmente l'impatto con il livello professionistico. Il fisico è già ben strutturato, da giocatore maturo. Le qualità tecniche sono spiccate, superiori a quelle dei suoi coetanei. Spagnolo ha un ottimo ball-handling e un repertorio offensivo molto sviluppato. Attacca il ferro in modo molto efficace, utilizzando il fisico e i cambi di velocità, con un controllo del corpo notevole. Possiede una mano educata nel tiro da fuori e ha grande fantasia e capacità di costruirsi conclusioni efficaci in 1vs1.
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Aspetti da migliorare

Fisico, atletismo, qualità tecniche e istinto per il gioco devono ancora trovare la miglior collocazione all'interno di un sistema strutturato ed essere affinate da una capacità di lettura di livello. Com'è normale che sia per un esterno 19enne, a Spagnolo deve migliorare la capacità di gestione del ritmo e della partita, così come la qualità delle scelte, limando il gioco da forzature ed errori. Il suo vero ruolo è, probabilmente, ancora in divenire. In questo momento, più che playmaker, Spagnolo è una combo-guard moderna. Può guidare una squadra in prima persona, ma è forse più efficace al fianco di un regista più puro ed esperto, nel ruolo di guardia. In questa stagione, a Cremona, si è alternato in entrambe le posizioni, giocando con Peppe Poeta sul perimetro. I soli 2.7 assist a partita evidenziano caratteristiche più inclini alla finalizzazione che alla costruzione di gioco.
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Prospettive

La scelta numero 50 al draft, molto alta e al secondo giro, non gli garantisce un contratto sicuro in NBA. L'eventuale salto oltreoceano non è imminente. Esaurita la sua prima esperienza da professionista a Cremona, Spagnolo rientrerà al Real Madrid e cercherà, come primo obiettivo, di costruirsi una prima parte di carriera di livello in Europa. Restare con i blancos nella prossima stagione gli darà la possibilità di debuttare già in Eurolega, ma potrebbe essere molto rischioso per la mancanza di garanzie di spazio e minutaggio. Un altro anno in prestito in una squadra con profilo da Eurocup sarebbe la soluzione ideale, per proseguire in maniera naturale il percorso di crescita. La vera NBA potrebbe essere assaggiata fra 3-4 anni, quando avrà accumulato una dose di esperienza ottimale per poter essere competitivo anche nella Lega più importante al mondo. E i suoi diritti, ora in mano ai Minnesota Timberwolves, potranno essere finiti altrove all'interno di trade varie.
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