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Basket, NBA: nominati i migliori 76 giocatori della storia, esclusi Parker, Ginobili e Pau Gasol

Davide Fumagalli

Pubblicato 22/10/2021 alle 11:36 GMT+2

BASKET, NBA - In occasione del 75esimo anniversario della Lega, è stato pubblicato un elenco coi 76 giocatori migliori della storia. Una lista che comprende i vari Jordan, O'Neal, Bryant, Bird, Magic Johnson, LeBron James fra gli altri, ma che evidenzia anche esclusi eccellenti come Dwight Howard, Dikembe Mutombo, Vince Carter e gli "internationals" Ginobili, Parker e Pau Gasol.

Ginobili, Parker e Pau Gasol coi San Antonio Spurs

Credit Foto Getty Images

Quale migliore occasione del 75esimo anniversario della nascita della NBA per stilare la lista dei 75, anzi 76, più forti e iconinici di sempre? Infatti, nelle ultime tre notti, la NBA ha rilasciato questo elenco che inevitabilmente ha fatto discutere, una selezione sfornata da un "panel" di esperti composto da leggende, giocatori attuali, allenatori, general manager, dirigenti NBA e squadre, leggende WNBA e giornalisti.
Una lista incredibile per celebrare le "nozze di diamante" della lega pro di pallacanestro più importante al mondo: ci sono ovviamente Michael Jordan, Larry Bird, Magic Johnson, Bill Russell e Wilt Chamberlain, fra gli altri, Kobe Bryant, Tim Duncan, Shaquille O'Neal e Allen Iverson, tutti i 50 che erano già stati inseriti in occasione del cinquantesimo della NBA e celebrati all'All Star Game 1997 di Cleveland, e ci sono anche 11 giocatori in attività tra cui LeBron James, Stephen Curry, Kevin Durant e Giannis Antetokounmpo, due volte MVP e MVP delle Finals in carica col titolo 2021 vinto coi suoi Milwaukee Bucks.
Una collezione di talenti così grandi che mette insieme oltre 1,5 milioni di punti e 158 anelli di campione NBA, compreso il primo MVP di sempre, Bob Pettit nel 1955-56. A rappresentare l'Europa in questa lista sono Dirk Nowitzki e il già citato Giannis, mentre se allarghiamo il discorso agli "internationals", c'è il canadese Steve Nash, più Hakeem Olajuwon, Patrick Ewing e Tim Duncan, americani anche se nati fuori, in Nigeria, in Giamaica e nelle Isole Vergini rispettivamente.
Ovvio che quando si fa un elenco del genere, spiccano i grandi esclusi, inevitabilmente. Fra gli americani, Vince Carter, il re delle schiacciate ma non solo visti i 20 anni di carriera, Tracy McGrady, talento offensivo raro nell'epoca di Kobe, Chris Bosh, campione NBA coi Miami Heat di LeBron e Wade, Dwight Howard, uno dei migliori difensori e stoppatori della storia recente, Dikembe Mutombo, lui pure un totem a livello difensivo, più Alonzo Mourning, Grant Hill, Chris Webber e gli attuali Kyrie Irving e Klay Thompson, lo "Splash Brother" di Curry che si è risentito per essere stato escluso e lo ha fatto notare sui social.
Inoltre, fa storcere il naso l'assenza in questa lista di tre "internationals" che han lasciato un segno negli anni duemila ovvero Tony Parker, Manu Ginobili e Pau Gasol. Il francese è stato infatti il primo non americano a vincere il premio di MVP delle Finals nel 2007 con gli Spurs, l'argentino è stato tra i migliori "sesti uomini" e lui pure è stato fondamentale nell'era Popovich a San Antonio, e infine il lungo catalano, uno dei primi europei a lasciare davvero il segno insieme a Nowitzki, e due volte campione NBA coi Lakers di Bryant e Phil Jackson.
Forse si poteva attendere a inserire giocatori ancora in attività e che finora non hanno lasciato un solco così netto, pur essendo dei fenomeni, come Damian Lillard, Chris Paul, Carmelo Anthony, James Harden e Anthony Davis.
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