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Steve Kerr infuriato: "Basta scuse, freniamo la violenza e la lobby delle armi negli USA" Strage scuola elementare Texas

Marco Arcari

Pubblicato 25/05/2022 alle 12:16 GMT+2

Prima di gara-4 della serie di finale della Western Conference, Steve Kerr ha lanciato un forte messaggio contro la violenza e la lobby delle armi dopo l'ultima strage in una scuola: "Quando faremo qualcosa? Sono stanco, sono tremendamente stanco di venire in conferenza e fare le condoglianze alle famiglie devastate che sono là fuori. Sono stanco delle scuse e dei minuti di silenzio: basta!".

Stev Kerr

Credit Foto Eurosport

É uno Steve Kerr furioso e al contempo incredulo tra le lacrime, quello che si presenta alla conferenza stampa pre-gara 4 delle Finali di Western Conference NBA tra i suoi Golden State Warriors e i Dallas Mavericks di Luka Doncic. L'head coach dei Warriors ha chiarito fin da subito di non voler parlare di pallacanestro, decidendo, dopo l'ennesima sparatoria, di prendere una netta posizione su un tema che, negli Stati Uniti d'America, è quasi sempre all'ordine del giorno: quello delle armi. "Il basket ora non conta nulla. Da quando abbiamo finito la sessione di shootaround, quattordici bambini e un insegnante (il numero delle vittime sarebbe poi tragicamente salito, ndr) sono stati uccisi. Negli ultimi dieci giorni alcuni anziani sono stati uccisi in un supermercato di Buffalo, sono stati uccisi fedeli asiatici nel Sud della California e ora ci sono bambini assassinati a scuola. Quando faremo qualcosa?"
Quando faremo qualcosa? Sono stanco, sono tremendamente stanco di venire in conferenza e fare le condoglianze alle famiglie devastate che sono là fuori. Sono stanco delle scuse e dei minuti di silenzio: basta!

Qui sotto l'intervista completa in lingua inglese

Qui Kerr ha fatto espodere tutta la sua rabbia, sbattendo i pugni sul tavolo e si è scagliato anche in un messaggio ai politici sul tema delle armi. "Ci sono 50 senatori che si rifiutano di votare a favore del disegno di legge H. R. 8, una proposta di legge che la Camera ha votato due anni fa e che, da allora, è rimasta ferma lì. C'è una ragione per cui non la votano: mantenere il proprio potere. Quindi chiedo a tutti voi senatori, che rifiutate di fare qualcosa per fermare la violenza nelle scuole, nei supermarket: continuerete a mettere la vostra brama di potere davanti alle vite dei nostri bambini, dei nostri anziani e dei nostri fedeli?".
Ovviamente il passato di Kerr gioca un ruolo non secondario nella sua considerazione del tema. Nel gennaio 1984 suo padre, Malcolm Hooper Kerr, fu infatti ucciso in Libano, a Beirut sua città natale, a colpi d'arma da fuoco da due assassini. L'omicidio venne rivendicato dall'Islamic Jihad ma, a tutt'oggi, restano ancora molto controversi e nebulosi sia i motivi dell'attentato davanti al suo ufficio, sia i mandanti di tale esecuzione. "Questo è ciò che vediamo ogni settimana. Sono stanco, ne ho veramente abbastanza! Stasera giocheremo gara-4, ma voglio che ogni singola persona che mi sta ascoltando pensi ai suoi figli, nipoti, madri, padri e fratelli: come vi sentireste se questo fosse accaduto a voi oggi? Non possiamo abituarci a questo. Non possiamo restare seduti qui e leggere tutto ciò dicendoci ok, facciamo un minuto di silenzio, poi forza Dubs, forza Mavs. Questo però è quello che faremo, no? E nel mentre, 50 Senatori ci tengono in ostaggio".
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