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Verso la finale: quante speranze ha la Serbia di battere gli Usa?

Marco Barzizza

Pubblicato 21/08/2016 alle 16:11 GMT+2

Anche senza stravincere Durant e compagni hanno dimostrato con la Spagna di avere qualcosa in più di tutti. Riuscirà Djordjevic a rompere l'egemonia di una squadra che non corre dritta verso l'ennesimo oro olimpico?

Durant Usa Stati Uniti

Credit Foto LaPresse

Dilaganti? No, almeno non in semifinale con la Spagna. Gli Stati Uniti, intesi come squadra di basket che giocherà la finale del torneo olimpico domenica alle 20.45 italiane, non sono apparsi la squadra schiacciasassi che era sembrata in certe partite – molto più facili per la verità – di inizio torneo. Il gap finale sugli iberici, +6, ha fatto storcere il naso a qualcuno aprendo alla possibilità che possa non essere così facile per loro vincere l’oro. Ok, ci può stare, ma sia chiaro: questo non li toglie dal ruolo di assoluti favoriti. Si, perché seppur non dilaganti, la sensazione è che abbiano sicuramente qualcosa in più in termini fisici, atletici e tecnici rispetto a qualsiasi altra squadra presente, Serbia compresa.
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USA-Coach Mike Krzyzewski

Credit Foto Eurosport

Alla Serbia serve una super difesa

Ecco allora che sorge spontanea un’altra domanda: quante speranze ha la Serbia di impensierirli? A essere onesti, come lo saremmo stati nei confronti di qualsiasi altra squadra avrebbe dovuto affrontarli – a maggior ragione in finale – crediamo poche. Non perché la Serbia non abbia uomini e collettivo in grado di mettere sabbia negli ingranaggi avversari, ma perché lo strapotere atletico e la superiorità qualitativa di alcuni singoli (Durant su tutti, ma l’elenco potrebbe andare per le lunghe) fa effettivamente la differenza. La capacità di giocatori come KD, George o Irving di accelerare e di accendersi e provocare fiammate, e quindi parziali, è impressionante. Senza pari. Ovvio, la Serbia non parte battuta e per carattere è la squadra che può dargli più fastidio, ma servirà una prova difensiva ancor più clamorosa di quella messa in campo contro l’Australia a Teodosic e compagni per stare in partita contro la squadra di Krzyzewski (alias coach K).

Romantici, ricordatevi Atene

A voler esser ancora più onesti e chiari, se dovessimo dare delle percentuali sulla vittoria dell’una o dell’altra, le bilancia dice 75% Usa, 25% Serbia… e forse siamo stati buoni. Crudele? Così non vale? Può darsi, ma questo è il presente del basket mondiale quando si parla di cinque cerchi. I romantici possono aggrapparsi a quanto successo ad Atene 2004, quando l’Argentina della Generation Dorada riuscì ad avere la meglio sugli Stati Uniti in semifinale, confinandoli all’unica medaglia non dorata dal 1976 ad oggi. Che possa essere la Serbia di Sasha Djordjevic a sovvertire ogni pronostico e farci completamente sbagliare previsione?
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