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Il verdetto del derby: Goudelock è tornato bomber, Abass merita una chance

Daniele Fantini

Pubblicato 18/12/2017 alle 11:16 GMT+1

Dopo una brutta serie di 6 sconfitte in 7 gare tra Eurolega e campionato, Milano è tornata a gustare il sapore di una vittoria importante soprattutto a livello emotivo. Andrew Goudelock (23 punti) è chiamato ora a estrarre dalle secche un attacco che fatica sul perimetro in Eurolega, mentre Awudu Abass, ottimo su entrambi i lati del campo, si candida per un ruolo più importante anche in Coppa.

Andrew Goudelock in azione contro Andrea Crosariol, EA7 Milano-Red October Cantù, Serie A 2017-18

Credit Foto LaPresse

Goudelock è tornato: se gioca così, è manna per Milano in Eurolega

Dopo essere riapparso più per onor di firma che altro nella trasferta di Eurolega ad Atene (7 punti con 2/6 dal campo in 18', senza mai entrare nel vivo della gara), Andrew Goudelock sembra aver ritrovato la giusta confidenza con il ritmo-partita: 23 punti e 5 triple a bersaglio, entrambi massimi in stagione in campionato, e ruolo di leader offensivo prontamente ripreso per una squadra che aveva enorme bisogno di un faro in grado di mettere numeri a referto con continuità. Le 5 bombe, un paio delle quali scagliate da fermo con l'uomo addosso, costituiscono un surplus utilissimo a un'Olimpia che ha faticato terribilmente a essere incisiva dal perimetro nelle ultime sconfitte in Europa e nella trasferta di Torino.

Abass mastino difensivo: merita una chance anche in Europa

Simone Pianigiani ha spiegato di aver tenuto volutamente a riposo Awudu Abass nella trasferta all'Oaka per poi sguinzagliarlo sulle piste di Randy Culpepper, che si presentava al Forum come miglior marcatore del campionato e reduce da una serie di gare di altissima qualità offensiva. Abass ha svolto il compito con grande dedizione, controllando il bomber di Cantù sui 28 metri e rendendogli difficile ogni improvvisazione personale grazie alla sua grande apertura alare unità a una velocità di piedi di primo livello, ma l'ala dell'Olimpia ha saputo farsi trovare pronto anche dall'altra parte del campo, segnando 13 punti con un paio di inchiodate al ferro in penetrazione. Che sia giunto il momento di dargli più spazio anche in Eurolega, considerando il lavoro che può svolgere nella metacampo difensiva e la capacità di occupare uno slot, quello di ala piccola, un po' scoperto nonostante gli straordinari di Micov?

Il cuore di Cantù è sempre da applausi

Per l'ennesima volta, Cantù è stata commovente per il modo in cui è rimasta in partita fino (quasi) all'ultimo, nonostante una rotazione sempre ridotta a 7-8 elementi e una trasferta proibitiva sulla carta. La squadra di Sodini non si è mai snaturata in attacco, giocando sempre la sua pallacanestro fatta di concetti molto semplici (tanta corsa, pick'n'roll ed early offense), senza mai dare l'impressione di crollare psicologicamente sotto i continui tentativi di allunghi dell'Olimpia. Anzi, nel rientrare dal -16 al -5 a metà quarto periodo, è stata proprio Cantù a vincere la battaglia mentale con Milano mettendo il sale sulla coda a una squadra che ha lasciato trasparire le difficoltà psicologiche vissute in questo periodo ("l'ansia da prestazione" descritta da Pianigiani a fine gara). E in una serata non particolarmente brillante di Culpepper, la Red October ha scoperto Charles Thomas, ora forse nella sua veste migliore dopo aver recuperato dall'infortunio muscolare: 20 punti e una varietà di soluzioni offensive anche fronte a canestro molto stuzzicante...
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