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Aradori rinuncia al 20% dello stipendio: "La Fortitudo mi ha aiutato quando avevo bisogno"

Davide Fumagalli

Aggiornato 13/05/2020 alle 10:20 GMT+2

Il capitano della Pompea Bologna parla della decisione di tagliarsi l'ingaggio per andare incontro al club, poi dedica un pensiero al futuro con la Effe: "Da parte mia c'è la voglia di stare insieme a lungo, ma non dipende solo da me". E l'anneddoto: "Fin da piccolo ero affascinato da figure come quella di Sherlock Holmes o Hercule Poirot".

Pietro Aradori, Pompea Fortitudo Bologna

Credit Foto Imago

Alle spalle il passato alla Virtus, Pietro Aradori si è inserito velocemente nell'ambiente Fortitudo, l'altra sponda di Bologna, e alla prima occasione ha dimostrato tutto il suo attaccamento e la sua riconoscenza per la 'Effe'. La guardia bresciana ha infatti scelto di rinunciare a più del 20% del suo ingaggio lordo previsto dall'intesa tra il sindacato dei giocatori e chi rappresenta i proprietari. Questo il suo pensiero al Resto del Carlino:
Ho fatto questa scelta perché siamo in una situazione più grande di noi e che va oltre il mondo dello sport. Le difficoltà colpiscono tutti i campi della vita e mi sembrava giusto andare incontro alla società, anche perché l'estate scorsa ero io ad essere in una condizione non facile e la Fortitudo mi ha immediatamente accolto a braccia aperte. Sono cose che non si possono dimenticare e alla prima occasione importante era giusto ricordarsene
Sì, perchè nell'estate 2019, Aradori era sul mercato dopo essere stato "liberato" dalla Virtus e quella della Fortitudo era tra le poche offerte sul tavolo: la Pompea e la tutta la tifoseria l'hanno immediatamente accolto e l'hanno fatto sentire da subito uno di loro, a dispetto del passato e i gradi di capitano con la formazione dell'altra metà di "Basket City". Ora da parte di Aradori ci sarebbe il desiderio di prolungare questo sodalizio:
Da parte mia c'è la voglia di stare insieme a lungo, ma non dipende solo da me: i matrimoni si fanno in due. Il coro dei tifosi? Lo aspetto da un po’ di tempo, ma mi hanno detto che me lo dovevo meritare, per cui faremo di tutto per meritarcelo
Infine Aradori racconta un aneddoto: se non avesse fatto il giocatore di pallacanestro, avrebbe voluto fare l'investigatore privato.
Fin da piccolo ero affascinato da figure come quella di Sherlock Holmes o Hercule Poirot. Sono una persona molto curiosa a cui piace andare oltre le apparenze e che non si accontenta di conoscere le cose solo in modo superficiale
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Face2Face con Pietro Aradori: "Dalla Virtus alla Fortitudo? Ho passato 2 giorni di fuoco ma..."

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