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Basket, Gandini e i 50 anni della Lega: "Necessario un aumento dei ricavi"

Davide Fumagalli

Aggiornato 27/05/2020 alle 16:06 GMT+2

Il presidente è intervenuto a Radio 24 per celebrare la festà di 'metà secolo' della Lega: "Da qui a fine luglio avremo un quadro perfetto sul campionato che avremo. Le difficoltà di alcuni club? Sono le industrie e il mecenatismo che sostiene il basket, se un imprenditore è in difficoltà deve per forza riguardare le sue spese".

Umberto Gandini, presidente Lega Basket Serie A

Credit Foto Imago

Nel giorno in cui la Lega Basket di Serie A festeggia i 50 anni dalla sua nascita, non poteva mancare un'analisi di Umberto Gandini, diventato numero uno della "Confidustria del parquet" proprio 100 giorni fa. E' intervenuto ai microfoni di Radio 24 e ha trattato i temi più caldi, partendo proprio dal compleanno della Lega: "Senza un passato e senza conoscere un passato è difficile gestire il presente e pianificare il futuro. La stagione interrotta dimostrava numeri in crescita nei palazzetti, Coppa Italia bellissima, abbiamo dovuto fermarci per questioni di sicurezza".
Il piano di Gandini è molto chiaro: "Abbiamo dato date e formati per il 2020/21. Da qui a fine luglio avremo un quadro perfetto sul campionato che avremo e che diventerà un campionato di pianificazione, dobbiamo capire chi siamo e dove vogliamo andare. Il campionato italiano deve tornare ad essere di destinazione e non di passaggio. Difficile trattenere i nostri talenti che ambiscono all'NBA, ma vedi anche l'esempio di Moretti che torna. E' importante che si ambisca a giocare in Italia, la qualità del basket è in crescita".
Molto passa dal tema dei diritti televisivi con un contratto in scadenza che molto probabilmente verrà rinnovato di un solo anno per poi riproporre un bando triennale. Il presidente parla così della questione sottolineando un aspetto fondamentale: "Rapporto con la tv del basket che verrà? Molto dipende dal prodotto, parlo dell'indotto, lo storytelling della pallacanestro in Italia. Forse mancano grandi testimonial e ambasciatori di questo gioco, è un lavoro che faremo con le società come Lega. Tutto passa per un aumento dei ricavi che vengono dalle tv, ma sta a noi dare un prodotto di qualità, con palazzetti e una cornice adeguata. C'è da un lato la storicità della visibilità che dà il chiaro alla pallacanestro. Pian piano lo sport è andato verso un ambiente pay. Bisogna capire se il pubblico generalista può essere quello di riferimento o se pensare a qualcosa di alternativo".
La chiosa è per un argomento ancora più scottante, quello della crisi economica e l'allarme lanciato da club come Cremona, Roma e Pesaro. "Le difficoltà di alcuni club? Situazione che deriva principalmente dalle conseguenze del Coronavirus. Sono le industrie e il mecenatismo che sostengono il basket, se un imprenditore è in difficoltà deve per forza riguardare le sue spese. Cremona anche ultimamente ha segnalato difficoltà. Pesaro ha fatto miracoli per anni con budget ridotti e ha bisogno anche di ritrovare entusiasmo. A Roma per 20 anni Toti ha fatto tantissimo e confido nel tessuto imprenditoriale della Capitale".
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