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Finale thriller a Venezia: Milano vince il big-match con una triplona di Vlado Micov

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DaEurosport

Aggiornato 15/12/2019 alle 23:02 GMT+1

L'Olimpia Milano vince il big-match della 13a giornata contro la Reyer Venezia espugnando il Taliercio 71-70 grazie a una tripla pazzesca di Vladimir Micov a cinque secondi dalla sirena.

Vladimir Micov of Olimpia in action during the LBA LegaBasket of Serie A match between Vanoli Cremona and AX Armani Exchange Olimpia Milan at Pala Radi on October 20, 2019 in Cremona, Italy

Credit Foto Getty Images

Umana Reyer Venezia - AX Armani Exchange Milano 70-71

A cura di Daniele Fantini. San Vladimir cade il 15 luglio, ma oggi arriva con cinque mesi di ritardo. Oppure con sette di anticipo. L'Olimpia Milano ringrazia una tripla impiccata di Vladimir Micov a cinque secondi dalla sirena, e, sbancando il Taliercio 71-70, vince una partita che sembrava ormai persa allungando a quattro la striscia positiva in campionato aperta contro Sassari. Per la Reyer, scornata e beffata, arriva invece il secondo ko consecutivo (il terzo nelle ultime quattro gare) che peggiora ulteriormente una situazione di classifica già deficitaria, col grosso rischio di rinuncia alle Final Eight di Coppa Italia ormai incombente all'orizzonte.
Nonostante sia soltanto la 13esima giornata, l'incrocio tra le due squadre che si sono spartite gli ultimi quattro titoli nazionali porta con sé un chiaro aroma da playoff: si gioca, specialmente nella ripresa, una partita maschia, fisica, con netta prevalenza delle difese sugli attacchi, come certificato anche da quegli otto lunghissimi minuti nel quarto periodo in cui l'Olimpia Milano non trova alcun canestro dal campo e vede presto evaporare il sottile margine di cinque lunghezze (54-59) dell'ultimo mini-riposo. Trascinata prima da un Mitchell Watt extra-lusso su entrambe le metacampo (14 punti, 6 rimbalzi) e poi dalla mano fatata di Austin Daye, in dubbio a inizio gara ma capace di ritrovare presto le sue solite sensazioni offensive da grande campione (17 punti con 3/4 dall'arco), la Reyer ha una concretissima chance di vincere la partita quando mette la freccia alla metà del quarto periodo (60-59) e replica poi costantemente alla sfuriata di Sergio Rodriguez: uno 0/2 di Brooks in lunetta a 29" dalla sirena sul 70-68 sembra sanguinoso, ma Michael Bramos, tiratore da 84.5% in stagione, spadella in egual modo. L'Olimpia si ritrova quasi miracolosamente in mano il pallone per vincere, con Vlado Micov a sparare una bomba da campione sulla faccia di Jeremy Chappell a gioco ormai rotto da un'ottima azione difensiva corale orogranata: solo rete, rara esultanza del serbo, e Venezia che non riesce a costruire un tiro in tempo utile per replicare nell'ultima azione della partita (con merito della difesa biancorossa).
Micov chiude con 11 punti e tre triple a bersaglio, ma il premio di MVP del match finisce nelle tasche di Sergio Rodriguez, autore di 19 punti in uscita dalla panchina, compresi gli unici altri due canestri del quarto periodo milanese oltre a quello decisivo del serbo. Positivo anche Michael Roll, con 11 punti, tanta solidità, difesa e un perfetto 4/4 al tiro, apprezzabile in regia e in difesa lo scongelato Andrea Cinciarini (partito in quintetto dopo l'ennesima rinuncia a Shelvin Mack in campionato), importante uno sprazzo di dominio fisico di Kaleb Tarczewski per firmare un piccolo break nel terzo periodo (50-57 con 7 punti consecutivi dei suoi 9 totali), ma bocciato Arturas Gudaitis, alla sua seconda partita dopo il rientro di venerdì a Villeurbanne, ancora molto lontano mentalmente dal ritmo-partita ideale.
Su sponda orogranata, detto di Watt e Daye, merita una menzione d'onore anche Michael Bramos nonostante lo 0/2 fatale dalla lunetta: 15 punti con 6/11 dal campo (3/5 dalla distanza), facendosi sempre trovare pronto sui ribaltamenti di lato per punire le rotazioni tardive della difesa milanese. Nel complesso, la Reyer gioca una partita molto efficace nel verniciato chiudendo con un ottimo 61% al tiro, ma lascia sul ferro tante triple importanti in vari momenti della gara, senza mai riuscire a dare una doppia identità al proprio attacco (8/24 il conto finale contro il 10/23 avversario).
  • Umana Reyer Venezia: Stone 3, Bramos 15, Chappell 7, Mazzola, Watt 14; Tonut 5, Daye 17, De Nicolao 3, Filloy 4, Vidmar 2. N.e.: Pellegrino, Cerella. All.: De Raffaele.
  • AX Armani Exchange Milano: Micov 11, Gudaitis 2, Roll 11, Cinciarini 5, Scola 11; Della Valle, Biligha 1, Moraschini, Rodriguez 19, Tarczewski 9, Brooks 2. N.e.: Burns. All.: Messina.
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Grissin Bon Reggio Emilia - Allianz Pallacanestro Trieste 87-86

A cura di Daniele Fantini. Una pennellata di Gal Mekel a 2 secondi e mezzo dalla sirena permette a Reggio Emilia di spezzare la striscia di due ko consecutivi sofferti contro Milano e Treviso e di riaffacciarsi al margine della zona playoff con un record in parità di 6-6. Per l'Allianz Trieste arriva invece la seconda sconfitta in fila dopo quella incassata contro Roma e, più in generale, lasesta nelle ultime sette uscite, un ruolino di marcia molto deficitario che inchioda la squadra di coach Dalmasson al penultimo posto in graduatoria (3-9).
Come detto, Gal Mekel si porta a casa il pallone della partita per una prestazione solida e continua da 17 punti e 7 assist per 26 di valutazione, compresi gli ultimi due canestri che permettono alla Grissin Bon di operare il sorpasso al photofinish dopo un secondo tempo estremamente faticoso e trascorso quasi interamente di rincorsa. Positiva anche la combo dei big-men reggiani: Josh Owens scrive 13 punti con 10 rimbalzi (6 dei quali offensivi), punteggiati da una serie di giocate atletiche e di reattività ben oltre il ferro, mentre Reggie Upshaw chiude a quota 14 con 10 rimbalzi, fondamentale per lanciare la rimonta dopo il -13 del 32' (60-73) che sembrava aver ormai spianato a Trieste un'autostrada verso una vittoria corsara. Molto positivo anche Leonardo Candi, capace di dare tanta difesa nel quarto periodo e anche un inusuale sprazzo di grande efficacia offensiva costruito sulle pure ali dell'emotività, ma ancora in down Darius Johnson-Odom, molto impreciso (5 punti con 2/8 al tiro, 0/5 dall'arco) e con un linguaggio del corpo poco brillante e costruttivo.
Trieste, che dopo un inizio shock da 14-2 e 22-9 ribalta completamente l'inerzia con un secondo quarto da soli 10 punti concessi (34-35 all'intervallo lungo) sembra in totale controllo grazie a un clinic di tiro dall'arco (6/7 di squadra) che le regala un terzo periodo da 32 punti e un vantaggio che scollina in più occasioni oltre la doppia cifra. Il risveglio di Hrvoje Peric dopo tre quarti sonnolenti replica al primo tentativo di rimonta reggiano, ma la squadra perde fluidità e ordine offensivo nel finale, trovando il fondo della retina soltanto con una tripa di Jones per l'82-86. Sul lato opposto, la decantata difesa del secondo periodo non regge, aprendo il fianco a tante situazioni in transizione e dal palleggio sul perimetro, puntualmente sfruttate dai vari Candi e Mekel. DeQuan Jones è il migliore a livello statistico con 17 punti e 4 assist, figli di una partita giocata con discreta continuità e applicazione su entrambe le metacampo. Seguono Juan Manuel Fernandez con 15 punti e 3 assist, indiavolato nel terzo periodo ma poi scomparso col passare dei minuti, e Akil Mitchell con 15 punti e 5 rimbalzi, destinato a perdere sul lungo periodo la lotta nel verniciato contro Owens. Detto di un Peric molto altalenante nonostante un tabellino da 14 punti e 5 assist, Trieste ha poco da Kodi Justice (10 punti, 3/8 al tiro, 4 palle perse e un senso di impalpabilità generale se escludiamo un paio di fiammate nei due periodi centrali) e ancor meno da John Elmore, fermo a soli 3 punti in 13'.
  • Grissin Bon Reggio Emilia: Johnson-Odom 5, Fontecchio 7, Pardon 4, Candi 9, Poeta 8, Vojvoda 10, Infante, Soviero n.e., Owens 13, Upshaw 14, Diouf n.e., Mekel 17. All. Buscaglia.
  • Allianz Pallacanestro Trieste: Coronica n.e., Cooke 2, Peric 14, Fernandez 15, Jones 17, Strautins 3, Janelidze n.e., Cavaliero 7, Da Ros n.e., Mitchell 15, Elmore 3, Justice 10. All. Dalmasson.
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Openjobmetis Varese - Carpegna Prosciutto Pesaro 103-87

A cura di Marco Arcari. Varese si conferma inarrestabile tra le mura amiche dell’Enerxenia Arena, superando anche Pesaro, ancora alla ricerca del primo successo stagionale, e conquistando la quinta vittoria casalinga consecutiva. Gli ospiti partono meglio, trovando in Paul Eboua (9 punti nel 1° periodo) il go-to-guy a livello offensivo e regalando anche qualche giocata spettacolare. L’Openjobmetis beneficia delle solite giocate di Joshua Mayo, ma è soprattutto L.J. Peak, con 5 punti consecutivi, a tenere a contatto i padroni di casa (16-18 al 7’). Tocca però a Giancarlo Ferrero prendere le redini dell’attacco biancorosso e piazzarne 7 in fila (9 nel 1° quarto) per riportare avanti Varese in chiusura di frazione (25-24), vanificando così le giocate di Jaylen Barford. La Carpegna Prosciutto continua a martellare col gioco interno e con la precisione dei propri lunghi (15/20 da 2 a metà gara), mentre la formazione di coach Caja si affida più al gioco perimetrale. Le iniziative di Siim-Sander Vene provano a spaccare in due la partita, così come quelle di un inarrestabile Ferrero (17 punti a metà gara), ma Jaylen Barford brucia la sirena di fine 2° quarto con la bomba che mantiene perfettamente a contatto la formazione di coach Sacco (56-54).
Ferrero continua a strabiliare Masnago anche in apertura di ripresa, piazzando altri 5 punti in fila e rispondendo alle bombe di Pesaro (63-60 al 24’). La serie di triple di Pesaro si allunga, con Simone Zanotti sugli scudi, ma l’Openjobmetis piazza un break di 8-0 sfruttando la fisicità di Jeremy Simmons sotto i tabelloni e cerca di fuggire proprio in chiusura di 3° quarto (82-74). Nell’ultima frazione l’attacco degli ospiti si inceppa (solamente 4 punti segnati nei primi 4’ del periodo), mentre Ferrero piazza anche la tripla che sembra poter chiudere definitivamente i giochi (89-78). Il punto esclamativo lo mettono però Peak, con un’altra devastante schiacciata, e Mayo col gioco da 3 punti che rappresenta il primo canestro della sua ripresa. MVP indiscusso della sfida Ferrero, autore di 27 punti (con 4/6 da 3) e 8 rimbalzi, ma ottime prove anche di Simmons (15 punti e 10 rimbalzi) e di Peak (17 punti). Alla Carpegna Prosciutto non bastano i 27 punti di Barford e i 15 di Eboua.
  • Openjobmetis Varese: Peak 17, Clark 13, De Vita n.e., Jakovics 11, Vene 7, Cervi, Simmons 15, Seck n.e., Mayo 13, Tambone, Gandini n.e., Ferrero 27. All. Caja.
  • Carpegna Prosciutto Pesaro: Barford 27, Drell n.e., Mussini 12, Pusica 3, Miaschi, Eboua 15, Chapman 6, Thomas 6, Totè 6, Zanotti 12. All. Sacco.
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Acqua S. Bernardo-Cinelandia Cantù - De' Longhi Treviso 77-74

A cura di Davide Fumagalli. Partita vibrante al PalaBancoDesio dove la S.Bernardo Cinelandia-Cantù supera la De'Longhi Treviso e conquista la seconda vittoria di fila, la quinta di un campionato che ora vede i brianzoli a 10 punti assieme a due "big" come Venezia e Trento. Sconfitta bruciante per i veneti che, senza Jordan Parks, incappano nel sesto stop su sette gare in trasferta, un bilancio diametralmente opposto a quanto fanno al Palaverde (5-1). Gara pazza, con la De'Longhi che va a +19 nel terzo quarto, si fa riprendere, torna a +7 nel quarto periodo e poi si fa superare nel finale da Cantù, guidata da Wes Clark, 24 punti, compreso il canestro della vittoria, e da Kevarrius Hayes, determinante con 11 punti, 11 rimbalzi e 3 stoppate; tutto sommato positivo l'esordio dell'ultimo arrivato Joe Ragland con 7 punti, 4 rimbalzi e 3 assist. Per Treviso 16 punti e 8 rimbalzi di Cooke, e 15 con 8 rimbalzi di Tessitori che però fallisce il canestro della possibile vittoria.
La partita è equilibrata nel primo periodo, chiuso sul 20-17 per Cantù col buzzer beater di Ragland, poi nel secondo periodo Treviso si accende, trova buon impatto dalle seconde linee come Alviti e Uglietti, e arriva l'allungo sul +8, 37-29, dopo un gioco da tre punti di Cooke. Cantù rosicchia qualche punto e all'intervallo è 41-35 per gli ospiti. L'avvio di ripresa è tutto della De'Longhi: i padroni di casa vanno in tilt, tra errori, perse e disattenzioni, e gli ospiti ne approfittano per scappare fino a +19 sul 56-37 con le giocate di Cooke, Fotu e Tessitori. Sembra fatta e invece la De'Longhi si spegne e Cantù si rianima improvvisamente: break di 15-0 con le giocate di un sontuoso Wes Clark e clamorosa rimonta. La S.Bernardo-Cinelandia è a -2 al 30' col canestro di Wilson e poi, dopo un nuovo allungo di Treviso per il +8 sul 64-56, arriva la parità sul 67-67 con le schiacciate di Pecchia, Hayes e Burnell.
Da lì è una sfida punto a punto, Hayes fa +2 sul 69-67, Treviso torna davanti sul 74-72 con 5 punti di Logan e 2 di Cooke, ma l'ultimo squillo è dei padroni di casa: Hayes stoppa Cooke in penetrazione e sulla ripartenza Clark segna e subisce il fallo per il sorpasso sul 75-74. E' la giocata della vittoria perchè sull'azione successiva Tessitori si divora un canestro fatto da pochi passi e così si spengono le speranze della De'Longhi. La squadra di Menetti osserverà il turno di riposo e tornerà in campo venerdì 27 dicembre in casa contro Sassari mentre Cantù domenica prossima, 22 dicembre, avrà uno scontro diretto alle 19 sul campo di Trieste.
  • Acqua S. Bernardo-Cinelandia Cantù: Young 7, Procida n.e., Clark 24, La Torre, Hayes 11, Wilson 10, Ragland 7, Burnell 7, Baparapè n.e., Simioni 3, Rodriguez n.e., Pecchia 8. All. Pancotto.
  • De' Longhi Treviso: Tessitori 15, Logan 8, Alviti 8, Nikolic 5, Parks n.e., Imbrò, Chillo, Uglietti 9, Severini 3, Fotu 10, Cooke 16. All. Menetti.
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OriOra Pistoia - Vanoli Cremona 84-71

A cura di Marco Arcari. 4° successo stagionale e 4° consecutivo tra le mura amiche del PalaCarrara per Pistoia, che ferma la corsa della Vanoli Cremona e sale a quota 8 punti in classifica, staccando Trieste di 2 lunghezze (con Pesaro sempre ferma a 0). Angus Brandt è subito assoluto protagonista, piazzando 6 punti, peraltro consecutivi, nel break di 8-0 che costringe coach Sacchetti a chiamare timeout per far sì che la propria formazione riordini le idee. Il parziale si allunga sul 10-0 e tocca alla bomba di Topias Palmi interromperlo, ma la Vanoli sembra non riuscire a contrastare lo strapotere tecnico-fisico di Brandt (10 punti nella frazione). Neanche l’ingresso di Ethan Happ serve a ridestare appieno l’attacco degli ospiti, i quali soffrono molto anche le penetrazioni degli esterni avversari e al 10’ di gioco si ritrovano sotto di 14 lunghezze (29-15). Wesley Saunders si carica tutto l’attacco di Cremona sulle spalle in apertura di 2° quarto, dopo aver sbagliato qualcosa di troppo nella frazione precedente, e con 6 punti in fila impedisce all’OriOra di scappare ulteriormente. Qualche persa di troppo di Pistoia spinge gli avversari fino al -6 (38-32 e 40-34), con un Michele Ruzzier bravissimo a concretizzare i recuperi difensivi, ma è ancora Happ a catalizzare tutti i possessi offensivi della formazione di coach Sacchetti e ridurre ulteriormente le distanze in chiusura di 1° tempo (40-35).
Zabian Dowdell è il solo giocatore di Pistoia capace di trovare la via del canestro nei primi 4’ della ripresa, ma nel frattempo la Vanoli ha sfruttato le iniziative del solito, incontenibile, Happ e piazzato il parziale con cui è andata in vantaggio per la prima volta durante la sfida (44-46). L’OriOra continua a faticare molto in fase offensiva, ma Terran Petteway ne piazza 5 filati per riportare i padroni di casa a contatto (49-50) e costringere la panchina avversaria al timeout quando mancano 3’ e 30’’ al termine del 3° quarto. Cremona continua a faticare da oltre l’arco dei 6.75 (3/15 da 3 di squadra al 30’), ma beneficia di tiri liberi fondamentali per rimanere in vantaggio anche in chiusura di frazione (55-58). I falli e i tiri liberi la fanno da padroni in apertura di ultima frazione: mentre Pistoia è precisa e riesce a rimettersi avanti nel punteggio, Happ è fin troppo falloso e la differenza, in quelle battute del match, sta tutta lì. La coppia D’Ercole-Dowdell piazza due canestri su azione che spezzano gli equilibri, ma è Justin Johnson a piazzare le due giocate, recupero e successivo canestro a eludere il pressing tutto campo degli avversari, che valgono il successo. Tocca poi a Jean Salumu suggellare il successo biancorosso nel gioco dei liberi finali. Per Pistoia 20 punti a testa di Brandt e Petteway, ma anche 10 (con 5 rimbalzi) di Aristide Landi e 14 (con 8 carambole) di Johnson. A Cremona non basta il miglior Happ della stagione (24 punti e 9 rimbalzi).
  • OriOra Pistoia: Della Rosa, Petteway 20, D'Ercole 2, Quarisa n.e., Brandt 20, Salumu 8, Landi 10, Dowdell 10, Johnson 14, Wheatle. All. Carrea.
  • Vanoli Cremona: Zanotti n.e., Saunders 19, Ragagnin n.e., Sanguinetti, Ruzzier 11, Sobin 4, De Vico 7, Happ 24, Palmi 6, Akele. All. Sacchetti.

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