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Basket, Serie A: A scuola da Peppe Poeta: come giocare il pick'n'roll perfetto

Daniele Fantini

Aggiornato 20/01/2021 alle 13:27 GMT+1

Peppe Poeta ha costruito con Marcus Lee l'asse più efficace e spettacolare in pick'n'roll dell'intera Serie A: partita dopo partita, l'intesa sta diventando sempre più produttiva e le difese, nonostante lo scouting, faticano a trovare un modo per arginarla. Scopriamo perché la coppia della Vanoli Cremona è così unica.

Peppe Poeta, Vanoli Cremona, Serie A 2020-21

Credit Foto Eurosport

In queste prime 15 gare di stagione, Marcus Lee ha realizzato 55 canestri. Una media di quasi quattro a partita, onestissima per un centro senza tiro da fuori. Triple tentate? Neanche l'ombra. Lee arriva sempre al ferro. Anzi, ci arriva spesso e volentieri imbeccato da Peppe Poeta. Di quei 55 canestri, 27 sono stati assistiti dal playmaker della Vanoli, pari al 49%, la stragrande maggioranza tradotta poi in schiacciate. La matematica è facile: uno su due, e in netta crescita nelle ultime quattro partite, dove il saldo è addirittura di 12 assist su 17 canestri (71%).
L'asse composto da Poeta e Lee gioca il pick'n'roll più efficace e spettacolare dell'intera Serie A, per certi versi simile a quello che, a suo tempo, fece le fortune di Luca Vitali e Sharrod Ford nella Montegranaro di coach Finelli, veri precursori nel nostro campionato della pallacanestro verticale moderna già 15 anni fa (a ripensarci, chissà che cosa avrebbero potuto produrre oggi...). D'altronde, l'intesa e la strutturazione delle coppie (un playmaker intelligente e passatore unito a un centro longilineo, dinamico e atletico) è molto simile, così efficace che, in ogni gara, arrivano sempre e comunque quelle 3-4 giocate al ferro nonostante le difese avversarie siano perfettamente consapevoli della situazione. Anche Milano, miglior difesa del campionato, lo ha subito in maniera violenta sulla propria stessa pelle, incassando quel break di 15-0 interamente costruito sui pick'n'roll di Poeta che, per un soffio, non ha regalato il recupero di martedì a Cremona.
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A scuola di alley-oop da Poeta e Lee: quattro perle contro Milano

A questo punto sorge, quasi spontanea, la domanda: è possibile che in un intero girone di campionato le difese non abbiano ancora trovato un modo con cui adeguarsi o una contromossa? Sì, è possibile. Ma non tanto per cattiveria delle difese, quanto per il fatto che il vantaggio preso dall'attacco in questa situazione è talmente grande da poter mettere in scacco qualsiasi difesa, pur buona e competente che sia. L'asse di Cremona rende il concetto in maniera piuttosto eloquente, ma è comunque valido per qualsiasi pick'n'roll, se ben giocato.
Il punto focale è l'unicità di Peppe Poeta. A 35 anni è tutto fuorché un giocatore in parabola discendente. Il primo passo non è calato in maniera così tragica rispetto ai momenti migliori della carriera ma, soprattutto, in queste sue 13 stagioni di Serie A ha accumulato un bagaglio di esperienza tale da renderlo uno strumento perfetto per attaccare le difese dal palleggio. Sezionando le sue azioni in pick'n'roll, ricaviamo una capacità di utilizzo del corpo straordinaria. La borsa di Poeta trabocca di quei piccoli trucchi che danno un impercettibile ma continuo vantaggio sul difensore diretto una volta girato l'angolo di blocco: la ricerca del contatto, l'appoggiarsi al corpo dell'avversario per tagliarne la strada e limitarne la possibilità di recupero, il rallentamento della penetrazione per invogliare il centro avversario a uscire in aiuto e abbandonare il proprio uomo, con conseguente apertura della riga di fondo per alzare palloni in serie al rollante (in caso contrario, se il centro resta accoppiato con Lee per paura dell'alley-oop, è Poeta ad avere strada libera per arrivare il ferro). Piccoli strumenti, ma decisivi, che soltanto l'esperienza insegna e può affinare. Piccoli strumenti che permettono di mantenere quel vantaggio e concretizzarlo poi con l'alzata al ferro. Perché, attenzione: l'opinione comune porta facilmente ad accusare il centro difensore in queste situazioni, ma, in realtà, è spesso soltanto la vittima. Il vero vantaggio, decisivo, è quello preso sul perimetro contro il difensore esterno, quello che poi costringe alle rotazioni che aprono varchi in area.
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L'alley-oop di Poeta per Lee è una sicurezza: ne arrivano tre contro Reggio Emilia

Certo, poi occorre sempre un rollante in grado di muoversi negli spazi giusti, ma con Marcus Lee, longilineo, atletico e con gambe forti da atleta di salto triplo, Poeta ha trovato il proprio compagno ideale, soprattutto nella strutturazione adottata da coach Galbiati nella seconda metà del girone d'andata, per proporli entrambi dalla panchina e avere a disposizione un'arma letale per spingere il secondo quintetto all'interno di un sistema che, in realtà, ha poco altro da sfruttare con solo otto uomini in rotazione.
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