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Basket, Serie A: Milano piega Pesaro, colpi esterni di Sassari, Venezia e Cremona

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 03/01/2021 alle 23:41 GMT+1

Nella domenica della 14esima giornata di Serie A l'Olimpia Milano batte con fatica la Carpegna Prosciutto Pesaro per 97-93 (24 Leday, 22 Shields; 23 Delfino) mentre vincono in trasferta Sassari (85-78 contro Reggio Emilia dopo un overtime), Venezia (88-86 a Treviso con 27 punti di Tonut) e Cremona (89-85 a Brescia con una rimonta pazzesca dal -18).

Zach LeDay, Olimpia Milano

Credit Foto Getty Images

UNAHOTELS Reggio Emilia-Banco di Sardegna Sassari 78-85 d.1t.s.

Di Marco Arcari. Il Banco di Sardegna Sassari espugna la Unipol Arena dopo un supplementare, e nonostante la coriacea resistenza della UNAHOTELS Reggio Emilia, centrando così anche la qualificazione matematica alle prossime Final Eight di Coppa Italia. Brandon Taylor mette perfettamente in ritmo la coppia Baldi Rossi-Bostic e così Reggio Emilia inizia con 3/3 da oltre l’arco dei 6.75. Sassari sfrutta invece fin da subito transizioni veloci e trova in Jason Burnell il principale punto di riferimento in entrambe le fasi di gioco (11-12 a metà 1° quarto). Le percentuali biancorosse calano tremendamente (1/9 da 3 dopo la grandinata iniziale), eppure Joshua Bostic è assoluto protagonista del 7-0 che rilancia i padroni di casa e gli permette di chiudere avanti la frazione (23-21). Justin Tillman sembra ancora un pesce fuor d’acqua nel sistema del Banco di Sardegna, mentre Taylor non riesce a mettersi in ritmo a livello personale, dopo aver assistito al meglio i compagni.
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Frank Elegar devasta il ferro avversario col tap-in schiacciato

La UNAHOTELS perde Justin Johnson per un infortunio al ginocchio destro a metà 2° periodo, ma tiene comunque in mano le redini del match. La squadra di coach Pozzecco tenta allora l’assalto con uno 0-6 firmato Kruslin-Spissu (29-32 al 17’), ma Taylor finalmente si sblocca da oltre l’arco e risponde con un 6-0 personale. Le difese hanno spesso e volentieri la meglio su attacchi comunque poco spettacolari e produttivi, ma Taylor ha ormai scaldato la mano e trascina la squadra di coach Martino al 37-34 con cui si chiude il 1° tempo. Miro Bilan continua a litigare coi tiri liberi anche in apertura di ripresa, rimanendo però fondamentale nell’attacco biancoblu (in termini di blocchi, spaziature e idee palla in mano). Sassari ritrova anche Eimantas Bendzius, ma le eccessive palle perse generano veloci contropiedi avversari e impediscono l’aggancio (47-44 al 26’).
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Incredibile buzzer di Joshua Bostic contro Sassari

Bilan prosegue comunque nel risultare rebus irrisolvibile per la difesa di casa, conquistando i viaggi in lunetta che coronano lo 0-6 e il sorpasso (49-50). Tomas Kyzlink diventa l’unico terminale offensivo di Reggio Emilia, ma ormai l’inerzia sembra passata nelle mani degli ospiti (54-56 a fine 3° quarto). Il match diventa incredibilmente frammentato, a causa di una serie di falli in attacco (blocchi in movimento) e turnovers, ma la squadra di coach Martino beneficia di 2 triple consecutive (Bostic e Baldi Rossi) per rimettere la testa avanti (60-58) a 7’ dalla sirena. Il Banco di Sardegna conquista tantissimi rimbalzi offensivi, ma Bilan vanifica molti extra-possessi sbagliando liberi su liberi e al 37’ è perfetta parità (63-63). Tocca allora a Marco Spissu realizzare lo 0-5 che sembra dare la spallata decisiva ai fini del risultato. È però solo un’illusione, perché nel concitato finale Bostic s’inventa la triplona che vale il 73 pari e l’overtime. Baldi Rossi ritorna protagonista, realizzando un 4-0 importantissimo (77-77 al 43’), ma Reggio Emilia non ha più energie nel momento decisivo. Bendzius e Gentile puniscono con ottime giocate e chiudono la sfida. MVP Bilan, autore di una sontuosa doppia-doppia (22+14), mentre Burnell chiude con 15+9. Ai biancorossi non bastano Taylor (18 e 10 assist) e Baldi Rossi (19).
  • Reggio Emilia: Bostic 13, Candi 3, Baldi Rossi 19, Porfilio n.e., Taylor 18, Giannini n.e., Elegar 4, Besozzi n.e., Johnson 2, Bonacini, Diouf 5, Kyzlink 14. All. Martino.
  • Sassari: Spissu 12, Bilan 22, Treier 2, Kruslin 6, Devecchi n.e., Katic 2, Re n.e., Burnell 15, Bendzius 15, Gandini n.e., Gentile 9, Tillman 2. All. Pozzecco.
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Highlights: Reggio Emilia-Sassari 78-85 d.1t.s.

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De' Longhi Treviso Basket-Umana Reyer Venezia 86-88

A cura di Davide Fumagalli. Immediato riscatto per l'Umana Reyer Venezia che si mette alle spalle il ko di Bologna con la Fortitudo e vince al PalaVerde un vibrante derby contro la De'Longhi Treviso valido per la 14esima giornata di Serie A. La squadra di Walter De Raffaele non brilla ma centra il terzo successo nelle ultime quattro gare e resta in piena corsa per un posto alle Final Eight di Coppa Italia ad un turno dal termine del girone d'andata: decisivo Stefano Tonut che segna 21 punti nel solo primo tempo e chiude con 27, suo massimo in carriera, con anche il canestro che sostanzialmente chiude i giochi sull'84-81! Bene anche Watt, 15, mentre Austin Daye segna 11 punti ma alterna giocate importanti ad errori piuttosto banali per uno del suo livello. Per Treviso invece è la seconda sconfitta di fila, la terza nelle ultime quattro gare, e significa dire addio ai sogni di Final Eight dato che la squadra di Menetti resta ferma a 12 punti e la prossima settimana avrà il turno di riposo: non bastano i 18 punti di Mekowulu, i 15 di Sokolowski e i 13 di Russell, pesano la giornataccia di Logan (10 punti ma 3 su 13 al tiro) e il break di 14-0 patito in avvio di ultimo periodo.
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Mitchell Watt con la gran schiacciata rovesciata

La gara del PalaVerde vive di fiammate per l'una e per l'altra squadra, fin dall'inizio. Treviso si porta sull'11-6, poi 9-0 Reyer per il 15-11, e Venezia che allarga la forbice fino a +9 sul 28-19, che alla prima pausa diventa 22-28 per la tripla di Logan. Nel secondo quarto la squadra di Menetti piazza un 11-0 con Russell e il buon impatto di Imbrò, e scappa fino a +5 sul 39-34; Venezia però non ci sta, risponde con un sontuoso Tonut, pareggia sul 42-42, poi all'intervallo è 49-48 per i padroni di casa, con Stefano già a 21 punti nelle fila orogranata. La ripresa è molto equilibrata, Tonut segna altri due canestri, poi però la De'Longhi apre il fuoco dall'arco, Sokolowski, Carroll e Mekowulu segnano da tre e arriva il +8 sul 71-63.
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Coast to coast e schiacciata a due mani per Akele

Sembra l'allungo buono e invece Venezia piazza un break di 14-0 in avvio di ultimo quarto con gli scatenati Bramos, Stone e Daye, e arriva fino al +6 sul 77-71! La De'Longhi impiega 4' per sbloccarsi ma poi trova canestri con Akele e Logan per il -2, poi Russell pareggia sull'80-80. A quel punto sale di nuovo in cattedra Tonut per il 84-81 (career high a 27 nel frattempo), poi Daye segna due liberi ed è 87-82. Finita? Manco per sogno. Sul +3 Daye commette un ingenuo fallo in attacco restituendo palla a Treviso che però, con 11" sul cronometro, inspiegabilmente non tira da tre, segna da due, lascia poco più di un secondo da giocare ma di fatto segna un autogol e consegna il successo alla Reyer.
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Imboscata, furto e schiacciata a due mani per Logan

Nel prossimo turno, ultimo di andata della Serie A, Treviso avrà il turno di riposo mentre la Reyer Venezia giocherà in posticipo al Taliercio contro Reggio Emilia, una sfida probabilmente decisiva per andare alle Final Eight di Coppa Italia.
  • Treviso: Piccin, Logan 10, Sokolowski 15, Chillo 9, Akele 6, Russell 13, Imbrò 8, Mekowulu 18, Carroll 5, Vildera 2. All. Menetti.
  • Venezia: De Nicolao 5, Chappell 4, Vidmar 9, Watt 15, Bramos 7, Cerella ne, D'Ercole ne, Casarin 4, Stone 6, Daye 11, Tonut 27, Campogrande. All. De Raffaele.
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Highlights: Treviso-Venezia 86-88

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AX Armani Exchange Milano-Carpegna Prosciutto Pesaro 97-93

Di Daniele Fantini. Un quarto periodo difensivo di qualità eccelsa e una tripla inventata dal palleggio da Sergio Rodriguez a una trentina di secondi dalla sirena consegnano a Milano il primato matematico al termine del girone d'andata e scacciano i fantasmi della seconda sconfitta in campionato apparsi, in maniera più che concreta, in tre periodi molto sofferti in cui risalta l'ottima preparazione di una Pesaro scesa al Forum col coltello tra i denti per strappare, sul parquet più difficile del campionato, il pass per le FinalEight di Coppa Italia. Già, perché la Vuelle prende in mano in modo netto e brillante l'inerzia della partita in un secondo periodo giocato con splendide spaziature offensive unite a una difesa di squadra solida e concreta, capace di imbrigliare una Milano in difficoltà nel trovare ritmo e continuità con le larghe rotazioni sperimentate da coach Messina. Il 18-31 del secondo periodo che fissa il 39-49 all'intervallo lungo racconta l'ottimo impatto di Marko Filipovity (18 punti), la presenza in area di Tyler Cain (15+7 rimbalzi) e la regia accorta di Justin Robinson (15+8 assist), ottimo anche in marcatura su Rodriguez, cui si uniscono le difficoltà di un'Olimpia spenta nel tiro pesante (partenza con 1/8 prima dell'exploit vissuto nella ripresa per il 10/21 finale) e frenata da scarsa reattività e mobilità nella metacampo difensiva.
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Carlos Delfino vede cose magiche: che assist per Filipovity

L'intervallo svolta la partita. Milano torna in campo con aggressività e fisicità da Eurolega, confezionando un parzialone di 13-3 per l'aggancio a quota 52 in soli tre giri di lancette, spinta dalla cattiveria agonistica di uno Zach LeDay energico e debordante (MVP di serata con 24 punti e 7 rimbalzi). Ma quando l'Olimpia sembra poter prendere definitivamente il controllo della partita, Pesaro risponde con una serie di magate dell'intramontabile Carlos Delfino (23 punti con 5 triple), che, quasi in solitaria, costruisce un contro-break lampo di 2-15 (54-67) condito da un fallo tecnico di pura frustrazione rifilato a Messina, mossa che fisserà il secondo punto di svolta del match.
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Sergio Rodriguez fa volare Zach LeDay: alley-oop e schiacciata

Tornata nuovamente con le spalle al muro, l'Olimpia si riorganizza in maniera differente: quintetto piccolo e agile con Gigi Datome da 4 unito alla consistenza di Andrea Cinciarini e Riccardo Moraschini per imbastire un lungo periodo di zona 3-2 estesa a tutto campo. Il cambiamento tattico dà risultati immediati: Michael Roll rispolvera le magate di Sassari (11 punti, tre triple), mentre Datome (18 punti, 4/8 da due, 5/8 da tre), dopo aver riavvicinato nelle battute iniziali del terzo periodo, spara poi quattro triple in apertura di ultimo quarto per ribaltare nuovamente gli equilibri con un altro maxi-break di 17-4 (81-76). Ripreso il filo della partita, l'Olimpia gestisce un finale da batticuore affidandosi alla regia di un Sergio Rodriguez salito di colpi con il trascorrere dei minuti (13 punti, 8 assist) e alla serata all-around di Shavon Shields, determinante in attacco (22) tanto quanto in marcatura su Delfino e in aiuto a rimbalzo in un'altra giornata complicata dopo quella vissuta con il CSKA Mosca (30-27 il vantaggio per Pesaro, con 10 offensivi).
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Gigi Datome on-fire: quattro triple in fila nella rimonta su Pesaro

  • Milano: Rodriguez 13, Punter 4, Shields 22, LeDay 24, Tarczewski 5; Roll 11, Cinciarini, Datome 18, Moretti, Biligha, Moraschini, Brooks. All.: Messina.
  • Pesaro: J. Robinson 15, Tambone, Delfino 23, Filipovity 18, Cain 15; Filloy 5, Drell 4, Zanotti 6, G. Robinson 7. N.e.: Serpilli, Basso, Calbini. All.: Repesa.
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Highlights: Olimpia Milano-Pesaro 97-93

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Happy Casa Brindisi-Dolomiti Energia Trentino 74-73

Di Marco Arcari. Ritorna al successo l’Happy Casa Brindisi e lo fa in un modo incredibile. Nella sfida contro la Dolomiti Energia Trentino, la squadra di coach Vitucci prima va in vantaggio di 11 lunghezze, poi sprofonda a -13 e viene salvata dal gran lavoro della panchina e dalle triple del solito, irreale, D’Angelo Harrison. Inizio shock per la Dolomiti Energia, che non solo non riesce a difendere i pick&roll della coppia Thompson-Perkins, ma sbaglia anche tantissimo in attacco (0/8 al tiro) e a metà 1° quarto è già sotto di 11 lunghezze (11-0). L’ingresso di Jeremy Morgan (8 nella frazione) ridà decisamente smalto all’attacco ospite, specie per quanto concerne il tiro pesante, e così al 10’ c’è solo un possesso pieno di distanza tra le due squadre (19-16). Il match si trasforma in un bel duello a distanza tra Harrison e Gary Browne: il primo bombarda da oltre l’arco dei 6.75, mentre il secondo alterna perfetti pick&roll con Maximilian Ladurner a letali penetrazioni (27-26 a metà 2° quarto). L’attacco bianconero lavora decisamente meglio rispetto all’inizio della sfida, anche perché Victor Sanders (10 nel periodo) sale in cattedra con giocate spettacolari, e così l’Aquila vola sul +9 (35-44) a metà gara.
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Virata e assist di Browne, Sanders segna sulla sirena

Morgan inaugura la ripresa con la quarta bomba di serata, che vale il primo vantaggio bianconero in doppia cifra (35-47), mentre la difesa dell’Happy Casa fatica ancora moltissimo a 360°. Non sembra proprio essere sfida per centri, considerando che sia Nick Perkins, sia JaCorey Williams faticano tremendamente nel gioco vicino a canestro, ma i due non sembrano essere i soli giocatori completamente fuori dal match. Brindisi non capitola definitivamente, trovando anzi nuova e vitale linfa dall’ingresso di Riccardo Visconti sul parquet, e così a fine 3° quarto la sfida è ancora apertissima (50-57).
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Harrison con le due triple decisive, vittoria Brindisi

La Stella del Sud scivola nuovamente in doppia cifra di svantaggio, ma stavolta è Raphael Gaspardo a suonare la carica e guidare la rimonta. La squadra allenata da Nicola Brienza non segna praticamente più (solo 3 punti nei primi 6’ del 4° quarto), mentre Gaspardo continua a bombardare dall’arco (64-60). Trento riesce a rispondere con uno 0-9 inatteso e insperato, che sembra spezzare definitivamente le resistenze biancoblu. Tutte, ma non quelle di Harrison. Il nuovo assassino dell’Alaska è glaciale: prima spara le due bombe del contro-sorpasso (74-73), poi è intelligentissimo nel mandare sul ferro anche il 2° libero – dopo errore sul 1° – e a giocare col cronometro, mettendo in cassaforte il successo brindisino. MVP però Gaspardo (13 nel 4° quarto), fondamentale, insieme a Visconti, nei momenti di maggiore difficoltà per i padroni di casa. Malissimo Williams (1/6 al tiro e -5 di valutazione), per la prima volta in singola cifra realizzativa.
  • Brindisi: Motta n.e., Krubally 2, Zanelli 5, Harrison 18, Visconti 5, Gaspardo 15, Thompson 13, Cattapan n.e., Guido n.e., Bell, Perkins 7, Willis 9. All. Vitucci.
  • Trentino: Martin 4, Jovanovic n.e., Pascolo 4, Conti n.e., Browne 18, Forray 2, Sanders 12, Mezzanotte n.e., Morgan 19, Williams 2, Ladurner 4, Maye 8. All. Brienza.
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Highlights: Brindisi-Trento 74-73

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Germani Brescia-Vanoli Cremona 85-89

Di Daniele Fantini. Sotto di 18 punti alla metà del secondo (43-25) e del terzo quarto (67-49), Cremona sembra destinata a una serata da lunga agonia. Invece, la tripla sparata malamente sul ferro da Kenny Chery a una manciata di secondi dalla sirena sancisce una vittoria in rimonta con i contorni dell'incredibile. Con qualche accenno di zona 3-2, una ritrovata fisicità e intensità difensiva degli esterni e l'ormai solito cuore incalcolabile, la Vanoli sbanca il PalaLeonessa, centra il secondo successo in fila e sguscia nuovamente a ridosso della zona playoff, tenendo accesa una flebile speranza di qualificazione alle FinalEight di Coppa Italia se dovessero arrivare risultati amici dagli altri campi o una nuova, ancor più pazzesca impresa contro l'Olimpia Milano nell'appuntamento di domenica prossima al PalaRadi.
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David Cournooh, tripla del sorpasso dopo la rimonta dal -18

Daulton Hommes guida la squadra di coach Galbiati con una serata da 20 punti suggellata da una gran crescita nella ripresa dopo un primo tempo opaco, proprio come successo anche nella vittoria precedente su Brindisi, ma le fucilate dell'ex-cannoniere degli Austin Spurs non sarebbero bastate se non fossero arrivati gli aiuti consistenti di David Cournooh e TJ Williams. Il primo scrive il suo season-high (19 punti) infilando la tripla del sorpasso (81-84) e una serie di tiri liberi decisivi nel finale, mentre il secondo fugge a piacimento con le sue accelerazioni dal palleggio per torchiare la difesa bresciana a ripetizione, accumulando appoggi al ferro e giri in lunetta per raccogliere 17 punti, 11 dei quali nella ripresa.
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Giordano Bortolani rifila una stoppata pazzesca a Jarvis Williams

Brescia saluta invece l'ultimissimo treno per le FinalEight nella maniera più amara possibile, superata al photo-finish dopo una partita comandata per larghissimi tratti grazie soprattutto a un primo tempo di enorme efficacia al tiro (13/21 da due e 8/11 da tre all'intervallo) e capacità di punire senza remore una difesa avversaria spesso molto permissiva. Eppure, nonostante i due grossi vantaggi costruiti alla metà dei due periodi centrali cavalcando il miglior Dusan Ristic della stagione (23 punti e 17 rimbalzi, 8 dei quali offensivi), il buon avvio di Tyler Kalinoski (12) e una vampata di Kenny Chery a inizio ripresa (15), la Germani soffre quella capacità tutta unica di Cremona di costruire contro-parziali violentissimi e rapidissimi sfruttando la semplicità del proprio gioco e quell'efficacia quasi spensierata delle sue bocche da fuoco. Nel finale, è poi quella stessa difesa mancata per gran parte del primo tempo a fare la differenza: Brescia si ferma a soli 14 punti in un quarto periodo asfittico, senza trovare un go-to-guy affidabile a cui mettere in mano i palloni decisivi.
  • Brescia: Chery 15, Kalinoski 12, Crawford 12, Cline 5, Ristic 23; Sacchetti 8, Bortolani 6, Moss 3, Vitali 1. N.e.: Ancellotti, Bertini, Parrillo. All.: Buscaglia.
  • Cremona: TJ Williams 17, Cournooh 19, Mian 6, Hommes 20, J. Williams 7; Lee 8, Palmi 5, Poeta 7. N.e.: Trunic, Donda. All.: Galbiati.
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Highlights: Brescia-Cremona 85-89

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