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Basket, Serie A: Milano sommerge Varese, Trento sbanca Venezia, Brindisi batte Cantù

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Aggiornato 06/12/2020 alle 23:17 GMT+1

Nel pomeriggio domenicale della 10a giornata di Serie A netto successo esterno per 96-70 dell'Olimpia Milano nel derby contro Varese, Trento corsara 79-71 contro una Venezia dalle rotazioni ancora molto corte. Al PalaVerde Treviso supera Pesaro 91-81 con 23 punti di Sokolowski, Brindisi batte Cantù 85-71 e resta nella scia di Milano, Cremona regola Reggio Emilia 85-56 grazie alla difesa a zona.

Kaleb Tarczewski, #15 of AX Armani Exchange Milan in action during the 2019/2020 Turkish Airlines EuroLeague Regular Season Round 28 match between Valencia Basket and AX Armani Exchange Milan at La Fonteta on March 05, 2020 in Valencia, Spain.

Credit Foto Getty Images

Openjobmetis Varese-AX Armani Exchage Milano 70-96

Di Daniele Fantini. Tre giorni dopo il cazzotto incassato dal Panathinaikos in Eurolega, a Milano basta soltanto un quarto per archiviare il derby con Varese e infilare la decima vittoria consecutiva per mantenersi in solitaria in testa alla classifica. Anche priva dell'infortunato Sergio Rodriguez e della coppia Delaney-Hines (out per turnover), l'Olimpia sbriga rapidamente la questione a Masnago con un secondo periodo da 35-14, frutto di una micidiale scarica di triple (6/7 nel frangente, sarà poi 12/22 alla fine per una Milano partita con 11/14 nel tiro pesante) e una difesa sulla palla e sulle prime linee di passaggio che sfiora il limite della perfezione. Il +23 dell'intervallo lungo (32-55) permette a coach Ettore Messina di gestire il resto della partita con rotazioni ampie in vista di una nuova settimana molto impegnativa, in cui Milano sarà chiamata ad affrontare un nuovo doppio turno in Eurolega (martedì alle 16.30 il recupero a Mosca contro il Khimki, venerdì alle 21.00 la difficilissima trasferta contro il Barcellona, capolista) e il big-match di campionato contro Brindisi, unica squadra capace di restarle in scia in questi primi due mesi.
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Cinciarini sbaglia, Kaleb Tarczewski corregge in tap-in schiacciato

Zach LeDay si prende gli allori di MVP potendo sguazzare in una partita perfettamente adatta alle sue caratteristiche: la resistenza difensiva interna di Varese è blanda, e l'ex-Zalgiris può esplorare tutto il suo repertorio offensivo piazzando 18 punti (5/7 al tiro e 8/8 in lunetta) con 8 falli subiti e un complessivo 28 di valutazione. Serata importante anche per Kaleb Tarczewski (12 punti, 9 rimbalzi), tra i grandi protagonisti del primo strappo milanese nelle fasi iniziali del secondo periodo, quando stritola con la sua fisicità una front-line avversaria che non ha chili, peso e atletismo per opporsi. Sul perimetro, invece, fioccano le spingardate di Kevin Punter (15 punti, 4/4 dall'arco), Shavon Shields (11 con 3/3) e Vlado Micov (12 con 2/2), in lenta ripresa fisica dopo il lungo stop per l'infortunio al gomito subito nelle Final Four di Supercoppa. Ancora appannato Gigi Datome (3 punti con partenza in quintetto), ma un recupero relativamente lungo è da mettere in preventivo per un giocatore con le sue caratteristiche, diligente Andrea Cinciarini (7 punti, 5 rimbalzi, 4 assist come playmaker titolare in assenza della coppia Rodriguez-Delaney), in miglioramento, soprattutto fisico, Riccardo Moraschini (4 punti, 4 rimbalzi), il cui rientro nei ranghi a pieno regime è di grande importanza anche per le rotazioni in Eurolega.
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Vlado Micov è chirurgico: tripla dal logo sulla sirena del primo tempo

Varese vede invece fermarsi la mini-striscia di due vittorie consecutive con cui si era riportata a ridosso della zona playoff in una partita realmente esistita per un solo quarto. La squadra di coach Bulleri resta a contatto grazie a qualche canestro pesante iniziale, ma, quando la difesa dell'Olimpia toglie ogni vantaggio sul perimetro, le percentuali si inabissano con una rapida picchiata (9/35 alla fine) che apre presto una forbice molto negativa (massimo svantaggio sul -34, 54-88, in pieno garbage-time). Luis Scola predica post-up nel deserto (23 punti), Toney Douglas macina cifre con scarsa efficienza (20 punti, 4/12 dall'arco), Arturs Strautins lotta con grinta (16), ma dal resto del gruppo non arriva nulla di utile alla causa.
  • Varese: Ruzzier 3, Douglas 20, Strautins 16, Andersson 2, Scola 23; Jakovics 4, De Nicolao, Morse 2, Di Vico. N.e.: Virginio, Van Velsen. All.: Bulleri.
  • Milano: Cinciarini 7, Punter 15, Micov 12, Datome 3, Tarczewski 12; LeDay 18, Roll 8, Moretti 2, Moraschini 4, Biligha 4, Shields 11. N.e.: Brooks. All.: Messina.
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Highlights: Varese-Olimpia Milano 70-96

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Umana Reyer Venezia-Dolomiti Energia Trentino 71-79

Di Marco Arcari. Grande vittoria esterna della Dolomiti Energia, che espugna il Taliercio e raggiunge il gruppone di squadre al 3° posto in classifica con 10 punti (tra le quali anche Venezia). Trento approccia la sfida nel migliore dei modi, collezionando recuperi difensivi che generano comode transizioni in sovrannumero e un break che vale il +8 (4-12) a metà 1° quarto. La sfida si trasforma in un continuo scambio di parziali (6-0, 0-7 e poi ancora 6-0), ma dopo JaCorey Williams (8 punti nei primi 10’), trova un nuovo protagonista. Victor Sanders realizza infatti 2 bombe, compresa quella da oltre metà campo che brucia la sirena del quarto per il 16-22.
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Fa tutto JaCorey Williams: prima la stoppata "veloce", poi la schiacciatona

Entrambe le difese salgono decisamente d’intensità e di colpi nella frazione successiva, ma l’Umana Reyer paga un’incredibile quantità di turnovers (13 al 13’). Trento non ne approfitta appieno, segnando davvero troppo poco, almeno fino allo 0-5, firmato Browne-Williams, che la lancia sul 18-30 a metà 2° periodo. Le bombe di Gary Browne valgono anche il +14 e per Venezia è davvero un miracolo chiudere solo sotto di 13 lunghezze il 1° tempo (32-45), considerando le 17 perse e i 15 tiri in meno presi rispetto agli ospiti. La squadra di coach Brienza inaugura la ripresa con uno 0-7 (5 di Kelvin Martin) che frutta il massimo vantaggio di serata (34-52) al 24’ di gioco. L’Umana Reyer riesce a realizzare quei parziali (5-0 e 6-0) che le consentono di accorciare non poco le distanze (45-54 al 27’). Austin Daye è assoluto protagonista in questi break orogranata, ma uno sfondamento gli costa il 4° fallo personale e l’uscita, provvisoria ma comunque pesante, dal parquet. Le triple di Michael Bramos sembrano poter rilanciare ulteriormente i padroni di casa, ma Browne ha piani diametralmente opposti e fa letteralmente ammattire i difensori avversari (54-61 al 30’).
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Rimbalzo, transizione e schiacciata, che azione spettacolare di Venezia!

Come già avvenuto nel 1° quarto, Isaac Fotu si prende letteralmente sulle spalle tutto l’attacco della squadra allenata da Walter De Raffaele, ma è impreciso nei viaggi in lunetta. Trento, pur con qualche turnovers di troppo rispetto all’andamento precedente della sua sfida, mantiene comunque agilmente la doppia cifra di vantaggio (56-68 al 34’), col solito Browne a regalare giocate spettacolari e accelerazioni brucianti. Venezia ha tantissimo orgoglio e, nonostante innegabili difficoltà, riesce a rientrare fino al -6 (54-60) con l’ennesima bomba di Bramos, quando mancano 3 minuti alla sirena. Davide Casarin lascia sul ferro 2 liberi importanti, ma una pioggia di triple sembra rilanciare le quotazioni orogranata. In un possesso fondamentale, gli ospiti piazzano 2 stoppate su Bramos, con Davide Pascolo che mette in cassaforte la vittoria. Browne MVP (24 punti, 10 assist e 6 recuperi), ma ottima gara anche di Williams (22 e 9 rimbalzi).
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Assist meraviglioso di Browne, poster di Williams su Stone

  • Venezia: Casarin 5, Chappell 2, Bramos 19, Fotu 14, Vidmar 5; Stone 6, Daye 14, De Nicolao 6, D'Ercole. N.e.: Possamai, Minincleri, Biancotto. All.: De Raffaele.
  • Trento: Browne 24, Forray 6, Martin 11, Pascolo 3, Williams 22; Sanders 10, Conti, Mezzanotte 3, Ladurner. N.e.: Lechtaler, Jovanovic. All.: Brienza.
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Highlights: Venezia-Trento 71-79

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De' Longhi Treviso Basket - Carpegna Prosciutto Pesaro 91-81

A cura di Davide Fumagalli. Vittoria molto importante per la De'Longhi Treviso che riscatta lo scivolone contro Reggio Emilia in uno dei vari recuperi battendo con merito 91-81 la Carpegna Prosciutto Pesaro nel match valido per la decima giornata di Serie A. La squadra di Max Menetti difende il parquet del PalaVerde e conquista il terzo successo nelle ultime quattro gare, il quarto in campionato: i biancoblu restano praticamente sempre avanti, toccano anche il +14 nel secondo periodo e poi nella ripresa tengono a bada i tentativi di rimonta degli avversari: ottima prestazione del polacco Michal Sokolowski che realizza 23 punti, bene anche Logan, 18, Dewayne Russell, 12 con 11 assist, e Mekowulu, pure lui in doppia doppia con 10 punti e 12 rimbalzi. Per Pesaro invece arriva lo stop dopo quattro vittorie consecutive: la squadra di Jasmin Repesa ha 22 punti da Robinson, 22 con 11 rimbalzi da Filipovity, e 15 da Cain, troppo soli però per poterla spuntare su un campo sempre ostico come quello della De'Longhi.
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Sokolowski trascina Treviso, che show del polacco

Al PalaVerde si inizia con buon ritmo ed alto punteggio, Pesaro si porta sul 12-7 con una bomba di Filipovity e poi Treviso risponde con un break di 22-6 ispirato dagli assist di Russell per i vari Sokolowski e Vildera che vale il 29-18 a fine primo quarto. In avvio di secondo periodo la De'Longhi arriva fino a +14 con una tripla di Chillo, poi la Carpegna Prosciutto torna sotto fino al -7 con Robinson e Cain: all'intervallo è 47-40 per i padroni di casa, in apparente controllo. Nella ripresa la rimonta di Pesaro arriva fino a -4 con un canestrone di Filloy (49-45) ma la De'Longhi risponde con Sokolowski e una serie di giocate di Logan, e scappa di nuovo a +10, che diventa +13 sul 71-58 con un numero da circo del polacco, canestro più fallo.
Al 30' è 75-66, la Carpegna Prosciutto non vuole cedere, Robinson risponde a Mekowulu, poi Filloy conquista tre liberi e li realizza per il nuovo -6 (87-81). Poco dopo Filipovity ha la palla per ridurre ancora lo scarto, purtroppo per lui commette sfondamento e sull'azione successiva Sokolowski segna in schiacciata il canestro che chiude il match su un bellissimo assist di Chillo, bravo a scappare da un raddoppio. Il finale è 91-81 e la squadra di Max Menetti può esultare per aver immediatamente riscattato il ko di Bologna contro Reggio Emilia. Nel prossimo turno Treviso farà visita a Sassari (domenica alle 16) mentre Pesaro giocherà sabato sera nell'anticipo contro la Fortitudo Bologna, fanalino di coda ma col cambio in panchina, Dalmonte al posto di Meo Sacchetti.
  • Treviso: Russell 12, Logan 18, Vildera 8, Bartoli n.e., Imbrò 6, Piccin n.e., Chillo 7, Mekowulu 10, Sokolowkski 23, Carroll 7, Akele. All. Menetti.
  • Pesaro: Drell n.e., Massenat, Filloy 9, Cain 15, Robinson 22, Tambone 4, Mujakovic n.e., Basso n.e., Serpilli n.e., Filipovity 22, Zanotti 5, Delfino 4. All. Repesa.
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Highlights: Treviso-Pesaro 91-81

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Happy Casa Brindisi - Acqua S.Bernardo Cantù 85-71

Di Marco Arcari. Nona meraviglia consecutiva per l’Happy Casa Brindisi. Al PalaPentassuglia la squadra di coach Frank Vitucci rovina la 999ª panchina in Serie A (considerando anche A1 e A2) di Cesare Pancotto, superando Cantù 85-71. Fondamentale un ultimo quarto in cui Nick Perkins spadroneggia nel pitturato canturino, lanciando i padroni di casa più volte oltre i 20 punti di margine. La sfida si apre con un Jaime Smith sugli scudi, capace di catalizzare ogni possesso ospite e di far male nei giochi a due coi lunghi di Cantù. L’Happy Casa tenta di sfruttare le triple di James Bell (2/2 nel 1° quarto) e il dinamismo di Perkins. Sarà pur vero che gli attacchi vendono biglietti, mentre le difese vincono le partite, ma la prima frazione (27-21) vede Brindisi tirare 11/16 dal campo e vanificare così il gran lavoro offensivo di Jazz Johnson. Nel 2° quarto i ritmi calano fisiologicamente, con i padroni di casa limitati anche dai turnovers (5 nel periodo). Gli ospiti cercano invece di armare al meglio le proprie bocche da fuoco e sono proprio le triple degli esterni a garantire il mantenimento degli equilibri sostanzialmente fino all’intervallo (42-37).
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Stupendo alley-oop tra Johnson e Kennedy contro Brindisi

A inizio ripresa Darius Thompson – capace di riscrivere il proprio career high di assist (9) in LBA – sale in cattedra, sia come realizzatore, sia come rifinitore per i compagni, specie Perkins. L’Acqua S.Bernardo, priva di Smith (rimasto fuori dopo il bel 1° quarto, presumibilmente per un infortunio), non trova più il bersaglio grosso dalla lunga distanza (0/6 da 3 nella frazione) e scivola sul -10 (60-50) al 30’. La sfida sembra comunque ancora aperta, fino al nuovo show di Perkins: parziale di 11-2 per l’Happy Casa e vittoria sostanzialmente conquistata con 6’ di anticipo. Nei giri di lancetta restanti, Cantù non riesce infatti a trovare quelle energie necessarie per stringere le maglie difensive e lavorare al meglio in fase di possesso. James Woodard prova a ridare senso al match con una serie di triple (4/6 alla fine per lui), ma è ormai troppo tardi. Brindisi non solo si gode il 9° successo consecutivo in Serie A, bensì anche un’altra doppia-doppia di Perkins (23 punti e 10 rimbalzi) e la miglior versione del Thompson assist-man (14 punti e 9 assist). E poco male se D’Angelo Harrison chiude con un inusuale 3/11 dal campo e soli 9 punti. Per Cantù, oltre ai 17 di Johnson, ci sono i 14 di Woodard e di Kennedy.
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Derek Willis decolla e piazza la schiacciatona contro Cantù

  • Brindisi: Krubally 4, Zanelli 5, Harrison 9, Visconti 3, Gaspardo 7, Thompson 14, Cattapan, Guido, Udom 4, Bell 10, Perkins 23, Willis 6. All. Vitucci.
  • Cantù: Thomas 12, Smith 4, Kennedy 14, Woodard 14, Procida 3, Leunen, La Torre, Lanzi, Johnson 17, Bayehe 5, Baparapè n.e., Pecchia 2. All. Pancotto.
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Highlights: Brindisi-Cantù 85-71

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UnaHotels Reggio Emilia-Vanoli Cremona 56-85

Di Daniele Fantini. Tornata in campo a più di un mese di distanza dall'ultima partita giocata (ko in overtime contro Pesaro) e dopo aver affrontato un grosso focolaio interno di coronavirus, la Vanoli Cremona sembrava destinata a una serata sofferta e complessa. Invece, festeggia un impronosticabile +29 esterno giocando come una squadra in perfetta armonia e salute, perfettamente capace di reinserirsi in quello stimolante processo di crescita con cui si stava cementando dopo le pesanti sconfitte nelle prime due giornate di campionato. La Vanoli tiene Reggio Emilia al suo season-low (soltanto 56 punti segnati) schierando per larghissimi tratti della partita una zona 2-3 moderna, con le due ali a occupare spesso le posizioni sulla prima linea difensiva: dopo un inizio arrembante e giocato con grande ritmo e velocità, l'attacco biancorosso si arena in una lunghissima serie di conclusioni dall'arco sbagliate, fino a un demoralizzante 3/29 finale. E con queste cifre, figlie sì della buona prestazione difensiva ospite (probabilmente la migliore della stagione) ma anche delle mani gelide di tiratori sfiduciati e senza ritmo in cui spicca il 2/16 di un irriconoscibile Tomas Kyzlynk, il divario sul tabellone non può far altro che allargarsi in maniera progressiva e naturale.
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Frank Elegar plana in testa a tutti: gran schiacciata a rimbalzo d'attacco

Il primo break arriva, pesante, in avvio di secondo quarto, quando l'inizio della lunga e disastrosa serie di spari a salve permette a Cremona di piazzare uno 0-11 in cinque minuti (18-29). Un guizzo di Leo Candi (10 punti) innesca una timida risposta, presto piegata dalle penetrazioni di TJ Williams e dalla piena presa di possesso del verniciato di Jarvis Williams (18 punti e 10 rimbalzi, entrambi season-high) per il 29-40 dell'intervallo lungo. Il rientro passivo di Cremona, frenata da un avvio di ripresa confuso e slegato, permette alla Reggiana di riportarsi sul -1 (40-41) cavalcando l'unica vera fiammata di Brandon Taylor (15 punti ma complessivamente negativo) e un paio di balzi di Frank Elegar (10 punti, 7 rimbalzi ma schiacciato dalla front-line avversaria), ma è soltanto una mera illusione che precede il naufragio.
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L'alley-oop di Poeta per Lee è una sicurezza: ne arrivano tre contro Reggio Emilia

Daulton Hommes risolleva di forza Cremona con due triple consecutive (chiuderà come top-scorer di serata a quota 19 punti) che anticipano la salita in cattedra di Peppe Poeta: le sue penetrazioni in pick'n'roll centrale affettano la difesa reggiana e aprono varchi enormi per i roll di Marcus Lee, prontissimo nel farsi trovare al ferro e condire così, con 13 punti, una partita di grande intensità, grinta e rabbia che lo porta a raccogliere anche 13 rimbalzi. È ancora Poeta, con un break personale di 0-5 all'inizio del quarto periodo, a mettere in ghiaccio il risultato (43-63) prima della sfuriata di Jarvis Williams, spietato nell'infierire con una serie di schiacciate belluine sui miseri resti di una Reggiana ormai in briciole fino al +29 conclusivo. E meritato.
  • Reggio Emilia: Taylor 15, Bonacini, Bostic 4, Johnson 5, Elegar 10; Candi 10, Kyzlink 5, Diouf 2, Baldi Rossi 5. N.e.: Besozzi, Porfilio, Giannini. All.: Martino.
  • Cremona: TJ Williams 7, Cournooh 7, Mian 5, Hommes 19, J. Williams 18; Trunic, Poeta 12, Lee 13, Donda, Palmi 4. All.: Galbiati.
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Highlights: Reggio Emilia-Cremona 56-85

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