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Basket, Serie A: Semplice ma efficace, la Vanoli Cremona sta vivendo una nuova favola

Daniele Fantini

Aggiornato 05/01/2021 alle 12:06 GMT+1

A un passo dalla scomparsa a luglio, la Vanoli Cremona è risorta dalle ceneri sotto la guida di coach Paolo Galbiati e preme a ridosso della zona playoff dopo 14 giornate. Nonostante rotazioni cortissime, Cremona ha trovato una chiara identità con un sistema molto semplice ma efficace, in grado di responsabilizzare ed esaltare le caratteristiche dei singoli.

Peppe Poeta, Vanoli Cremona, Serie A 2020-21

Credit Foto Getty Images

Una squadra iscritta al campionato nell'ultimo giorno disponibile ha, tendenzialmente, un solo obiettivo in testa. Salvarsi. Quest'anno, nella nostra Serie A, ce ne sono state addirittura due. Una, la Virtus Roma, è fallita dopo una manciata di partite, concretizzando così un suicidio annunciato. L'altra, Cremona, strapperebbe invece il pass per le FinalEight di Coppa Italia se domenica dovesse battere Milano. Impresa difficilissima, vero, ma non del tutto impossibile alla luce di quanto successo finora.

Semplice ma efficace: Cremona vive sul "less is more"

"Less is more" è stato, da sempre, il mantra di Gregg Popovich, una delle menti cestistiche più illuminate degli ultimi 25 anni. Il concetto alla base di una formula poi riciclata da molti altri allenatori è chiaro: il basket è un gioco, non un trattato di astrofisica, e, semplificando i concetti, si possono massimizzare efficacia e risultati. Il curriculum di Popovich certifica la bontà del sistema: cinque anelli vinti, 22 partecipazioni ai playoff consecutive e una delle dinastie più longeve di sempre. Nel suo piccolo, un po' per contingenze di base dettate da un roster molto corto e un po' per scelta tecnica, Cremona si è costruita un'identità su questo stesso principio. Dal nulla. Perché è il nulla che coach Galbiati ha trovato quando, a fine luglio, ha preso in mano la squadra.
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L'alley-oop di Poeta per Lee è una sicurezza: ne arrivano tre contro Reggio Emilia

Dovendo costruire un roster e una chimica partendo da zero e dal fondo della griglia, in tempi brevissimi e con risorse limitate, Galbiati aveva una sola possibilità vincente. Semplificare. Fissare un paio di concetti chiave e responsabilizzare ogni giocatore ritagliando un ruolo con compiti chiari e precisi. La pallacanestro di Cremona è molto semplice, votata a giocare in maniera rapida e ad alto numero di possessi e costruita in larga parte su tre situazioni offensive di base comuni anche a bassi livelli: le doppie uscite per i tiratori, un gioco corna che prevede anche un blocco tra lunghi per favorire i pop di Daulton Hommes, e il pick'n'roll centrale, l'arma migliore dalla panchina sull'asse Poeta-Lee, uno tra i più spettacolari del campionato. Il tutto sviluppato con una rotazione stringata a otto uomini, in cui ognuno occupa un posto preciso nello scacchiere.
Eppure, nella sua semplicità, la pallacanestro di Cremona è efficace, perché perfettamente adeguata e rispondente alle caratteristiche dei suoi interpreti. Anzi, capace di esaltare quel poco che ha a disposizione. Lo certificano il record (positivo dopo le due larghe sconfitte iniziali, quando la squadra doveva ancora assemblare gli ultimi tasselli), la produzione offensiva (sesto miglior attacco con 83.9 punti segnati) e il bassissimo numero di palle perse (10.5 a partita, seconda soltanto a Milano con 10.1), segno di un'organizzazione molto chiara.

La scoperta di Daulton Hommes, bombardiere terribile

Tra i singoli spicca la stagione di Daulton Hommes, finora miglior rivelazione del campionato assieme al brindisino D'Angelo Harrison. Secondo nella classifica marcatori a sandwich tra due mostri sacri del nostro basket (con 19.8 punti di media si infila tra gli eterni Luis Scola e David Logan), Hommes sta impressionando per quella sua capacità unica di mettere a referto valanghe di punti in sprazzi relativamente brevi di partita, come i 16 infilati due domeniche fa in soli 3'30" nel successo su Brindisi (vedi video qui sotto). Streak-shooter per eccellenza, quando entra in ritmo è in grado di sparare lunghe e rapide serie di conclusioni da tre punti: con 8 triple tentate in media a gara è secondo soltanto a David Logan (8.3), ma il 44.2% lo rende una macchina pericolosissima.
Nel basket moderno, dunque, si può giocare una pallacanestro semplice? Si può giocare una pallacanestro con una rotazione di base a soli otto uomini? La risposta, estratta dai risultati della Vanoli, sembra dare una risposta affermativa.
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Daulton Hommes è infuocato: segna 16 punti in 3'30"

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