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Basket, Ettore Messina ricorda Franco Casalini: "Un grande allenatore, ma anche una persona dolce, modesta e leale"

Daniele Fantini

Pubblicato 29/07/2022 alle 14:30 GMT+2

BASKET, SERIE A - Ettore Messina, coach dell'Olimpia Milano, dedica un pensiero per la scomparsa improvvisa di Franco Casalini, storico assistente di Dan Peterson e campione d'Europa da head-coach nel 1989 con la stessa Olimpia. "Era un allenatore bravissimo e modesto negli atteggiamenti, ma anche una persona dolce, educata e leale".

Franco Casalini e Dan Peterson in una fotografia del 2019 a Milano

Credit Foto Ciamillo-Castoria

Ettore Messina e Franco Casalini si sono incrociati per una manciata di stagioni a cavallo tra gli anni '80 e '90. Messina era in rampa di lancio, pronto per aprire uno dei cicli più brillanti della Virtus Bologna. Casalini, dopo un periodo di apprendistato alla corte di Dan Peterson, aveva dimostrato le sue qualità in prima persona, vincendo da head-coach la Coppa Intercontinentale nel 1987, la Coppa dei Campioni nel 1988 e lo scudetto nel 1989. Avrebbe retto ancora per poco tempo la pressione del grande basket, prima di preferire quella che sarebbe diventata una carriera altrettanto brillante nel mondo del giornalismo sportivo televisivo.
Oggi, Ettore Messina ricorda il suo primo vero incontro significativo con Casalini. È l'All Star Game del 1989-90. In quella stagione, Messina debutta da capo-allenatore sulla panchina della Virtus. Casalini, che ha solo sette anni più di lui, ha già vinto tutto con Milano. È un incontro che si consuma sulla stessa panchina, e dal quale Messina raccoglie insegnamenti preziosissimi per sviluppare il suo nuovo ruolo. Quel legame si è mantenuto inalterato negli anni. E oggi è forse ancor più sentito con il ritorno dell'Olimpia tra i top-team di Eurolega, proprio come succedeva più di 30 anni fa.
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Franco Casalini allena l'Olimpia Milano durante la terza edizione dell'Old Star Game, 2018

Credit Foto Ciamillo-Castoria

Ecco il ricordo di Messina, affidato alle pagine del sito ufficiale dell'EA7 Emporio Armani Milano.
"Nel mio primo anno da capo allenatore nel 1989, Franco Casalini era un coach giovane ma già affermato. Oltre che lo storico e famoso assistente di Dan Peterson nella Milano degli anni ‘80, aveva già dimostrato tutte le sue qualità di allenatore vincente. Aveva vinto subito la Coppa dei Campioni nel 1988 dopo la Coppa Intercontinentale. Era la grande Olimpia, ma ripetersi è stata un’impresa e lui aveva anche sostituito alcuni elementi della vecchia guardia come Gallinari e Franco Boselli con giocatori più giovani come Aldi e Montecchi, dando più spazio al giovanissimo Pittis. Insomma, per tutti noi giovani coach lui era un modello, era uno che ce l’aveva fatta".
"Quell’anno – ripeto il mio primo da capo allenatore – Casalini era il campione d’Italia in carica e come tale aveva il diritto di allenare all’All-Star Game. Avrebbe potuto scegliere qualunque allenatore per fargli da assistente, scegliere un coach affermato dei tanti che allenavano a quei tempi, gente che meritava riconoscimenti e vetrine. A sorpresa, scelse me. Non me l’aspettavo. Non so perché prese questa decisione, ma l’ho sempre considerato un gesto gentile, nei confronti di un esordiente, che mi colpì molto. Mi diede l’opportunità di conoscere i tanti grandi campioni stranieri che giocavano in Serie A in quella stagione. Gliene sono stato grato per sempre".
"Così ho conosciuto, nell’intimità di una partita, una persona dolce, educata, leale, un allenatore bravissimo e modesto negli atteggiamenti nonostante fosse già Casalini, il più giovane coach italiano ad aver vinto una Coppa dei Campioni, uno che si era fatto anno dopo anno in un club come l’Olimpia. In tutti gli anni successivi, anche quando le nostre strade si sono divise professionalmente, le mie sensazioni del primo momento sono state confermate. Casalini era proprio questo: gentile, leale e – l’ho toccato con mano in questi anni – innamoratissimo dell’Olimpia. Potrò sempre dire, con orgoglio, salutandolo, che è stato bello fargli da assistente, anche solo per una partita."
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