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Basket, Serie A: Ettore Messina: "Gli italiani non giocano abbastanza? A Milano giochi se performi"

Davide Fumagalli

Pubblicato 25/09/2021 alle 10:52 GMT+2

BASKET, SERIE A - Ettore Messina, coach dell'AX Armani Exchange Milano, ha parlato a Repubblica in vista del debutto in campionato di questa sera, sabato, a Napoli (LIVE su Discovery Plus). "Obiettivi? Playoff in Europa e finale in Italia, sapendo che la Virtus è un osso durissimo. Non ruotiamo abbastanza gli italiani? Se performi, starai in rotazione, altrimenti giocheranno quelli più bravi".

Ettore Messina, allenatore AX Armani Exchange Milano

Credit Foto Getty Images

Questa sera, sabato, alle ore 20 al PalaBarbuto, si alza il sipario sul campionato 2021-22 con la sfida tra la neopromossa Gevi Napoli e l'AX Armani Exchange Milano, formazione attesa ad un anno di riscatto dopo le sconfitte in finale Scudetto e quella recente in Supercoppa, sempre per mano della Virtus Bologna. Alla vigilia del debutto al quotidiano "La Repubblica" ha parlato Ettore Messina, allenatore e presidente dell'Olimpia, e tra gli argomenti trattati c'è quello sempre molto "caldo" sull'utilizzo dei giocatori italiani: "Mi dice il Poz, che legge più libri di me e ne sta consultando uno sui social media, che in giro si dice che non ruotiamo abbastanza gli italiani. Ecco, c'è un problema: qui, ruoti se performi. Non è che gioca uno che tira col 28% e riposa uno col 45%, magari perdendo una partita in più, perché sì, in fondo, che importa... Qui non si perde per il gusto di perdere. Se performi, starai in rotazione, altrimenti giocheranno quelli più bravi, a costo di stancarli. Così è. La filosofìa la farà il prossimo coach".
Mi dice il Poz che in giro si dice che non ruotiamo abbastanza gli italiani. Ecco, c'è un problema: qui, ruoti se performi. Così è. La filosofìa la farà il prossimo coach
Chiaro e schietto come sempre Messina, che quest'anno avrà proprio Gianmarco Pozzecco al suo fianco, la grande novità del suo staff tecnico. Per quanto riguarda il roster e la costruzione, la spiegazione è altrettanto chiara: "Non abbiamo cambiato una squadra da Final Four di coppa perché è bello così. Siamo partiti dalla disponibilità a venire qui di Melli, che a giudizio di tutti i capitani di Eurolega è stato l'acquisto più importante, e di Ricci. Per motivi di spazio è andato via Leday e Punter, che avremmo voluto tenere, non ha accettato la nostra eccellente offerta al rialzo per prendere quella del Partizan, e siamo contenti per lui. Roll e Micov sono partiti in un processo di ringiovanimento e abbiamo acquisito più presenza interna con Mitoglou, un tiratore dai blocchi e di grande raggio come Daniels, un creatore di gioco come Grant. Siamo, a giudizio non solo nostro, più potenti e più lunghi. E, aggiungo, un gruppo di persone estremamente serie".
L'allenatore bravo è quello che aiuta la squadra. In questo, io non vincerò mai: se spacco le sedie diranno che sono troppo incazzoso; se non lo faccio, che sono bollito
E poi ci sono gli obiettivi stagionali, con Milano che per forza di cose dovrà essere protagonista. "Playoff in Europa e finale in Italia, sapendo che la Virtus è un osso durissimo e ha migliorato la squadra dell'anno scorso. Senza obblighi. Speriamo di competere, di farcela, faremo il possibile. Ma nessuno, all'inizio, dice: devo. Forse i tifosi. Non chi gioca, lavora, allena. Nemmeno i Lakers, o i Brooklyn Nets, in Nba. È lo sport. E capiterà, in qualche partita di andare sotto di 10: lì, i tifosi bravi saranno quelli che continuerano a incitare, e l'allenatore bravo quello che capirà che la squadra non lo fa apposta, e cercherà di aiutarla. In questo, io non vincerò mai (ride, ndr): se spacco le sedie diranno che sono troppo incazzoso; se non lo faccio, che sono bollito", sottolinea Messina.
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