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Basket, Serie A: Repesa non ce l'ha fatta, Martino può essere l'uomo giusto per rilanciare la Fortitudo Bologna

Davide Fumagalli

Aggiornato 28/09/2021 alle 20:18 GMT+2

BASKET, SERIE A - Dopo 5 partite tra Supercoppa e campionato, tutte perse, e un ritiro che sostanzialmente non c'è stato, Jasmin Repesa ha rinunciato e ha salutato la Fortitudo Bologna, il suo amore. Il club ha deciso di richiamare su Antimo Martino, con cui non si lascò bene ma che potrebbe essere il profilo giusto per rilanciare la squadra, anche grazie all'amore dei tifosi dopo la promozione.

Opinion, Jasmin Repesa - Antimo Martino

Credit Foto Eurosport

La Fortitudo Bologna non riesce ad avere pace, sia fuori, sia dentro il campo e, come un anno fa, è prtagonista di un avvicendamento in panchina. Nella scorsa stagione dopo 8 gare di campionato, 7 delle quali perse, venne esonerato Meo Sacchetti, sostituito da Luca Dalmonte; ora è Jasmin Repesaa dire addio dopo una sola partita, persa in volata contro Reggio Emilia, e il club riaccoglie Antimo Martino, lo stesso allenatore che fu salutato non senza polemiche nella tarda primavera 2020 proprio per ingaggiare l'attuale ct della nazionale italiana.
Quindi, dopo un campionato 2020-21 molto complesso e con una salvezza ottenuta alla penultima giornata, e un'estate altrettanto difficile tra infortuni, mercato risicato e la ricerca di una sponsor terminata solo ad un paio di giorni dal via del campionato (il marchio di abbigliamento turco Kigili, ndr), la Fortitudo del presidente Christian Pavani si è trovata ad affrontare una nuova emergenza e la speranza è che la scelta di Martino possa portare un pizzico di stabilità.
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Gabriele Procida decolla e inchioda a una mano

Cosa non ha funzionato con Repesa

Il 2021 di Jasmin Repesa non è stato finora indimenticabile nel senso buono: dopo aver portato Pesaro alla finale di Coppa Italia, la sua Carpegna Prosciutto ha vinto una sola gara di Serie A, contro la Fortitudo tra l'altro, e poi la sua parentesi con l'Aquila bolognese è terminata dopo nemmeno due mesi di lavoro con 5 gare perse in altrettanti impegni ufficiali con per le mani un roster tutt'altro che completo.
Il coach croato, 60 anni, era arrivato con grandi aspettative, strappata proprio a Pesaro che invece avrebbe voluto tenerselo: l'amore per la Fortitudo, diretta tra il 2002 e il 2006 con la conquista di uno Scudetto, aveva però avuto la meglio, perchè come si dice "al cuore non si comanda". Fin da subito però ci sono stati problemi, Fantinelli e Totè hanno saltato tutto il ritiro per infortuni pregressi (entrambi sono ancora ai box, ndr), Baldasso e Procida si sono aggiunti soltanto a fine agosto, e l'islandese Gudmundsson è arrivato praticamente in concomitanza con l'inizio della Supercoppa. Altri rinforzi sul mercato non potevano arrivare finchè non si sarebbe sbloccata la questione sponsor, e così Repesa si è ritrovato a dover improvvisare veri e propri salti mortali.
L'ex allenatore anche di Milano ci ha messo il cuore, ma alla fine è stato costretto all'addio, il cambio più veloce nella storia della Serie A insieme a quello di Cantù nella stagione 2017-18, quando si invertirono i ruolo di head coach e vice tra Kirill Bolshakov e Marco Sodini. "Dal primo giorno che sono qui, sto soffrendo come un cane. Ho male al cuore a continuare. Ma non riesco più ad andare avanti", ha detto Repesa domenica sera nella conferenza stampa di dimissioni, e c'è da credergli conoscendolo, visto che rumors su un suo possibile addio erano già usciti nei giorni della Final Eight di Supercoppa a Bologna.

Perchè Martino è l'uomo giusto

Teoricamente, la strada potrebbe essere leggermente più in discesa per Antimo Martino. Ci sarà il rientro di Leonardo Totè (era già in panchina contro Reggio Emilia), potrebbe arrivare a breve un rinforzo nel ruolo di playmaker (si è fatto il nome di Toni Katic, ex Sassari, dopo quello di Isaiah Briscoe), e in generale il gruppo avrà rafforzato un po' di più la chimica, anche perchè la partita di campionato ha già dato qualche segnale incoraggiante in più rispetto alle partite di Supercoppa, davvero insufficienti. Certo, mancherà ancora Fantinelli, per il quale non c'è una data di rientro, però le cose potrebbero nel frattempo sistemarsi in vista del suo ritorno.
In generale il nome di Martino piace e trova riscontri favorevoli fra il tifo, comunque importantissimo a Bologna, soprattutto sponda Fortitudo. Antimo è il coach della trionfale promozione del 2019, del sesto posto nell'anno del ritorno in Serie A, interrotto dal Covid, con anche la semifinale in Coppa Italia (battendo Brescia nei quarti a Pesaro) e la qualificazione alla Champions League: poi a sorpresa arrivò la decisione di separarsi e di puntare su un coach di maggior blasone come Meo Sacchetti, ma le cose non andarono proprio nel verso giusto, sia per la Effe, sia per lo stesso Martino, che ripartì da Reggio Emilia ma fu esonerato a marzo scorso.
Come detto le parti non si erano lasciate bene (all'epoca pesarono alcune sconfitte come il -32 nel derby con la Virtus a Natale 2019 e il ko con Pesaro, unico successo degli adriatici in quel campionato) però sembra che lo stesso allenatore di Isernia avesse il desiderio di tornare e così le parti hanno chiarito le proprie posizioni e hanno trovato un accordo per ripartire assieme. Anche perchè la stessa società ha capito che i tifosi sono dalla parte dello stesso Antimo e potrebbero dargli maggiore appoggio rispetto a chiunque altro.
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Highlights: Fortitudo Bologna-Reggio Emilia 80-81

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