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Basket, Serie A - Ettore Messina: "Acredine con la Virtus Bologna? Direi maleducazione in un verso solo"

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Pubblicato 29/08/2022 alle 18:41 GMT+2

BASKET, SERIE A - Media-day in casa EA7 Emporio Armani Milano, con coach Ettore Messina che ha toccato diversi temi. "Acredine con la Virtus Bologna? Direi maleducazione in un verso solo. Questa può essere la mia Olimpia più forte e completa. Su Fontecchio sbagliai a non dargli minuti nel 2020, lui scelse l'Alba Berlino ed esplose. Siamo fiduciosi per il verdetto FIBA su Johannes Voigtmann".

Messina: "Non giocavamo per una rivincita, ma per vincere, cosa ben diversa"

Giorno di media-day per i campioni d'Italia in carica. L'EA7 Emporio Armani Milano, fresca di nuova denominazione grazie al cambio di title sponsor, si è presentata in una conferenza stampa tenutasi oggi presso la Secondaria del Mediolanum Forum di Assago. Tantissimi i temi presi in considerazione, con coach Ettore Messina ovviamente protagonista. Il tecnico è stato chiamato in causa anche sulla presunta acredine tra l'Olimpia e la Virtus Segafredo Bologna, emersa soprattutto nelle ultime LBA Finals col trionfo dei biancorossi, che hanno sollevato al cielo il loro 29° Scudetto.
"C'è stata acredine? Direi di no, c'è stata maleducazione ed è diverso. Avete frasi che mostrano da parte nostra acredine? Vi sfido a trovarle, a iniziare dalle frasi sugli arbitri e da quelle delle proprietà. Mi sembra siano state in un verso solo. Indubbiamente abbiamo avuto una forte rivalità, ma, da parte nostra, sinceramente faccio fatica a condividere il concetto di acredine".

Su Scudetto e Final Four quali obiettivi stagionali

"Non lo dico io, lo dice la storia dell'Olimpia Milano. Potrei fare discorsi sul bel gioco, sulla crescita della squadra, ma farei ridere. Quindi, quando indossi questa canotta, l'obiettivo è vincere. Dallo Scudetto, che sarebbe il 30°, alle Final Four, sapendo però che non c'è nulla di scontato. Quanto alle Final Four, dovremo conquistare prima i Playoff: 8 posti disponibili con 18 squadre al via, niente sarà semplice".

Sul roster biancorosso

"Questa potrebbe essere la mia Olimpia più forte e più profonda, da quando sono a Milano. Mi auguro che ciò ci permetta di fare il passo successivo. Il problema può derivare dai minuti. Se ci sono infortuni, quelli che stanno fuori possono recuperare e rientrare per ritrovare la squadra in buona posizione. I problemi nascono invece quando tutti sono sani e qualcuno deve restare fuori per turnover, è lì che bisogna avere l'onestà di fare chiarezza. In base a quanto saremo capaci di avere autodisciplina, come successo negli ultimi Playoff di Serie A, potremo superare gli infortuni grazie alla profondità del roster e giocarcela fino alla fine con tutti. Abbiamo più atletismo, garantito da giocatori quali Davies, Mitrou-Long, Thomas. Tutti giocatori dotati anche di grandi capacità realizzative. Come successo ai Playoff, potremmo vedere una squadra portata a correre".
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Sul probabile arrivo di Johannes Voigtmann

"Stiamo aspettando il verdetto della FIBA, dopo quello positivo avuto per Kevin Pangos. Abbiamo un accordo con Voigtmann, che prevedeva che il giocatore fosse libero e ora attendiamo. Ci guardiamo sempre intorno, come tutte le società di EuroLega, ma siamo fiduciosi che il verdetto possa essere positivo. Non mi sembrano comunque normali le tempistiche, non è giusto nei confronti dei giocatori. Come nel caso di Dinos Mitoglou che, pur avendo sbagliato gravemente, ha diritto a una sentenza".

Su Simone Fontecchio

"Non mi aspettavo questa sua crescita. Ha fatto un salto enorme ed è dovuto andare all'Alba Berlino per diventare Simone Fontecchio. Evidentemente, qui non è stato aiutato abbastanza nel suo percorso e nella lista mi ci metto anche io. Quando parlammo nel 2020, non credevo di potergli concedere più di 5 o 10 minuti, visto che c'erano Vlado Micov e Jeff Brooks. Credetti di agire nel suo interesse facendogli questo discorso: lui scelse Berlino ed esplose definitivamente. Veniva da una stagione a Reggio Emilia e anche lì non si era ancora espresso ai suoi veri livelli. Io avrei invece dovuto dare meno minuti a Micov o Brooks e mandare in campo Fontecchio".

Sulla compressione dei calendari

"Quando ne ho parlato mi sono preso le pernacchie, perciò non ho molto da aggiungere. Se non ci si siede tutti intorno a un tavolo, pronti a rinunciare a qualcosa, avremo sempre questo calendario problematico. Il problema degli infortuni ormai è pacchiano: a prescindere dalle competizioni in cui sono impegnati, i giocatori vanno sul parquet stanchi e quando giochi stanco, ti rompi".
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