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Basket, Serie A: La rinascita di Varese: Matt Brase è già candidato a coach dell'anno

Daniele Fantini

Aggiornato 22/11/2022 alle 11:11 GMT+1

BASKET, SERIE A - Dopo una stagione folle con tre allenatori e la salvezza conquistata alla terzultima giornata, la Openjobmetis Varese ha ricostruito un nuovo gruppo emozionante e vincente mettendo coach Matt Brase al centro del progetto. Varese è terza in classifica con una striscia di quattro vittorie consecutive e gioca uno degli attacchi più efficienti e divertenti dell'intero campionato.

Coach Matt Brase a colloquio con Colbey Ross e Jaron Johnson, LBA Serie A 2022-23

Credit Foto Ciamillo-Castoria

L'estate si è lasciata alle spalle una delle stagioni più pazze della storia recente della Pallacanestro Varese. Dal fantasma della retrocessione, alla super-striscia insensata infilata dal gioco estremo di coach Roijakkers, al sogno playoff fino alla salvezza conquistata alla terzultima giornata con un nuovo cambio sulla panchina. Una stagione emozionante, memorabile, ma non adatta ai deboli di cuore. E a costruire un futuro solido.
Oggi, a sette mesi dall'esonero di Roijakkers, Varese cavalca una striscia di quattro vittorie consecutive. È la terza forza del campionato (5-2), in coabitazione con Tortona, società con ben altre disponibilità finanziare e con un progetto già disegnato da tempo per sbarcare anche in Europa nel 2023-24. Nella sua prima vera estate con pieni poteri, Luis Scola ha disegnato, con il gm Michael Arcieri, una delle squadre più intriganti dell'intero sottobosco europeo. Una squadra che comincia a rispondere a quello slogan con cui El Señor aveva mosso i primi passi nella dirigenza biancorossa: "Voglio trasformare Varese nell'Atalanta del basket".
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Un huddle dei giocatori della Openjobmetis Varese durante la partita contro la Dolomiti Energia Trentino, LBA Serie A 2022-23

Credit Foto Getty Images

Coach Matt Brase, il predestinato del basket moderno

Scola è un uomo di mondo. Ha giocato e vissuto in Argentina, Spagna, Stati Uniti, Cina e Italia. Arcieri un specialista NBA, con un passato diviso tra New Jersey, Dallas, New York e Orlando. Varese è una squadra attenta al reparto italiani. Ma non può essere una squadra italiana nel senso stretto del termine. Il successore di Roijakkers, dopo il breve periodo di traghettamento con Seravalli, non poteva che essere scelto all'estero. Un coach giovane e affamato, ma con un curriculum rispettabile alle spalle e una serie di esperienze formative in contesti di basket tesi al futurismo. Chi meglio di Matt Brase, campione in G-League nel 2013 con i Rio Grande Valley Vipers, la squadra-laboratorio degli Houston Rockets che ha trasformato in realtà i concetti di "Moneyball": assemblare un team attraverso gli analytics e portarlo al successo.
Varese ha costruito una squadra di stampo americano moderno, rispondendo a tutti i crismi del basket contemporaneo. Una squadra che gioca in maniera rapida, aggressiva, fluida, con uso massiccio del tiro pesante e una strutturazione fisica e tecnica peculiare. C'è il playmaker razzente e creativo (Colbey Ross). Il tiratore esperto (Markel Brown). L'ala 3&D (Tomas Woldetensae). Il 4 stretch e all-around (Jaron Johnson). Il 5 atletico, longilineo e verticale (Tariq Owens). Il sesto uomo roccioso (Justin Reyes). Il big-man tecnico e con tiro da fuori (Guglielmo Caruso). E i gregari che portano esperienza e tiro (Giancarlo Ferrero) ma anche difesa e guizzi (Giovanni De Nicolao). Senza dimenticare le perle del vivaio. Matteo Librizzi, quest'anno meno protagonista in un sistema molto più strutturato, Nicolò Virginio e il 17enne Wei Lun Zhao, MVP delle scorse finali della Next Gen giocate proprio all'Enerxenia Arena.
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L'huddle dei giocatori della Openjobmetis Varese attorno a coach Matt Brase, LBA Serie A 2022-23

Credit Foto Imago

La gestione Brase si differenzia, e distanzia, da quella europea classica. Cresciuto in ambiente NBA, a stretto contatto con la nuova figura del players-coach, l'allenatore "vicino" ai giocatori sul piano emotivo, ha scelto come assistente Paolo Galbiati, una coach già ben noto per le doti empatiche. I suoi time-out sono degni di enorme interesse per la divisione in due segmenti distinti: mentre Galbiati si occupa del primo, quello prettamente motivazionale, Brase interviene nel secondo dopo aver disegnato sulla lavagnetta le situazioni tecniche, pronte per essere recepite in maniera migliore e più partecipe da un gruppo che ha già potuto sfogare le emozioni in precedenza.

Una Varese bella, divertente ed emozionante: gioca bene e vince

Il risultato? Finora pregevole. Oltre ai traguardi già citati (terzo posto e striscia aperta di quattro vittorie consecutive), Varese è seconda per punti segnati (89.9), terza per valutazione complessiva (96.3), seconda per assist (18.3), prima per falli subiti (22.3), prima per percentuale da due punti (57.8%) e prima per numero di triple segnate e tentate (74/223). Certo, il lato oscuro della medaglia presenta la seconda peggior difesa per punti subiti dell'intera Serie A (87.4, appaiata con Brindisi), ma è una situazione preventivata per una squadra così leggera e che gioca un numero così elevato di possessi. Varese tende a giocare un basket volto a segnare un canestro più degli avversari piuttosto che a subirne uno in meno, diktat inscalfibile del grande basket europeo di alto livello, ma risulta comunque una squadra vincente, entusiasmante e divertente, capace di coinvolgere un pubblico tornato a sentire le vibrazioni positive di una grande piazza storica, affamata di palla a spicchi.
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Jaron Johnson esulta nella partita tra Openjobmetis Varese e Nutribullet Treviso, LBA Serie A 2022-23

Credit Foto Getty Images

Sì, ma gli italiani? Via le preoccupazioni. Gli italiani ci sono. Anzi. Tomas Woldetensae e Guglielmo Caruso sgomitano in maniera sempre più vivace per una canotta azzurra. Entrambi hanno già ricevuto il battesimo del fuoco nella nuova gestione di coach Gianmarco Pozzecco, e ora si trovano di fronte a un anno cruciale per tratteggiare le parabole future. Woldetensae, reduce da una mezza stagione superlativa, ha iniziato faticando nel trovare continuità nel tiro da fuori (soltanto 29.3% dall'arco), ma contro Venezia ha sparato 4/8 mostrando quel carattere e quel coraggio nel prendersi conclusioni nei momenti più importanti del match. Caruso, risolti i problemi fisici che lo hanno frenato nella sua annata da rookie, sta emergendo come il miglior prospetto azzurro nel ruolo di centro, lacuna storica della nostra nazionale. In queste prime 7 gare sta tenendo 11.6 punti di media e ha già prodotto due ventelli contro Trento e Scafati, mostrando un repertorio tecnico di elevata fattura. Tempo al tempo...
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