L'Olimpia Milano doma Sassari 79-67 e chiude al primo posto la regular-season

MEDIOLANUM FORUM DI ASSAGO (MI) - La fiamma che accende Milano dopo un primo quarto asfittico (9-18) arriva dal front-court delle seconde linee. Paul Biligha fornisce una dose enorme di energia allo stato purissimo. E Johannes Voigtmann riattiva, con la sua bidimensionalità, un attacco che ricorda i momenti più tragici del declino invernale con la serie di 9 sconfitte consecutive in Eurolega. L'Olimpia cambia volto a cavallo dei due periodi centrali, recuperando coesione, compattezza e fluidità da grande squadra, piega la resistenza di Sassari (in campo in una partita cruciale per il suo piazzamento playoff) e chiude come testa di serie #1 del tabellone per la seconda volta negli ultimi tre anni. Nel 2021, la stagione delle Final Four di Colonia, fu un vantaggio inconsistente, cancellato dall'esuberanza della Virtus. Ma ora, in una situazione psico-fisica molto differente, l'Olimpia punta a difendere il parquet del Forum fino al traguardo.

Sassari gioca una partita solida e concreta. Ma lo sforzo difensivo non è sufficiente per schermare la qualità complessiva dell'Armani quando viaggia con motore a pieni giri. Al martello di Voigtmann (16 punti, 7/8 al tiro) si accompagnano le coltellate di Shabazz Napier (19 con 4/8 da tre). E quando l'ex-Heat si accende, tornando a dettare ritmi e tempi consoni al suo gioco, l'intera squadra ne beneficia. Compreso Shavon Shields (11), spuntatissimo in avvio ma poi in grado di resettarsi a livello mentale e segnare la tripla decisiva a due minuti dalla sirena.

La Dinamo paga la rotazione più corta rispetto all'avversaria, le tante palle perse (18), cresciute in maniera esponenziale con il cambio di atteggiamento dell'Olimpia dopo il primo riposo, e le difficoltà realizzative degli esterni. Sassari chiude con percentuali molto scarse dall'arco (7/23, 30%), l'arma principale con cui ha costruito la sua grande risalita nella seconda metà di stagione. Gerald Robinson (11 con 4/11 dal campo) appassisce dopo un avvio convincente, ma il vero pezzo mancante è Chris Dowe (7 con 1/5), uomo sempre decisivo nelle ultime partite. I momenti migliori arrivano dal front-court. DeShawn Stephens (13+5 rimbalzi) è il più continuo, anche grazie a un Kyle Hines più cheto del consueto. E Ousmane Diop fornisce solidità dalla panchina, impegnandosi in uno splendido duello di muscoli e fisico con Biligha.

Il Banco scivola al quinto posto, complice la larga vittoria casalinga di Venezia su Treviso, e incrocerà proprio la Reyer (ma con fattore-campo a sfavore) nel quarto di finale più frizzante, equilibrato e imprevedibile del tabellone. Milano troverà invece la Carpegna Prosciutto Pesaro, rientrata nella Top 8 in extremis grazie al successo su Tortona e al concomitante ko di Brescia a Scafati. Sarà la Germani ad abbandonare il sogno playoff nonostante la grande rimonta imbastita dopo la vittoria della Coppa Italia.