La Reyer Venezia vince in due overtime, ora Reggio Emilia è ultima in classifica da sola

Venezia va dove la porta il suo tiro da tre e la lucidità dei suoi grandi veterani. Quando le percentuali dall'arco scintillano (17/31 finale, 55%) e i big giocano una pallacanestro di notevole chimica e fluidità offensiva, sembra poter spaccare la partita in qualsiasi istante. Ma bastano un piccolo calo di concentrazione e qualche ferro del Palabigi fatto risuonare un paio di volte di troppo per riaccendere i timori. E mostrare a coach De Raffaele come il lavoro di ricostruzione di gruppo e amalgama del nuovo ciclo sia ancora lontano dall'essere terminato.

La solidità con cui la Reyer riallunga sul +11 a poco più di 4 minuti dalla sirena, legittimando un vantaggio in doppia cifra mantenuto per larghi tratti di gara, stride in confronto al caos generalizzato che permette alla Reggiana di forzare per due volte l'overtime sprecando, oltretutto, i possessi finali per poter vincere la partita. Il 17-3 con cui Venezia cancella i problemi con un colpo di spugna è figlio del ritrovato coraggio dei suoi grandi leader ma anche del crollo sofferto dalla UnaHotels per l'uscita di Andrea Cinciarini per raggiunto limite di falli. Priva del suo grande cervello, autore di una prestazione sontuosa da 12 punti e ben 15 assist, la formazione di coach Federico Fucà vede spegnersi la luce in attacco, mostrando il fianco all'avversario.

Jayson Granger infila due triple chirurgiche nel break decisivo che rafforzano la sua candidatura a MVP della serata con 28 punti (season-high), 5 assist e 6/9 dall'arco. Anche Marco Spissu ha il merito di realizzare canestri importanti nei momenti topici, con altro aggiornamento dei massimi in stagione: 24 con 7 assist e 5/10 dalla distanza. Solida anche la prova del front-court. Derek Willis dà enorme quantità (15+8 rimbalzi) da affiancare all'intelligenza tecnico-tattica di Mitchell Watt (19 con 7/10 da due). In ombra Jordan Parks, capace di alternare grandi giocate offensive a scelleratezze nella metacampo opposta che lo portano a spendere 5 falli in soli 9 minuti, così come Allerik Freeman, cui coach De Raffaele concede soltanto un rapido cameo nel secondo periodo, preferendogli la solidità di Riccardo Moraschini e Andrea De Nicolao.

Mentre Venezia rafforza la sua posizione in zona playoff (6-5) nella volata per le Final Eight, Reggio Emilia incassa il sesto ko consecutivo e si ritrova in solitaria a fondo classifica (2-9), superata anche da Treviso. La reazione attesa dopo il cambio di panchina che ha portato Dragan Sakota (oggi assente per covid) al posto di Max Menetti comincia però a prendere forma. Nonostante le difficoltà nel competere contro una formazione più attrezzata e per il restyling del sistema di gioco, appesantite anche dalla necessità di inserire RJ Nembhard in tempi rapidi, la UnaHotels mostra un volto combattivo ed energico, molto lontano dalla squadra moribonda che raccoglieva i fischi del Palabigi perdendo scontri diretti cruciali in serie. Andrea Cinciarini continua a svolgere alla perfezione il ruolo di leader tecnico e soprattutto emotivo, ma sono apprezzabili anche le produzioni di Michele Vitali (14 con 3/4 dall'arco) e Mikael Hopkins (21+14 rimbalzi).