Virtus Segafredo Bologna-EA7 Emporio Armani Milano 93-89, gara-4 finali scudetto: report e tabellino, la Virtus pareggia

Selvaggia, folle, imprevedibile e indecifrabile. Gara-4 è degna di un racconto omerico. Dopo 50 minuti di battaglia estenuante ci lascia con una sola certezza. Quella del 2-2 che ci porterà al quinto appuntamento, lunedì sera, 19 giugno, alle 20.30 (LIVE su Eurosport 2, NOVE e discovery+). Spingersi oltre è un puro azzardo. La corsa allo Scudetto, oggi, è un terno al lotto assoluto.

Eppure, per trenta minuti abbondanti le indicazioni sono chiare. Dominio Virtus. Quasi totale. Sulla falsariga già dettata in gara-3. Il sistema difensivo di coach Sergio Scariolo è straordinario. Shabazz Napier si ritrova soffocato per la terza partita consecutiva. I cambi sistematici non vengono puniti dal gioco interno latente dell'Olimpia, sempre aggrappata alle ondivaghe percentuali dall'arco. Bologna, di contro, è aggressiva e fisica. Flette i muscoli a rimbalzo, guadagna extra-possessi, gestisce il pallone con oculatezza e costringe Milano a sprofondare nell'involuzione di gioco già vista mercoledì sera, fatta di attacchi statici e palle perse. L'attacco funziona. Il front-court continua a produrre, mantenendosi sull'ottimo livello di gara-3. E i veterani sono sempre pronti a risolvere ogni minima situazione di difficoltà. La vampata da 5 punti consecutivi con cui Marco Belinelli apre il quarto periodo griffando il +18 a tabellone (67-49 al 32') lascia presagire un finale in carrozza. Appunto. Lascia. Ma non dà alcuna certezza.

Quando Milano sembra morta e sepolta, in pieno down generalizzato, risorge dal nulla in maniera impetuosa. Lo fa prima con un paio di giocate estemporanee dei suoi leader offensivi, Shields e Napier. Ma poi, una volta recuperato il minimo sindacale di fiducia, ecco riapparire la squadra brillante dei secondi tempi delle prime due partite della serie. Le triple, vero spartiacque, tornano a muovere la retina. La difesa, ancorata sulle spalle di Nicolò Melli e sul lavoro infaticabile di Shields sul pallone, scherma il canestro in maniera totale. Anche senza Kyle Hines, limitato a soli 7' per un infortunio a una spalla. Bologna segna soltanto 7 punti negli ultimi otto minuti dei regolamentari. Zero nei 3'30" finali. E l'Olimpia, dopo aver fatto a testate contro il muro bianconero per tre quarti abbondanti, esplode con un ultimo periodo da 29 punti. Coronato da due triple consecutive folli di Napier, letale nell'unico momento in cui riesce a sfuggire ai tentacoli di Hackett. E buone per mandare la partita all'overtime.

Il gioco viene asfissiato da una coltre di tensione soffocante. La fatica taglia le gambe. Toglie il fiato. Annebbia le idee. Milano gusta il colpaccio sorpassando con Shields. Ma spreca almeno tre chiare occasioni per affondare la lama. La gestione del cronometro porta a scelte di tiro poco pulite che lasciano viva una Virtus in scoramento totale. La Bologna brillante dei primi 32' è un lontano ricordo. Ora ammassa soltanto palle perse e conclusioni forzate. Teodosic la raccoglie dal baratro con un 2/2 in lunetta, prima di altre decisioni scellerate di Napier. Il primo overtime è un anacronistico 4-4.

L'Olimpia perde in rapida successione Melli e Shields per raggiunto limite di falli. E, nel momento-clou, si ritrova senza àncora difensiva e go-to-guy offensivo (Shields è top-scorer con 26 punti). La Virtus riprende coraggio. Si aggrappa alle pennellate di Jordan Mickey (super-positivo con 18 punti) e alle gambe elastiche ed elettriche di Isaia Cordinier (8+14 rimbalzi). Milano torna a impilare attacchi poco lucidi. E Bologna azzanna con il suo leader maximo: la tripla di Teodosic per il +5 a poco più di un minuto dalla sirena fa eco a quella con peso specifico altrettanto importante di Hackett nel finale di gara-3. Billy Baron, ancora oscuro in una partita in cui viene braccato su ogni uscita dai blocchi, tiene viva l'ultima speranza con la bomba del -2. Ma Marco Belinelli, sempre magico con 18 punti in 22', non trema. Il suo 2/2 dalla lunetta mette in ghiaccio il risultato. Avremo almeno altre due partite. Senza pronostici, solo da vivere.