Toko Shengelia salva la Virtus Bologna: Reyer Venezia battuta 86-84 in gara-5, ora è semifinale con l'Olimpia Milano

BASKET, SERIE A - La Virtus Segafredo Bologna vince in volata e in rimonta gara-5 per 86-84, elimina l'Umana Reyer Venezia e si prepara alla sfida con l'EA7 Emporio Armani Milano in semifinale. Decisivo l'ingresso di Toko Shengelia, out fino a quel momento per trauma cranico, a 5 minuti dalla fine: il georgiano segna 7 punti compreso il canestro del definitivo sorpasso.

Shengelia col bacio al tabellone: il canestro che manda la Virtus in semifinale

Video credit: Eurosport

Sul -9 a cinque minuti dalla fine, coach Dusko Ivanovic non ha più chance per bluffare. Deve andare all-in, con tutto ciò che ha. Chiama Toko Shengelia dal fondo della panchina, inutilizzato fino a quel momento dopo il trauma cranico sofferto nel finale di gara-3. Il suo primo possesso è un pallone scaraventato direttamente in parterre. Poi arriva un errore dalla lunetta. Ma, calma! Ha solo bisogno di scrostare la spessa patina di ghiaccio che gli ricopre mani e spalle. Perché, da quel momento in poi, non sbaglierà più nulla.
Il georgiano gioca tre minuti effettivi nella girandola di cambi in chiave difensiva. Segna 7 punti con un assist, 3 falli subiti, 5/6 in lunetta e il canestro che spezza definitivamente gli equilibri a 47" dalla sirena. La Virtus gioca per lui il possesso decisivo. Mandandolo in post-up, spalle a canestro, contro gli scarsi centimetri di Carl Wheatle. È la sua azione per antonomasia. E il tabellone accoglie favorevolmente il semi-gancio che sveglia Bologna dall'incubo.
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Shengelia col bacio al tabellone: il canestro che manda la Virtus in semifinale

Video credit: Eurosport

La Virtus spezza in maniera violenta il sogno effimero di una Reyer tanto splendida per 35 minuti quanto tremolante nella gestione dei possessi pesanti. Venezia smarrisce, in un attimo, quella personalità che le aveva permesso di gettare l'Unipol Arena nel pieno sconforto a più riprese. Il richiamo in panchina di Amedeo Tessitori e Davide Casarin, stranissima coppia protagonista del parziale ospite, spegne emotivamente la squadra. Sparisce Jordan Parks (18), fino a quel momento sontuoso. Si fa piccolo Carl Wheatle, mandando corte un paio di triple dal peso specifico immenso. Torna nel limbo Mfiondu Kabengele, ben contenuto a eccezione di una vampata nel terzo periodo. Resta vivo il solo Tyler Ennis, cui Venezia si affida, anima e corpo, per risolvere i problemi con una serie di isolamenti da pick'n'roll centrale. Lo fa per un paio di volte, inventandosi altrettanti and-one leggiadri. Ma finisce col deragliare malamente tra le fauci salivanti di Alessandro Pajola nel possesso decisivo.
Bologna non ha nulla dai suoi grandi veterani. Zero da Ante Zizic. Zero da Marco Belinelli, relegato a un triste cameo di tre minuti. Briciole da Will Clyburn, panchinato per grandissima parte della ripresa dopo un primo tempo ectoplasmatico. E, con Shengelia a scaldare il fondo della panchina, ha bisogno di aggrapparsi disperatamente a quel poco che le resta. Alessandro Pajola è commovente, ambo i lati. Segna 12 punti con 4 triple, azzannando nei momenti cruciali. Ma mai quanto Daniel Hackett (21 in 22'), martello costante con l'enciclopedia dei fondamentali sempre aperta: post-up, post-basso, mid-range, snake, e quella tripla del sorpasso (con fallo) che svolta la partita a meno di 2' dalla sirena.
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Matt Morgan in penetrazione in gara-5 tra Virtus Segafredo Bologna e Umana Reyer Venezia, LBA Serie A 2024-25

Credit Foto Ciamillo-Castoria

Ma, in una gara-5 che di lineare ha poco o nulla, la vera scheggia impazzita è un'altra. E risponde al nome di Matt Morgan. Emerso dal nulla, con due bombe di importanza capitale, quando la strutturazione con la doppia combo-guard in coppia con Brandon Taylor dà chiarissimi segnali di disfunzionalità totale. Invece, basta un attimo, una scintilla o due, per capovolgere lo spartito e scrivere una sinfonia inedita.
Bologna ritrova ora Milano per la quinta volta consecutiva dopo le quattro finali giocate dal 2021. Capire chi stia meglio, in questo momento, è impresa ardua. Entrambe arrivano alla semifinale con il fiato corto e la spia rossa della riserva accesa da tempo, esaurite dalle fatiche di Eurolega, dalla lista chilometrica di infortuni (Milano), dall'assottigliamento del roster e dalle rivoluzioni societarie (Bologna). La Virtus apre la serie con il vantaggio del fattore-campo, subito saltato nelle Finals dello scorso anno. Ma che ora, con entrambe le sfidanti aggrappate al fondo del barile, può tramutarsi in un concreto spartiacque.

Virtus Segafredo Bologna-Umana Reyer Venezia 86-84

Bologna: Cordinier 13, Clyburn 7, Hackett 21, Diouf 7, Akele 2; Belinelli, Pajola 12, Taylor 3, Shengelia 7, Morgan 14, Polonara, Zizic. All.: Ivanovic.
Venezia: Ennis 16, Kabengele 11, Parks 18, Wheatle 9, Wiltjer 3; Tessitori 9, McGruder 4, Munford 5, Casarin 9, Moretti. N.e.: Fernandez, Lever. All.: Spahija.
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Highlights, quarti gara-5: Virtus Bologna-Venezia 86-84

Video credit: Eurosport


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