Altra vittoria, altri protagonisti: tutti utili in questa Italia
Aggiornato 09/07/2016 alle 12:24 GMT+2
Quattro in doppia cifra contro il Messico: Gallinari (15) detta la via, Melli (14+6 rimbalzi) perfetto gli va dietro, Belinelli (12) una sentenza. Il sistema meritocratico di Messina funziona. Stasera ritroviamo la Croazia. (Foto LaPresse)
Dicevamo ieri che il cielo dell'Italia sarebbe dovuto essere azzurro oggi. Lo è, anche se qualche nuvoletta nel terzo quarto il Messico l'ha portata. Non un avversario di primissimo livello i centramericani, ma piccoli e fastidiosi. A briglie sciolte, quando il punteggio l'ha permesso, è stata anche una bella Italia, ammirabile. Non solo difesa e contropiede, ma anche qualche azione ben costruita con la palla che girava bene sul perimetro per il tiro migliore, che nel primo quarto è stato sempre o quasi affare per Danilo Gallinari: 10 punti nei primi 10'. Il controllo dei tabelloni (39-29) sopperisce all'imprecisione nella metà campo offensiva, ma contro il Messico è sembrato bastare così.
Primi violini e una grande orchestra
Rotazioni ampie per Messina, che cambia spesso gli esterni trovando anche da Tonut (in campo già a metà 2° quarto) un bello scarico per Gentile sotto canestro e più in generale una grande presenza mentale. Il coach lo redarguisce ad ogni svista, ma lo premia con minuti e complimenti quando li merita. E' il segno sempre più evidente che ci sono primi violini ma che tutti sono tenuti in considerazione e hanno, a seconda di partita e avversari, il loro spazio. Ciò che non va, e stupisce, sono decisamente le percentuali ai tiri liberi (18/29, 62%).
Sulla strada del Gallo
Con Datome ancora non preciso (2/7), è stato il Gallo a indicare la via. Senza tirare con percentuali clamorose (4/11), il lodigiano ha segnato la gara nel primo tempo, sedendosi per buona parte della ripresa a risultato consolidato. Il suo miglior scudiero è stato Nicolò Melli (14 con 6/7 e 6 rimbalzi), che ha raccolto ogni cosa i compagni gli servissero attorno al canestro tramutandola in punti. Bene Bargnani (4/5), che se lasciato libero ha un tiro dalla media che farebbe invidia a tante guardie, maluccio Gentile (1/4); solido Belinelli, che dopo un diverbio molto acceso con Messina in panchina nel corso del primo tempo, infila 5 punti consecutivi che nel terzo quarto scavano il solco decisivo.
Tutto bene quindi, ma il lavoro fatto fin qui non sarà servito a niente se questa sera non si batterà la Crozia, ancora. Petrovic e i suoi sono arrivati dove volevano, a rigiocarsi le Olimpiadi contro di noi. Lo volevano, erano convinti di batterci nel girone e lo saranno ancora di più questa sera. Ma Torino è azzurra e gli azzurri non vogliono deludere la gente che in questi giorni ha gremito i seggiolini del PalaAlpitour. Come scrivono i giocatori sui social, “One more”.
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