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La semifinale sarà Italia-Messico: alla scoperta dei nostri avversari

Daniele Fantini

Aggiornato 06/07/2016 alle 23:15 GMT+2

La Grecia chiude in testa il Gruppo A a punteggio pieno superando 86-70 il Messico, prossimo avversario degli azzurri in semifinale, in programma venerdì alle 21.

Mexico national basketball team, LaPresse

Credit Foto LaPresse

GRECIA-MESSICO 86-70 (15-16, 33-35; 60-48)

PALAISOZAKI, TORINO - Il Messico tiene in scacco una Grecia un po' sorniona per 20' di gioco, ma basta una fiammata di Giannis Antetokounmpo all'inizio del terzo periodo per innescare un parzialone di 27-13 che lancia la nazionale di coach Katiskaris verso la seconda vittoria e il primo posto nel gironcino. Antetokounmpo è ancora MVP con 21 punti (tutti nei primi tre quarti, con l'ultimo dedicato al riposo), 5 rimbalzi e 2 stoppate, ma è notevole anche il lavoro di Ioannis Bourosis in post-basso, dove la Grecia si appoggia spesso e volentieri soprattutto nella prima metà di gara: 16 punti e 9 rimbalzi per l'ex-Olimpia Milano. Come lunedì, ancora divertente e spettacolare il fratello maggiore di Giannis, Thanasis Antetokounmpo, che chiude con 12 punti e un paio di balzi ben sopra il ferro. Per il Messico, non bastano i 19 di Francisco Cruz, ancora positivo dopo la buona prova con l'Iran, e i 14 con 4 triple e 7 rimbalzi di Hector Hernandez.
Grecia: Calathes 7, Agravanis 7, Perperoglou 7, Antetokounmpo G. 21, Koufos 7; Athinaiou 0, Bourousis 16, Mantzaris 2, Papapetrou 5, Charalampopoulos 0, Bogris 2, Antetokounmpo T. 12. All.: Katsikaris.
Messico: Stoll 8, Toscano 3, Cruz 19, Hernandez 14, Mata 2; Ramos 4, Gutierrez J. 10, Gutierrez I. 2, Mendez 8, Zamora 0. N.e.: Giron, Garibay. All.: Valdeolmillos.
Classifica finale Gruppo A: Grecia 2-0, Messico 1-1, Iran 0-2.

Messico? Occhio a...

Il Messico non ha a disposizione Gustavo Ayon, il giocatore di maggior qualità e prestigio internazionale: l'ala del Real Madrid ha rinunciato alla nazionale per restare con la famiglia e il figlio in patria e riposare dopo la lunga stagione con la corazzata spagnola, con cui dovrebbe rinnovare il contratto (scaduto a fine giugno) la prossima settimana. Dunque, chi rimane?
Jorge Ivan Gutierrez (play-guardia, 1988, 199 cm) - Quest'anno negli States, tra NBA (Charlotte) e D-League (Canton Charge), è il giocatore più noto del gruppo. Combo-guard moderna, è il classico canestraro, dotato di grande talento in 1vs1, che non si accompagna, però, a un QI cestistico particolarmente elevato. Più forte come penetratore che come tiratore e passatore, non ha grande lucidità nei momenti topici della partita, non certo aiutato da un carattere fumantino...
Francisco Cruz (guardia, 1989, 190 cm) - Viene da una stagione giocata in Lettonia, con la maglia del VEF Riga, dove ha chiuso a oltre 13 punti di media sia in campionato che in Lega baltica, con oltre il 40% dall'arco. Nelle prime due partite del preolimpico è stato il migliore è più continuo dei suoi, con i 18 punti realizzati contro l'Iran (decisivo nel finale dopo essere partito dalla panchina) e i 19 messi a referto contro la Grecia. Ha tiro, capacità di essere pericoloso dal palleggio anche con la lacrima in penetrazione, sa giocare sui blocchi senza palla: complessivamente, è il giocatore più "europeizzato" del gruppo, e si vede.
Hector Hernandez (centro, 1985, 204 cm) - Ala/centro un po' undersized, ma roccioso e con un paio di spalle grosse come un armadio. Tosto sotto canestro, in difesa e in aiuto, è molto abile nel giocare il pick'n'pop aprendosi sul perimetro per tirare dall'arco, dove ha una mano insospettabilmente dolce (4 bombe a referto contro la Grecia).
Paul Stoll (playmaker, 1985, 180 cm) - Point-guard tascabile, che sopperisce alla mancanza di centimetri con una quantità enorme di agonismo e una faccia tosta da Nobel. Nato negli States ma di madre messicana, l'anno scorso ha giocato in Russia, a Saratov, disputando anche l'Eurocup: ha tiro, rapidità e ball-handling, non associati, però, a un'adeguata visione di gioco e capacità di lettura, con il suo metro e ottanta che di certo non lo aiuta a chiudere nel traffico.
Lorenzo Mata (ala, 1986, 203 cm) - Tornato in Nazionale dopo due anni di assenza per un infortunio a un piede, è uno dei veterani e giocatori più rappresentativi: fisico massiccio, solido, saltatore, ha nell'agonismo e nella capacità di fungere da collante per la squadra le sue doti migliori. Pochi punti nelle mani.


CROAZIA-TUNISIA 72-52 (12-12, 29-24; 51-36)


PALAISOZAKI, TORINO - La Croazia sbriga la pratica Tunisia con il minimo sforzo e una larga rotazione pensando già all'impegno di venerdì, con la semifinale contro la Grecia che si preannuncia caldissima. I nordafricani rimangono aggrappati per quasi due quarti, vivendo interamente sulle spalle di Michael Brandon Roll, che canta e porta la croce vestendo contemporaneamente i panni del realizzatore e del costruttore di gioco (21 punti, 6 rimbalzi, 5 assist), coadiuvati saltuariamente dalle invenzioni a esito molto alterno del recuperato Ben Romdhane (11 punti, 9 rimbalzi ma anche 5 palle perse). Poi, quando la Croazia stringe difensivamente e alza quanto basta il livello di gioco, scappa via con un parziale di 22-12 nel terzo quarto che apre un lungo garage-time: Bojan Bogdanovic ne mette 25 nel sonno con 9 falli subiti, Dario Saric ne aggiunge 11 con 9 rimbalzi.
Croazia: Stipcevic 8, Hezonja 3, Saric 11, Bilan 3, Bogdanovic 25; Babic 2, Kruslin 0, Simon 4, Ukic 5, Planinic 8, Sakic 3. N.e.: Arapovic. All.: Petrovic.
Tunisia: Chennoufi 0, Ghyaza 0, Roll 21, Knioua 4, Braa 11; Moulhi 0, Seyeh 3, Abada 0, El Mabrouk 0, Lahiani 2, Ben Romdhane 11. N.e.: Abbassi. All.: Tlatli.

Classifica finale Gruppo B: Italia 2-0, Croazia 1-1, Tunisia 0-2.
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