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Verso Eurobasket, Cusin: "Siamo maturi, è l'ora di raccogliere i frutti"

Marco Barzizza

Aggiornato 08/08/2015 alle 23:59 GMT+2

Il centro della Nazionale parla a Eurosport: "Non dobbiamo pensare a quanto successo in Slovenia, sarà un'altra storia. Più concorrenza rispetto ad allora? Fa solo bene"

Marco Cusin - Italy vs Russia - Eurobasket 2013 (AP/LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Quella di Marco Cusin è stata una stagione da nomade: partito da Cantù, a settembre è volato a Sassari con grandi aspettative ma lo scarso impiego l'ha portato a cambiare rotta dopo poco, approdando alla Vanoli Cremona, dove aveva già giocato dal 2007 al 2010. In Lombardia il Cuso ha ritrovato campo e continuità e insieme a Luca Vitali comporrà l'asse portante della Vanoli anche nella prossima stagione. Cusin è da anni una colonna della Nazionale, a Eurobasket2013 fu uno dei giocatori protagonisti, uno dei più presenti in campo. Sa bene anche lui che questo può essere un anno chiave, come ci ha svelato nel giorno della partenza per il ritiro di Folgaria.
Quest'anno avete una grande occasione…
“Si è un'occasione grande come lo era nel 2013 in Slovenia. Adesso sicuramente abbiamo giocatori in più che due anni fa mancavano. Bisogna esser bravi a lavorare bene di gruppo e singolarmente perché ognuno di noi avrà un programma diverso di pesi, atletica ecc...”.
Tu sei uno dei “vecchi” del gruppo: è arrivato il momento di vincere qualcosa
“Ormai la maggior parte di noi ha una certa età, siamo maturi. Dobbiamo essere bravi a fare un passo in più per cercare di raccogliere ciò per cui abbiamo lavorato così duramente per questi anni”.
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Marco Cusin e Giuseppe Poeta

Credit Foto LaPresse

Quest'anno per te c'è più concorrenza rispetto al 2013…
“E' sicuramente un bene il fatto che ci sia da lottare per un posto. Ogni anno in Nazionale c'è concorrenza perché tutti quanti vogliono arrivare fino in fondo e partecipare a una manifestazione importante come l'Europeo, quindi ben venga. La concorrenza serve per allenarsi in maniera più dura, a crescere, a tutto”.
Secondo te c'è una sorta di continuità dal 2013 a oggi?
“E' da un paio di anni che facciamo un percorso insieme, dalle qualificazioni a Eurobasket 2013 e ora è arrivato il momento di raccogliere qualcosa. Per far ciò bisogna vincere, nient'altro. All'ultimo Europeo abbiamo perso la partita decisiva per andare al Mondiale, adesso dobbiamo andare avanti con la voglia di poter far bene”.
Anche la gente nel 2013 si avvicinò molto a voi e divennero tutti tifosi dell'Italbasket. Sarà così anche quest'anno?
“Quello dipende da noi. Non dobbiamo pensare al fatto che la gente ci starà vicino perché dobbiamo essere noi bravi a richiamare sostenitori, pensando al presente e non al passato. Sappiamo che avremo un girone durissimo e quello che abbiamo fatto due anni fa a Capodistria (con le 5 vittorie su 5 che portarono l'Italia tra le prime 8, ndr.) va dimenticato, perché sarà un'altra storia”.
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