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WNBA, caso Griner: per i pm russi è colpevole, chiesti 9 anni e mezzo di prigione per possesso di cannabis

Simone Eterno

Pubblicato 04/08/2022 alle 18:11 GMT+2

BASKET - La superstar Wnba è rinchiusa in un carcere di Mosca da quasi 6 mesi dopo essere stata fermata all'aeroporto con olio di cannabis. I pm hanno chiesto 9 anni e mezzo di carcere, il massimo della pena per questi reati è di 10. Griner diventata così un caso di politica internazionale.

Brittney Griner erwartet Gefängnisstrafe

Credit Foto SID

Mano pesante, anzi, pesantissima, nella richiesta dei pm russi dopo il verdetto di colpevolezza per Brittney Griner, superstar della WNBA arrestata poco meno di sei mesi fa all'aeroporto Sheremetyevo di Mosca perché in possesso di alcune fiale di olio di cannabis: nove anni e mezzo di carcere. E’ questa la richiesta arrivata dopo le arringhe finali tenutesi oggi presso il tribunale di Khimki, sobborgo di Mosca. La Griner si è sempre appellata all'uso medico delle cannabis, ma il suo è diventato un vero e proprio caso di politica internazionale. La pena massima per questo reato è di 10 anni. Ora si attende che il giudice commini la pena definitiva.
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Brittney Griner in carcere in Russia: accusata di detenzione di cannabis, i pm hanno chiesto 9 anni e mezzo di carcere come pena

Credit Foto Getty Images

Sport e politica

A meno di un'improbabile riduzione della pena, il caso Griner si fa delicato. Evidente come questo evento sia diventato un buon pretesto per il gioco della politica internazionale. La Griner dovrà infatti sperare in uno scambio di prigionieri per lasciare le carceri russe. Il Segretario di Stato Usa Blinken aveva contattato nei giorni scorsi il pari ruolo Lavrov (primo incontro a questi livelli dall'invasione russa dell'Ucraina) proponendo di rimpatriare il mercante d'armi Viktor Bout, detenuto negli Stati Uniti, in cambio della Griner e di Paul Whelan, americano imprigionato in Russia con l'accusa di spionaggio. Mossa che va contro le dichiarate intenzioni del governo Biden di isolare il Cremlino e che sottolinea la pressione mediatica e dell'opinione pubblica statunitense per la liberazione della stella WNBA. Ufficialmente la risposta russa è stata pesante, con accuse agli USA di non mostrare il benché minimo rispetto per la legge locale. Vedremo, alla fine, quali tipi di sviluppi avrà questa vicenda.
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