Daniele Lupo e Paolo Nicolai immensi, ma la medaglia è d’argento nel beach volley: vince il Brasile

C’era una volta una coppia di avieri in grado di appassionare una fetta d’Italia. Daniele Lupo, cresciuto sulle spiagge di Fregene, e Paolo Nicolai, il muro di Ortona, hanno conquistato un argento che rimarrà nella storia del nostro sport: il primo sigillo olimpico nel beach volley.

Chi ha passato una nottata in piedi così come chi ha puntato la sveglia alle 5, non si è mai sentito tradito dai nostri ragazzi: perché i campioni d’Europa in carica hanno fatto match alla pari contro i campioni del mondo. Alison Cerutti e Bruno Schmidt si sono dimostrati più forti nei momenti chiave, trascinati dagli oltre 10mila spettatori della torcida della Beach Arena di Copacabana sotto il diluvio.

Resta qualche rimpianto perché i padroni di casa ribaltano un 6-2 azzurro nel primo set: il cuore pulsante di Ortona mette la museruola ad Alison, ma il Mammuth prende le misure e con le sue diagonali trafigge le nostre ambizioni. Sul 19-18 a favore dell’Italia, due imprecisioni ci costano carissime: 19-21 verdeoro. Anche il secondo parziale parte con il vento in poppa e un break figlio di una crescita di “O Maestro”, il soprannome con cui gli stessi brasiliani hanno ribattezzato Daniele, il classe ’91 che ha sconfitto anche un tumore. Sul finale di match il talentuoso Bruno Schmidt, figlio e nipote d’arte, mostra a tutti perché il talento è in grado di sopperire a un’altezza da “soli” 185 centimetri. È la difesa del Brasile il fattore che decide questa finale per il 21-17 della buonanotte. Anzi, buongiorno Italia: il nostro grazie va a Lupino, O Maestro, e al cuore pulsante di Ortona: Daniele Lupo e Paolo Nicolai hanno nobilitato con classe e orgoglio il beach volley lasciando aperta una strada che ora non dovremo mai più smettere di seguire.