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L'Italia si aggrappa a Wierer, Vittozzi, Hofer e Windisch nella staffetta mista

DaOAsport

Aggiornato 19/02/2018 alle 14:04 GMT+1

Dal nostro partner OAsport.it

Dorothea Wierer - PyeongChang 2018

Credit Foto LaPresse

Nel fine settimana le mass start ha chiuso il programma delle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018 per quanto riguarda il programma delle gare individuali di biathlon. A partire da domani il via alle staffette: apre la mista, alle ore 12.15, mentre giovedì e venerdì, sempre alla stessa ora, andranno in scena prima la gara a squadre femminile e poi quella maschile, che porranno fine alle tante fatiche dei biathleti nelle ultime due settimane. Proviamo a vedere cosa ci attende nella mista.
C’è aspettativa per la squadra italiana, e non solo per il bronzo conquistato quattro anni fa a Sochi 2014. Pochi dubbi per quanto riguarda la squadra che sarà con schierata, con Lisa Vittozzi e Dorothea Wierer (presumibilmente in quest’ordine nella prima metà di gara) seguite da Lukas Hofer e Dominik Windisch in terza e quarta, sostanzialmente interscambiabili. Sulla carta, la squadra italiana parte come una delle squadre che possono ambire con cognizione di causa al podio, con quattro elementi forti e una formazione ben strutturata. Con precisione e velocità al poligono, Vittozzi e Wierer possono fare la differenza nelle prime quattro sessioni di tiro e consegnare il testimone, anche se solo ipotetico, nelle zone alte della classifica. Consapevoli delle ricariche a disposizione, Hofer e Windisch potrebbero scatenare i cavalli sugli sci stretti, per poi provare a limitare gli errori al tiro. Il quartetto azzurro non teme nessuno. Ma quali sono gli avversari più pericolosi?
Le solite squadre, a partire da Germania, Norvegia e Francia, che possono disporre di quattro atleti di altissimo livello in tutte le frazioni. La squadra scandinava potrebbe pagare qualcosa nelle frazioni femminili: Eckhoff e Olsbu, papabili per conquistare i due posti a disposizione, possono sbagliare al poligono, mentre le altre due squadre sono ancora più solide. Tutte e tre, inoltre, dispongono di almeno un fuoriclasse: da Laura Dahlmeier nella squadra tedesca arrivando al francese Martin Fourcade e al norvegese Johannes Boe. L’Italia parte leggermente dietro queste squadre, ma ha dimostrato in passato di potersela giocare fino in fondo. Per quanto fatto durante le Olimpiadi, sarà da tenere in seria considerazione la formazione svedese, molto pericolosa. Più lontane tutte le altre: per un motivo o per l’altro, nessun quartetto ha la solidità delle squadre citate fino a questo momento. Anche per questo, per l’Italia questa può essere un’occasione ottima per incrementare il numero di medaglie nel biathlon a PyeongChang 2018.
gianluca.santo@oasport.it
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