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Aziz Abbes Mouhiidine argento ai Mondiali contro il russo Gadzhimagomedov, ma il verdetto della giuria lascia perplessi

DaOAsport

Aggiornato 14/05/2023 alle 22:07 GMT+2

MONDIALI - Il pugile italiano ha combattuto come un leone sul ring di Tashkent (Uzbekistan) e ha dato vita a una spettacolare Finale della categoria fino a 92 kg contro Muslim Gadzhimagomedov, arrendendosi però per split decision al cospetto del colosso russo.

Aziz Mouhiidine, foto credits: @Coninews

Credit Foto Twitter

Aziz Abbes Mouhiidine si è dovuto accontentare della medaglia d’argento ai Mondiali 2023 di boxe. Il pugile italiano ha combattuto come un leone sul ring di Tashkent (Uzbekistan) e ha dato vita a una spettacolare Finale della categoria fino a 92 kg contro Muslim Gadzhimagomedov, arrendendosi però per split decision al cospetto del colosso russo. Il campano ha fronteggiato a viso aperto il Campione del Mondo 2019 e argento alle Olimpiadi di Tokyo 2020, il confronto è stato decisamente equilibrato e avvincente, ma il verdetto non ha premiato il nostro portacolori.
Un esito che lascia parecchie perplessità. Il nostro portacolori avrebbe potuto tranquillamente meritare la vittoria e avrebbe potuto riportare in Italia il titolo iridato dei pesi massimi a dieci anni di distanza dall’impresa di Clemente Russo, invece è salito sul secondo gradino del podio come fece nel 2021 quando perse in maniera altrettanto discutibile l’atto conclusivo contro il cubano La Cruz Peraza. Il Campione d’Europa si mette al collo il secondo argento della carriera, tra un mese lo rivedremo sul ring per gli European Games che assegneranno i primi pass per le Olimpiadi di Parigi 2024.
Aziz Abbes Mouhiidine ha fatto chiaramente capire di poter puntare al titolo a cinque cerchi, a patto che davvero le giurie manifestino la massima onestà e trasparenza, senza lasciarsi condizionare da aspetti esterni al palcoscenico sportivo. Proprio su questo punto bisogna riflettere perché la boxe dilettantistica sta progressivamente e inesorabilmente perdendo di credibilità: incontri dall’esito lampante che invece prendono altre vie, match combattuti ed equilibrati che non vengono quasi mai assegnati alla parte “politicamente” più debole (come quello odierno, senza nascondersi più di tanto).

Le parole di Flavio D’Ambrosi, Presidente della Federpugilato italiana

"Non posso non esprimere il mio forte disappunto sul verdetto che ha riguardato la finale disputata da Abbes. Già lo spostamento della programmata finalissima dei 92 kg, da sabato a domenica, con un giorno di recupero in più per l’avversario che aveva subito una dura semifinale, era apparsa come una sorta di stampella! Non è stato sufficiente. Il delitto andava perpetrato fino in fondo. Il verdetto della finale è stato, a parere di tanti addetti ai lavori tra i quali il sottoscritto, assolutamente non in linea con l’andamento del match che ha visto dominare, dall’inizio alla fine, il nostro pugile Azzurro.
I valori dello sport ed il rispetto degli atleti richiederebbero serietà. Forse è giunto il momento che questa Federazione ed il movimento pugilistico italiano traggono le giuste conclusioni su questo operato. Siamo stanchi di continui ribaltamenti di verdetti e siamo stanchi del mancato rispetto delle fatiche dei nostri atleti. Adesso però è il momento di pensare alle prossime qualifiche olimpiche ed al nuovo progetto di definitivo rilancio del movimento Pro. Siamo fortunati, le qualifiche ai Giochi olimpici 2024 verranno gestiti dal Cio".
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