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Italia Roberto Mancini: "Se ho pensato all'addio? No, vale la pena aspettare. I giovani ci sono ma alcuni non giocano"

Luca Montanari

Pubblicato 27/05/2022 alle 14:36 GMT+2

Le parole di Roberto Mancini nella conferenza stampa che precede la sfida del primo giugno tra Italia e Argentina: "Dobbiamo ripartire più forti di prima. Quattro anni fa abbiamo messo insieme una squadra e l'abbiamo fatta giocare bene, possiamo farla anche adesso. I tifosi sono ancora attaccati a noi".

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Due mesi dopo la delusione per la mancata qualificazione ai Mondiali di calcio, la nazionale italiana torna in campo per prepararsi alla sfida contro l'Argentina del 1° giugno - in quella che si può definire una sorta di "Supercoppa" tra gli azzurri vincitori degli europei e la Albiceleste detentrice della Copa America, ribattezzata col nome di Finalissima 2022 - e in vista dei primi quattro impegni di Nations League. Un mese di giugno molto probante per la nazionale guidata dal ct Roberto Mancini, dato che affronterà nell'arco di due settimane Germania, Ungheria, Inghilterra e di nuovo la formazione tedesca, oltre alla già menzionata nazionale dei vari Messi e Dybala, giusto per citarne un paio.
Il commissario tecnico dell'Italia ha parlato a Coverciano prima della partenza verso il Wembley di Londra (questi i convocati per l'occasione, a cui si aggiungono otto giocatori all'ultimo minuto: Federico Gatti, Salvatore Esposito, Samuele Ricci, Matteo Cancellieri, Wilfried Gnonto, Alessio Zerbin, Giorgio Scalvini e Tommaso Pobega). "Non credo sia un problema di riconoscenza. Se valutiamo la questione tecnica, dovevamo andare direttamente al Mondiale per il gruppo che abbiamo fatto. Purtroppo alcuni episodi hanno pesato" il discorso di Roberto Mancini che fa da spartiacque tra la l'assenza in Qatar e l'inizio di un nuovo "ciclo".

Lo stage con i giovani di interesse

"I tre giorni di stage sono stati ottimi, abbiamo visto più di 50 giocatori e quasi tutti bravi, con un grande futuro. Speriamo abbiano la possibilità di giocare. Chi è rimasto qui non è rimasto perché migliore degli altri, ma perché la mattina abbiamo la possibilità di allenarli e valutarli ancora meglio così' da accorciare i tempi per questi giovani che hanno grandi qualità. Quando io ero ragazzo si faceva almeno una volta al mese e credo si possa fare anche adesso. Abbiamo visto 52 ragazzi e alcuni erano giocatori che non conoscevamo bene. E alcuni sono bravi, come è possibile che non giochino in una squadra di Serie A? Per noi può essere molto utile".

Il clima

"Sento che i tifosi sono ancora attaccati a noi, nonostante quanto accaduto. Undici mesi fa abbiamo vinto un campionato europeo strameritandolo, questa squadra ha regalato grandi emozioni".

La Conference League della Roma

"È un risultato importante per il calcio italiano e per noi, perché i nostri nazionali giocano gare importanti. È chiaro che rispetto a chi si gioca la Champions la distanza è ancora importante".

Le avversarie della Nations League

"È il girone più difficile. Inghilterra e Germania sono forti e l'Ungheria, allenata da un ct italiano, sarà difficile da affrontare".

Sulla Nazionale

"Se la Nazionale può tornare al centro dei piani? Credo che il fatto che si possa lavorare coi giovani durante la settimana, durante l'anno, sia una cosa positiva. Forse a marzo si poteva fare qualcosa di più, ma ciò che accadrà in futuro non lo so. Non si può preparare una gara così importante in un giorno, ecco".
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Hai mai pensato all'addio?

"Uno può pensare a volte, così. Ma poi dopo la Nazionale è così importante, e la gioia è stata così grande, che vale la pena aspettare. Quando si vince con la Nazionale è qualcosa totalmente differente, poi nella vita mai dire mai. Ogni allenatore quando vince è amato e quando non vince molto meno. Io vedo che la gente ha ancora in mente l'Europeo, quindi la maggior parte delle persone che ho incontrato mi ha confortato. Quello ha mitigato un po' la delusione della mancata qualificazione, ma la differenza è che la mancata qualificazione è immeritata. Dobbiamo ripartire ed essere più forti di prima".

Sui convocati

"Non li porterò tutti a Londra: qualcuno è infortunato, qualcuno dopo Wembley andrà a riposarsi, alcuni ragazzi andranno nelle varie Under. Noi quattro anni fa abbiamo messo insieme una squadra e l'abbiamo fatta giocare bene, possiamo farla anche adesso".

Di Lorenzo e Spinazzola sono pronti contro l'Argentina?

"Di Lorenzo mi sembra di si perché gioca da più tempo. Spinazzola è andato abbastanza bene nell'ultimo mese, non ce la fara per tutti e 90 i minuti ma uno spezzone di partita potrebbe anche farlo".

Su Chiellini

"Non lo proverò a convincere di continuare, ha fatto la sua scelta. Lo ringrazierò nuovamente ma è giusto che intraprenda la sua strada. Se qualcun altro lascerà la Nazionale dopo la partita contro l'Argentina? No, qualcuno magari giocherà l'ultima di quest'anno. Magari torneranno a casa perché poi dobbiamo fare delle scelte, ma nessuno ha l'età di Giorgio e poi magari in futuro potranno tornare utili".
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Mancini: "Chiellini? Dispiace, ma lascia contro l'Argentina!"

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