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Antonio Cassano annuncia l'addio al calcio: "Ho altre priorità, grazie a tutti"

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Aggiornato 13/10/2018 alle 15:00 GMT+2

Il fantasista azzurro affida a Pierluigi Pardo il suo saluto al calcio giocato: "È arrivato il giorno, quello in cui decidi che è finita per davvero".

Antonio Cassano

Credit Foto Getty Images

La Virtus Entella, gli allenamenti, una nuova avventura vicino a casa e la voglia di tornare. Antonio Cassano sembrava pronto ad aprire un altro capitolo pur di non rinunciare al calcio, ma gli assist e gli applausi non sono bastati. La consapevolezza, la presa di coscienza lo ha portato a dire basta, a mettere la parola fine alla sua carriera, iniziata nelle giovanili della Pro Inter nel 1994 e proseguita nelle giovanili del Bari prima del passaggio al professionismo proprio nel suo Bari, quando l'11 dicembre 1999, a 17 anni, fece il suo esordio in Serie A agli ordini di mister Eugenio Fascetti. Il fantasista classe 1982, che in Nazionale maggiore ha raccolto 39 presenze e 10 gol, affida a Pierluigi Pardo il passo d’addio attraverso una lettera aperta in cui c’è tutto Fantantonio.

Il testo della lettera di Antonio Cassano

Cari amici. È arrivato il giorno, quello in cui decidi che è finita per davvero. Ringrazio il presidente Gozzi e i ragazzi dell'Entella per l'occasione che mi hanno concesso. Gli auguro tutto il meglio. In questi giorni di allenamento però ho capito che non ho più la testa per allenarmi con continuità. Per giocare a pallone servono passione e talento ma soprattutto ci vuole determinazione e io in questo momento ho altre priorità. Voglio ringraziare tutti i compagni di squadra di questi anni, gli avversari, gli allenatori e i dirigenti (sì, certo, anche quelli con cui qualche volta ho litigato). Ma soprattutto voglio salutare i tifosi, quelli dalla mia parte e anche gli avversari, perché senza di loro il calcio non esisterebbe
Il pallone mi ha dato tantissimo. Mi ha fatto conoscere persone magnifiche, grandi campioni e gente comune. Mi ha tolto dalla strada, mi ha regalato una famiglia meravigliosa e soprattutto mi ha fatto divertire da matti. Ancora oggi quando mi capita di vedere una qualsiasi partita resto ipnotizzato. È il gioco più bello che c'è. Sì, lo so, con un altro carattere avrei potuto vincere di più e giocare meglio, ma credetemi, ho vissuto comunque emozioni incredibili e oggi ho accanto a me le uniche cose che contano davvero. La mia famiglia, gli amici e zero rimpianti. Adesso comincia il secondo tempo della mia vita, sono curioso e carico di dimostrare prima di tutto a me stesso che posso fare cose belle anche senza l'aiuto dei miei piedi. Grazie a tutti, di cuore. Antonio Cassano

Il presidente dell'Entella: "Era giusto provarci"

Caro Antonio, sapevo che sarebbe stata una scommessa difficile da vincere, ma era giusto provarci. Perché ti sei dimostrato un amico, offrendo il tuo aiuto nel momento più difficile della mia Entella, perché valeva la pena tentare di recuperare un campione che in una famiglia come la nostra avrebbe potuto chiudere la carriera raccontando a Christopher e Lionel una pagina a lieto fine
Con questa lettera, pubblicata sul sito ufficiale del club, il presidente della Virtus Entella Antonio Gozzi commenta la decisione di Cassano di lasciare definitivamente il calcio.
In pochissimo tempo hai ridato entusiasmo e unità a un ambiente che vive questa incredibile incertezza con tanta rabbia e disperazione. Da parte nostra abbiamo fatto tutto il possibile, il tecnico Boscaglia ti ha accolto con stima e incredibile professionalità, l’intera dirigenza si è messa a tua disposizione con encomiabile dedizione e assoluta partecipazione. Per questo, ancora una volta, sono molto orgoglioso dei miei collaboratori. Tutta la squadra ti ha fatto sentire dal primo giorno uno di loro. Grazie ragazzi, siamo un grande gruppo. Non è bastato, giusto separarsi subito in amicizia, senza rancore - ha aggiunto - I patti erano chiari, mettiamoci alla prova senza vincoli. Per una settimana il nostro e il tuo sogno hanno costeggiato la realtà e tutto il mondo ha parlato di noi. Ma le motivazioni e gli stimoli li dovevi trovare solo tu. L’Entella non poteva fare di più. Ciao Antonio
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