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Apertura a rischio

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Pubblicato 04/08/2009 alle 21:29 GMT+2

L'Apertura potrebbe non partire: 28 società sono del tutto in rosso

A pochi giorni dalla prima giornata in programma per il campionato Apertura, il calcio argentino naviga in un mare di debiti che probabilmente bloccherà l'avvio del torneo, possibilità alla quale si è riferito martedì Julio Grondona, da più di trent'anni alla guida della Afa, la federcalcio argentina.
Grondona ha incontrato oggi Ricardo Echegaray, il responsabile dell'Afip, organismo che gestisce il fisco del paese, il quale ha precisato che i debiti dei club con lo Stato hanno ormai raggiunto i 300 milioni di pesos, più di 50 milioni di euro. Se la situazione non si sblocca "sarà difficile dare avvio, tra dieci giorni, all'Apertura", ha precisato Grondona dopo il colloquio con Echegaray, riunione alla quale ha preso parte anche il segretario generale del 'sindacato' dei giocatori del paese, Sergio Marchi.
Ad essere indebitati con i propri giocatori ci sono 28 società argentine, tra le più prestigiose del paese, a partire dal River Plate e dal Boca Juniors. Le società chiedono a loro volta un aumento dei diritti televisivi per le trasmissioni delle partite. Nei giorni scorsi la federazione locale aveva già deciso di rinviare di 15 giorni l'inizio dei campionati di serie B e C, proprio perché le squadre non stanno pagando gli stipendi ai giocatori.
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