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Bundesliga, Lewandowski: "Klopp come un padre per me"

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Aggiornato 12/01/2021 alle 13:40 GMT+1

BUNDESLIGA - L'attaccante del Bayern Monaco Robert Lewandowski ha rilasciato una lunga confidenza al sito The Player’s Tribune. Dalla Polonia fino al mancato pallone d'oro, Lewa ha affrontato diversi temi come l'importanza di Jurgen Klopp nella sua carriera, la sua vita con in casa Bayern e i record raggiunti nel 2020.

Robert Lewandowski e Jürgen Klopp

Credit Foto Getty Images

Il 32enne polacco, recentemente incoronato come miglior giocatore al mondo e a segno nella sconfitta per 3-2 contro il Borussia M'Gladbach, ha confessato di aver un debito di gratitudine nei confronti di Klopp. "Jurgen non è stato solo una figura paterna per me", ha detto Lewandowski al The Player’s Tribune riferendosi all'attuale allenatore del Liverpool. "Come allenatore, era come aver un insegnante particolarmente cattivo, e lo dico nel senso migliore della parola.
"Non era contento di farti diventare uno studente di tipo B. Jurgen voleva studenti di tipo A+. Non lo faceva per se stesso, ma per te. Quando sono arrivato al Dortmund volevo fare tutto a grande velocità, ma Jurgen mi ha suggerito di calmarmi - di usare due tocchi se necessario.
Hansi Flick (links) und Robert Lewandowski vom FC Bayern München wurden ausgezeichnet
"Era totalmente contro la mia natura, ma presto ho iniziato a segnare con grande frequenza. Quando ho iniziato a rallentare il mio gioco, mi ha sfidato ad accelerare di nuovo. Un tocco, Bang, Gol.
Mi ha rallentato per farmi accelerare. Sembra semplice, ma è stato geniale, davvero.
Un genio appunto, che ha aiutato il Borussia Dortmund a vincere due campionati, una coppa di Germania e una Supercoppa tedesca tra il 2010 e il 2014. "Quando è iniziato il 2011-12 stavo facendo fatica", ha detto. "Sentivo che Jürgen voleva qualcosa da me, ma non capivo esattamente cosa. Quindi, dopo una brutta sconfitta contro il Marsiglia in Champions League sono andato a trovarlo.
Ho detto: Jürgen, dobbiamo parlare. Dimmi solo cosa ti aspetti da me.
"Non ricordo tutto quello che mi ha detto - il mio tedesco non era ancora perfetto - ma attraverso le poche parole che conoscevo e dal suo linguaggio del corpo ci siamo capiti. Abbiamo fatto una bella chiacchierata. Tre giorni dopo, ho siglato 3 gol e un assist contro l'Augsburg. Abbiamo vinto 4-0, ed è stato il punto di svolta: una sorta di blocco."
Prima dell'ottava giornata contro l'Augsburg - il 1 ° ottobre 2011 - Lewandowski aveva segnato due gol in sette partite e 10 in 40 presenze in Bundesliga. L'anno prima aveva sommato 33 partite, ma 18 di queste erano da subentrato e la stragrande maggioranza solo per gli ultimi 15-20 minuti. Aveva giocato 90 minuti solo in sei occasioni.
Dopo la partita contro l'Augsburg ha macinato altri 17 gol in 27 partite di Bundesliga: una parte dei 23 in 36 partite tra tutte le competizioni. È stata la sua stagione più prolifica fino a quel momento e quella che ha suscitato l'interesse del Bayern Monaco, soprattutto dopo la tripletta nella vittoria per 5-2 nella finale di Coppa di Germania.
Sono passati altri due anni prima del trasferimento all'Allianz Arena, con una media-gol si è spostata da 0,55 gol a partita al BVB (102 in 184 presenze) a 0,88 a Monaco (265 in 301).
“Quando sono passato al Bayern, ho imparato tanto da allenatori come Jupp Heynckes, Pep Guardiola, Carlo Ancelotti e ora Hansi Flick. Giocare per il Bayern è davvero un'esperienza educativa, perché le richieste sono così alte e la cultura del club è così professionale: sei costretto ad alzare i tuoi standard."
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