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Pagellone, il meglio e il peggio del calcio estero: Alisson show a Liverpool, brilla Pellegri

DaGioco Digitale

Pubblicato 27/08/2018 alle 10:44 GMT+2

L'ex portiere della Roma arriva a 270' senza gol incassati con la maglia dei Reds, mentre l'attaccante classe 2001 del Monaco ha segnato soltanto 4' dopo essere entrato in campo: agli inglesi servirebbe tanto la VAR.

Alisson of Liverpool reacts during the Premier League match between Crystal Palace and Liverpool FC at Selhurst Park on August 20, 2018 in London, United Kingdom.

Credit Foto Getty Images

Voto 10... Alle favole Dijon e Watford

Tre giornate di Ligue 1 e altrettante di Premier League. Ma, insieme ai colossi Chelsea, Liverpool e PSG, in vetta ci sono anche due piccole come Dijon e Watford, prime a punteggio pieno. Si spegneranno ai primi freddi, intanto però stanno mettendo in cascina punti importanti in ottica salvezza. I francesi sono allenati per il settimo anno consecutivo da Olivier Dall’Oglio, l’uomo che li ha riportati in prima divisione tre stagioni orsono. Gli inglesi sono passati in estate a Javi Gracia, giramondo spagnolo che ha debuttato in Premier League battendo Brighton, Burnley e Crystal Palace. Sfide non impossibili, storie tipiche del calcio d’agosto. Ma volete mettere la bellezza di ritrovare Roberto Pereyra a tre gol in tre partite di campionato?

Voto 9... All'upgrade del Liverpool: da Karius ad Alisson

Certo, Salah ha ripreso il discorso lì dove si era interrotto in finale di Champions League, salendo a 29 gol nelle 29 partite disputate ad Anfield con la maglia del Liverpool. Ma la vera notizia, nei Reds primi a punteggio pieno in Premier League, è la diversità di Alisson. Un portiere in grado di archiviare il terzo clean sheet consecutivo (270’ più recupero), di agevolare lo sviluppo della manovra grazie a piedi da trequartista e di metterci una pezza con parate straordinarie come quella vista nel finale contro il Brighton. Proprio mentre Loris Karius si trasferiva al Besiktas, si ha come la sensazione che il Liverpool abbia inserito un tassello decisivo per il definitivo salto di qualità.

Voto 8... Al grande ritorno di Witsel

Per anni è stato il tormentone estivo e invernale del mercato juventino. Poi, un anno fa, lo abbiamo perso di vista con il suo trasferimento d’oro al Tianjin Quanjian. Ma il Borussia Dortmund non l’aveva mai fatto uscire dal proprio mirino e, dopo averlo convinto a ritornare in Europa, ne sta iniziando ad apprezzare le doti. Lunedì sera ha debuttato pareggiando al 95’ in Coppa di Germania, domenica ha segnato la prima rete in Bundesliga nel 4-1 al Lipsia. Come? Con una splendida rovesciata. Bentornato.

Voto 7... Alla storia di Weydandt, il Vardy tedesco

Con un po’ di ritardo rispetto ai soliti standard, è tornata anche la Bundesliga. E lo ha fatto con una splendida notizia per gli amanti del calcio romantico. La storia è quella di Hendrik Weydandt. 23 anni, attaccante dell’Hannover. Ha segnato al debutto in Bundesliga (subentrando al 75’ nell’1-1 contro il Werder Brema) dopo aver giocato quattro stagioni con il 1. FC Germania Egestorf/Langreder (quarta serie). La settimana precedente, aveva addirittura fatto doppietta in Coppa di Germania. Preso in estate per rafforzare la squadra riserve, ha sorpreso il tecnico Andre Breitenreiter. E, adesso, ha fatto il botto andando in gol a 77 dall’ingresso in campo in Bundesliga. Il Vardy tedesco.

Voto 6... Alla stellina Joao Felix e al nostro Pellegri

Con l’inizio della stagione portoghese, non può mancare la caccia ai talenti del futuro di cui la Primeira Liga pare essere un serbatoio inesauribile. In tal senso, vi segnaliamo Joao Felix. Trequartista classe 1999 del Benfica che nell’ultima settimana si è tolto le seguenti soddisfazioni: debutto in prima squadra, debutto in Champions League e giocatore più giovane nella storia del derby di Lisbona a segnare entrando dalla panchina. “Avevo i brividi”, ha confessato dopo l’1-1 contro lo Sporting. I brividi li darà spesso anche ai tifosi delle Aquile negli anni a venire. Perché se è vero che il suo primo gol è un colpo di testa da attaccante puro, Joao Felix dispone di qualità da trequartista raffinatissimo. Segnatevi il nome. Quello di Pietro Pellegri, invece, lo conosciamo già tutti. Il classe 2001 cresciuto nel Genoa, dopo le 3 presenze del campionato scorso, ha fatto il suo debutto stagionale con il Monaco entrando al 59’ e segnando dopo soli 4’ di gioco. Che l’inizio di una grande carriera. Ne avremmo tanto bisogno...

Voto 5... Alla contestazione di Dedryck Boyata

I tifosi del Celtic sono tra i più caldi al mondo. Ma non sempre sanno perdonare. Poco prima della partita di domenica contro l’Hamilton hanno esposto uno striscione molto duro nei confronti di Dedryck Boyata ritenuto "non degno di vestire la maglia" del club. Il motivo? Un flirt estivo tra il difensore e il Fulham. Il trasferimento non è andato in porto, il giocatore è rimasto alla corte di Brandon Rodgers. E, alla fine, si è già preso la sua rivincita. Segnando il gol decisivo proprio contro l’Hamilton.

Voto 4... Alla polemica tra Hodgson e... La mascotte del Watford

Ebbene sì, può capitare anche questo. Vedere un allenatore di 71 anni e con più di 40 anni di carriera alle spalle finire per prendersela con un certo Harry. Non un Harry qualunque, ma Harry the Hornet. Ovvero la mascotte del Watford. Sì, Roy Hodsgon ha destato un certo scalpore alla vigilia del match tra il suo Crystal Palace e gli Hornets, quando ha dichiarato che non avrebbe voluto vedere la mascotte dei rivali tuffarsi. Perché? Il gesto era una provocazione nei confronti di Wilfried Zaha, preso in giro così da Harry the Hornet dopo un giallo per simulazione del Boxing Day 2016. Una vicenda quanto meno surreale.

Voto 3... Alla sfortuna di Coman

Nuova stagione, vecchi problemi per l’ex juventino. Il 22enne francese è uscito in lacrime nel debutto del Bayern Monaco (3-1 all’Hoffenheim), messo ko da un infortunio alla caviglia che potrebbe pregiudicare il resto del campionato. Si tratta della seconda rottura del legamento sindesmotico negli ultimi sei mesi, del quattordicesimo infortunio in tre anni. Ebbene sì, la Dea Bendata non ama affatto Coman.

Voto 2... Ai primi passi di Vieira nel calcio che conta

L’ex centrocampista francese è da anni considerato uno degli allenatori da tenere d’occhio per il futuro. Quattro anni nell’Academy del Manchester City, tre stagioni nella società satellite del New York FC. E, adesso, il grande salto in Ligue 1 sulla panchina del Nizza. Ma l’ex di Milan, Juventus e Inter è partito nel peggiore dei modi. Ancora privo di Mario Balotelli, ha racimolato la miseria di un punto in tre partite. Con tanto di pesantissimo 0-4 interno per mano della favola Dijon (già citata al voto 10). Meglio darsi una mossa, Patrick.

Voto 1... Al campo del Valladolid

Per carità, il Barcellona visto in scena nella seconda giornata della Liga è stato tutto fuorché scintillante e la colpa non può essere attribuita esclusivamente al terreno di gioco dell’Estadio José Zorrilla. Ma certi spettacoli non sono affatto degni del calcio professionistico. Zolle che saltavano, buche. Roba che nemmeno in prima categoria. Non a caso, adesso, il Real Valladolid verrà sanzionato.

Voto 0... Alla Premier League senza VAR

Proprio nei giorni in cui la UEFA vara l’introduzione della VAR dai quarti di Champions League in avanti, ecco riemergere una volta di più la diversità della Premier League. Questa volta, però, non nell’accezione positiva dell’espressione. Avete visto il gol di Boly in Wolves-Manchester City? Colpo di testa, braccio e gol. Dettagli che possono sfuggire all’arbitro, un gol che però non sarebbe mai stato convalidato con la tecnologia. Scena non troppo diversa in Newcastle-Chelsea, quando il pareggio dei Magpies è stato macchiato da un evidente gomitata di Yedlin a Giroud. Che sia il caso di adeguarsi anche in Inghilterra?
Di Mattia FONTANA (Twitter: @mattiafontana83)
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