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Conte, Doni, l'Atalanta e Mauri: chi rischia per le combine
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Pubblicato 01/07/2015 alle 11:38 GMT+2
Le nuove richieste del pm Di Martino potrebbero coinvolgere fino a 110 tesserati: ecco i principali personaggi coinvolti e i rischi cui andrebbero incontro
2015 Italia, Antonio Conte (LaPresse)
Credit Foto LaPresse
Antonio Conte, l’Atalanta e le rivelazioni di Hristian Ilievski: sono questi i tre protagonisti del nuovo filone di indagini aperto dal pm Di Martino che potrebbe dare un ulteriore scossone al mondo del calcio, ancora ferito dalle combine del Catania per comprare la salvezza nello scorso campionato di Serie B.
L’"obbligo" di Antonio Conte
Antonio Conte è stato chiamato in causa per AlbinoLeffe-Siena, ultima giornata della Serie B del 2010-11, conclusasi con il successo della formazione bergamasca, bisognosa dei tre punti per conquistare la salvezza contro un Siena già sicuro della promozione nel massimo campionato. Mentre sarebbero cadute le accuse per Novara-Siena (1° maggio 2010-11), Conte potrebbe dover rispondere di frode sportiva e non soltanto di omessa denuncia: secondo il pm, infatti, l’allora tecnico del Siena si sarebbe dovuto opporre alla combine comunicatagli dal portiere Coppola, e non semplicemente prenderne atto nell’impossibilità di evitare che il risultato venisse falsato. Nel contratto dell’associazione allenatori, infatti, è scritto che il tecnico è obbligato a bloccare qualsiasi tentativo di alterare il risultato di una partita non conforme al regolamento, cosa cui Conte non si sarebbe attenuto. Conte potrebbe essere processato con il rito immediato, ma non prima del prossimo febbraio: nel frattempo, Tavecchio lo difende: "Resterà comunque il ct della Nazionale".
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Cristiano_Doni_2011
Credit Foto LaPresse
La chat di Doni: Atalanta penalizzata?
Già penalizzata di 6 punti per responsabilità oggettiva nella combine di Atalanta-Piacenza del 19 marzo 2011, partita che costò la squalifica di 3 anni e mezzo a Cristiano Doni, la formazione orobica trema ancora per le indagini aperte su un’altra gara (Crotone-Atalanta 2-2 del 2011), nate dalla lettura di una chat sospetta tra lo stesso Doni e l’amico portiere Santoni. Doni rischia di dover rispondere ancora del reato di frode sportiva, così come Stefano Colantuono (ora tecnico dell’Udinese), citato all’interno della chat come persona al corrente dei fatti (cosa che Colantuono avrebbe contestato): l’Atalanta, a sua volta, rischia di essere coinvolta per responsabilità oggettiva, e subire dunque una nuova penalizzazione se non, nella peggiore delle ipotesi, una retrocessione in Serie B.
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Stefano Mauri Lazio 2014 AP/LaPresse
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Le rivelazioni di Ilievski: coinvolto ancora Mauri
Il terzo filone è quello relativo alle confessioni di Hristian Ilievski, il leader della banda degli “Zingari”. L’ex-agente speciale della polizia macedone ha rivelato di essersi incontrato con Stefano Mauri prima della partita di Lazio-Genoa 4-2 del 14 maggio 2011, interessata da un giro di scommesse illecite con base a Singapore. Ilievski ha raccontato che Mauri gli avrebbe anticipato che le squadre sarebbero già state d’accordo per chiudere il primo tempo sul risultato di 1-1 e che, per conferma, lo stesso Mauri avrebbe telefonato a Omar Milanetto, al tempo giocatore del Genoa. Mauri (già squalificato per 6 mesi per omessa denuncia per Lecce-Lazio 4-2 del 22 maggio 2011) e Milanetto (assolto) rischiano il rinvio a giudizio per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, con l’aggravante della transnazionalità.
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