Pulvirenti: "Ho sbagliato perché ero minacciato di morte"

Il presidente del Catania torna a parlare: “E’ stato Delli Carri a propormi di comprare le partite, io dovevo essere più forte. Leggendo le carte processuali, però, molte cose non mi sono chiare"

Eurosport

Credit Foto Eurosport

"Vorrei chiedere scusa a tante persone, ma vorrei aspettare la fine del processo. Dopo, se sarò giudicato colpevole, chiederò scusa, a tante persone. Ma in questo momento voglio aspettare perché non so come sono andate le cose. Avevo dei dubbi, leggendo le carte, mi sono molto aumentati". Così il proprietario del Catania Calcio Antonino Pulvirenti in conferenza stampa a Torre del Grifo nella sua prima apparizione pubblica dopo lo scandalo partite delle partite 'comprate' per evitare la Lega Pro.
Sul motivo delle proprie scelte ha provato a chiarire: “Ero minacciato di morte, con lettere pesanti. Non ero sereno e per questo ho sbagliato. Dovevo essere più forte, non lo sono stato. Ho provato a cambiare i risultati del Catania ma in due occasioni sono stato truffato e i miei tentativi non hanno avuto effetti positivi. E' stato Delli Carri a propormi di agire così, le altre persone non le ho mai incontrate”. 
Pulvirenti ha poi aggiunto: "Non mi pare che il Catania abbia mai dato nessuna possibilità di pensare di aver avuto dei problemi di cassa per la vicenda Wind Jet perché è sempre stato in regola con i pagamenti, non ha mai avuto nessun problema".
 "Anzi - aggiunge Pulvirenti - quest'anno di fronte ad un campionato di serie B che è costato 45 milioni, mi pare che il Catania non abbia avuto nessun punto di penalizzazione. Abbiamo avuto la società che ci doveva pagare Gomez tre milioni che è fallita, il Boca ancora ci deve pagare parte dei giocatori che gli abbiamo dato".
Poi spiega: "La società si è regolarmente iscritta, nessuno in quel periodo difficilissimo si è avvicinato a me chiedendomi se avevo bisogno di aiuto. Non c'è nessuna ripercussione". E il ruolo dell'ex amministratore delegato Pablo Cosentino? "Evidentemente non è stata una risorsa Cosentino, è stata una non risorsa. Mi ero sbagliato".
Pulvirenti ha poi concluso: “La società è in vendita. Non c’è stato nessun contatto con Pietro Lo Monaco e nessun sceicco si è fatto avanti. Mi incontrerò giovedì con l’assessore Girlando e faremo il punto”.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità