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Calciomercato Barcellona, Laporta: "Messi voleva rimanere, ma non ipoteco il club per nessuno"

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Aggiornato 06/08/2021 alle 18:09 GMT+2

CALCIOMERCATO - Il presidente blaugrana sull'addio "obbligato" della Pulce: "Ci eravamo accordati per un rinnovo di 5 anni, ma purtroppo abbiamo ricevuto un'eredità disastrosa: il monte ingaggi rappresenta il 110% degli incassi del club"

Leo Messi, Joan Laporta

Credit Foto Getty Images

Il futuro di Lionel Messi non sarà al Barcellona. Joan Laporta, tornato ad essere il presidente del club blaugrana nello scorso marzo, ha spiegato nel dettaglio i motivi che hanno costretto il club a non rinnovare il legame con la Pulce in una conferenza stampa al Camp Nou. Ecco i passaggi salienti.
"Purtroppo abbiamo ricevuto un'eredità disastrosa: il monte ingaggi al Barcellona rappresenta il 110% degli incassi del club. Non abbiamo margine salariale e il regolamento della Liga passa attraverso un fair play finanziario che pone dei limiti. Questo è il motivo per cui non abbiamo potuto rispettare l'accordo concordato con Leo Messi. Fortunatamente abbiamo un'istituzione di 122 anni che è al di sopra di qualsiasi giocatore, anche del miglior giocatore del mondo. Gli saremo eternamente grati, ma il club è ancora la cosa più importante di tutte. Avrei dovuto dire sì a un'ipoteca di 50 anni sui diritti tv. E io non ipoteco il Barcellona per nessuno".
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Le intenzioni di Messi

"Voglio anche dirvi che Leo voleva rimanere al Barcellona, ma nel momento in cui ci siamo parlati, abbiamo capito che non c'erano possibilità. Sapevamo del Fair play finanziario e dei limiti salariali e abbiamo provato a gestire una situazione che poi non siamo riusciti a risolvere. Leo voleva restare e non è contento. Tutti volevamo che restasse e ora affronta, come noi, la realtà. Auguro il meglio a lui e alla sua famiglia. Il Barça è la sua casa, ha aiutato ad aumentare tutti i sui record. Come nessuno" .

La ricostruzione del rinnovo saltato

"Non voglio dare false speranze a nessuno, quello che è certo è che le trattative si sono interrotte e il giocatore ha altre proposte. C'è un limite di tempo perché inizia il campionato ma anche per il giocatore che deve fare valutazioni e riflettere sul suo futuro per capire se le altre soluzioni per lui saranno migliori. Abbiamo valutato tutto, anche i pagamenti, Leo era d'accordo, il giocatore è sempre stato presente, pensavamo di poter trovare una soluzione per queste limitazioni, ci sono criteri che in altri Paesi funzionano e abbiamo provato a introdurre questi processi anche qui, poi abbiamo parlato di un contratto di 5 anni che Leo ha nuovamente accettato, abbiamo pensato anche al post Messi. Lo avevamo pensato per le norme del Fair play ma poi abbiamo sentito La Liga e dopo un'attenta analisi tecnica e condividendo le regole de La Liga abbiamo capito che non era possibile andare avanti per la sostenibilità del club. Jorge Messi ha avuto un atteggiamento magnifico in tutte le trattative e non ci ha chiesto nulla che non rientrasse nella logica. Non ci sono state richieste impossibili. Abbiamo concordato tutto con l'accordo di entrambe le parti ma ciò che non siamo stati in grado di fare è stato materializzare questo contratto".

La questione stipendi

"Per darvi un'idea su che limite di stipendi potremmo stare vale la regola del 4 a 1. Per avere 25 milioni di stipendi dobbiamo liberarne 100. Abbiamo tanti giocatori. La direzione sportiva sta lavorando per ridurre la massa stipendi e ci sono alcuni giocatori con cui abbiamo trovato un accordo, ma con altri non è così facile. Siamo in un terreno molto paludoso che comporta molti rischi per il club e richiede tempo. Contando quanto pianificato con Leo, eravamo arrivati al 110% della massa salariale rispetto al reddito del club. È una conseguenza degli investimenti eccessivi che sono stati fatti. Perché Kun, Memphis o Emerson sono arrivati? Sono venuti al Barça accettando alcune condizioni che sono da apprezzare. L'ingresso di questi giocatori non è paragonabile al rinnovo di Leo Messi. Secondo i nostri calcoli, i nuovi acquisti potranno essere tesserati normalmente".

Sul futuro

"Leo lascia un'ottima eredità. È stato il giocatore di maggior successo nella storia del club, ha lasciato un segno splendido nella storia del Barça. Il migliore finora. Spero che possiamo superare questa cosa e ora inizia una nuova era. C'è un prima e un dopo Leo. Leo Messi è stato un riferimento. Quello che abbiamo nei suoi confronti è un'eterna gratitudine. Ho detto ai giocatori che sta iniziando una nuova fase nella storia del Barça e che dobbiamo continuare a vincere senza giocatori del talento di Messi. Massimo impegno e professionalità. Abbiamo cercato di prendere decisioni giuste ed è stato un momento importante. Ho visto le facce dei giocatori e ho chiesto ai leader di dare il massimo, che ci sia un gruppo molto forte. I leader devono guidare questa nuova tappa, accogliendo i giovani giocatori che stanno dimostrando grande talento. Abbiamo attraversato molte fasi e ora hanno un'opportunità storica, una leadership e il massimo supporto".

Sulle motivazioni

"La motivazione è massima, anzi abbiamo una motivazione in più. Voglio congratularmi con i dirigenti del club perché hanno dovuto conciliare diversi aspetti estremamente difficili. Ci verrà richiesto un livello alto e siamo pronti a raccogliere la sfida in modo che il Barça continui a portare felicità. C'è tristezza di non poter salutare Messi come merita. Volevamo farlo in un modo più bello. È un motivo di tristezza e di delusione. Pensiamo che questa decisione sia stata presa per preservare un club con 122 anni di storia, per questo siamo più motivati”.
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