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Da Tevez a Kondogbia, il condor Galliani non vola più

Paolo Pegoraro

Aggiornato 21/06/2015 alle 00:29 GMT+2

Dalle foto con Tevez e l'agente Joorabchian allo "smacco" nerazzurro di Kondogbia. Galliani sembra aver perso il suo tocco magico. E nuovi obiettivi in casa rossonera sfumano

Galliani con Bud Spencer e Terence Hill... L'ironia del web colpisce il "condor" del Milan

Credit Foto Twitter

"I'm losing my touch", cantava Keith Richards nel 2002 con un filo di voce nella struggente canzone inedita contenuta nell'album-raccolta dei Rolling Stones "Forty Licks". Ebbene, è proprio questo il pensiero che starà attraversando la mente di Adriano Galliani dopo l'ultima - ed ennesima - delusione del primo scorcio di mercato 2015-2016. Come sono lontani i tempi dei "giorni del condor" per il plenipotenziario rossonero. Quelli in cui l'ad "colpiva sempre" e portava in pompa magna autentici top player alla corte di SIlvio Berlusconi. Dopo il clamoroso sorpasso subito dall'Atletico Madrid nella corsa all'attaccante colombiano Jackson Martinez, ecco l'onta della sconfitta plateale nel derby di mercato con l'Inter per il centrocampista del Monaco Geoffrey Kondogbia. Sconfitta al fotofinish che ha del clamoroso perché i buoni uffici di Doyen - proprietaria del forte centrocampista - sembravano far pendere l'ago della bilancia verso il club di Via Aldo Rossi; sconfitta che si somma ai tentativi andati a vuoto di riportare in rossonero vecchie glorie del calibro di Carlo Ancelotti e Zlatan Ibrahimovic. Da Madrid a Montecarlo; cene, meeting, blitz, sortite a dir poco inconcludenti: a oggi Sinisa Mihajlovic è l'unico verp "acquisto" rossonero e i tifosi sono stati costretti a tornare con i piedi ben piantati a terra.
Il tocco, in realtà, Galliani l'ha perso da tempo e quello di Kondogbia è solo l'ultimo - durissimo - colpo incassato. Tutto iniziò nella sessione di calciomercato invernale del 2012, quando l'ad rossonero si fece fotografare in Brasile con Carlos Tevez e l'agente Kia Joorobchian. Esposizione mediatica senza precedenti cui non seguì l'acquisto effettivo dell'Apache, bloccato per editto presidenziale. Già, quel Pato (allora) compagno di vita della figlia del patron non poteva proprio lasciare Milano. Si dirà che la colpa non era imputabile al "condor" rossonero, fatto sta che da quel momento Galliani ne ha "imbroccate" proprio poche. L'ultimo "colpo" in ordine di tempo risponde al nome di Mattia Destro: Galliani prese il Freccia Rossa Milano-Roma lo scorso inverno, andò a bussare alla porta della residenza romana di Mattia Destro e lo convinse ad accettare il prestito senza obbligo di riscatto al MIlan: sappiamo tutti come è andata a finire l'avventura dell'attaccante in maglia rossonera.
Inesorabile, è deflagrata l'ironia del Web all'indirizzo del "fu condor", specialmente per mano dei tifosi nerazzurri. A gongolare per un "sorpasso" che fino alla giornata di ieri sembrava impensabile. E invece...
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