La Samp si consola con Antonio Cassano? Quindi Walter Zenga…

Una rimonta a metà. Dopo lo 0-4 dell’andata, la Sampdoria si è rimessa in pista soltanto in parte nel ritorno del terzo turno di qualificazione all’Europa League. La vittoria per 2-0 conquistata a Novi Sad ha il retrogusto amaro dell’occasione andata perduta. Quanto meno, pare aver calmato le acque sul fronte allenatore. Anche se le notizie che arrivano da radiomercato consentono di ipotizzare nuove turbolenze. Perché sì, il presidente Massimo Ferrero ha tutta l’intenzione di consolarsi con Antonio Cassano.

Il patto stretto una decina di giorni fa è ancora valido. Cassano è pronto a tornare in blucerchiato e per questo sta lavorando intensamente con il preparatore atletico personale, Agostino Tibaudi. Il barese non gioca da fine gennaio, ma – fatta eccezione per una breve vacanza invernale – non ha mai staccato la spina del tutto. Gli serve solamente il calcio giocato, quello vero, che adesso gli manca sul serio. Così come gli manca la Sampdoria, la sua “nutella”. L’accordo con Ferrero c’è già e prevede una rescissione in caso di “cassanate”. Ora, semmai, bisogna capire come formalizzarlo.

L’uscita di scena in Europa, paradossalmente, facilita non poco l’ipotesi del ritorno di Cassano. Perché Walter Zenga, che alla vigilia della prima partita con il Vojvodina si era opposto strenuamente all’affare FantAntonio, adesso è spalle al muro. L’eliminazione lo ha messo in discussione e, ora, Ferrero ha tutto dalla sua. Il presidente vuole Cassano e ora può imporlo al tecnico. Zenga come la prenderà?

In caso di separazione dall’attuale allenatore, la candidatura più probabile resta quella dell’ex Gigi Delneri. Fermo dai tempi di un’infruttuosa parentesi genoana e desideroso di riprendere il discorso lì dove lo aveva interrotto nel 2010, quando lasciò la Sampdoria per passare alla Juventus. In flessione l’ipotesi di un altro ritorno, quello di Vincenzo Montella, per il quale bisognerebbe pagare 5 milioni di clausola rescissoria ai Della Valle. In coda Roberto Donadoni, che si è lasciato male con Cassano, e in attesa Cesare Prandelli. La rivoluzione è dietro l’angolo?