I conti della Juventus: Oscar o De Bruyne solo se si vende
Aggiornato 24/06/2015 alle 12:40 GMT+2
Bianconeri con una situazione economica in miglioramento, ma non ancora del tutto positiva. Il bilancio del 2014/15 avrà un passivo ridotto (tra i 15 e i 20 milioni), i ricavi sono in netta crescita. In sostanza, per mantenere la sua politica equilibrata e permettersi qualche altro innesto, la Juventus ora dovrebbe vendere qualche elemento (Llorente? Ogbonna?)
Dopo le spese per Dybala e Manduzkic (anche se il primo verrà pagato in 4 tranche e il secondo in 3), i riscatti di Pereyra, e Rugani, quelli probabili di Zaza e Berardi e i tanti rinnovi contrattuali, la caccia al trequartista di alto livello può essere percorsa solo con il sacrificio di una o più pedine. Non top player, ma tali da garantire almeno 15 milioni di euro, che uniti ai 15 di risparmio con Tevez (ingaggio e ammortamento) darebbero il là al “colpo” atteso. Cavani e Higuain sono fuori portata senza la rinuncia ad un’entrata consistente (vendita di Vidal o Pogba)
Per capire le reali possibilità di calciomercato delle principali squadre italiane, abbiamo deciso di fare un viaggio attraverso le loro situazioni finanziarie. Juventus, Inter, Milan, Lazio, Roma, Napoli, Fiorentina, Genoa e Sampdoria le società che abbiamo preso in esame. Situazione del bilancio economico, introiti, investimenti, rispetto del fair play finanziario, licenze Uefa e spese previste. Un check-up totale prima che il mercato entri davvero nel vivo, per comprendere quando una trattativa è davvero percorribile e quando, al contrario, parte già semi-impossibile da realizzare. Partiamo dalla Juventus per rispondere a tutte le vostre domande: arriverà Higuain? Arriverà Cavani? E Oscar? Dopo aver letto quanto segue, magari le vostre idee saranno più chiare.
BILANCIO – Dopo i primi nove mesi dell'esercizio 2014/15 (fino al 31 marzo) il bilancio della Juventus era in perdita per 5,8 milioni di euro, ma nel trimestre gennaio-marzo l'utile era stato positivo per 0,9 milioni. Analizzando la situazione attuale, la Juve dovrebbe chiudere l’esercizio 2014/15 in perdita di circa 15-20 milioni di euro, un po’ più dei 6,7 di passivo con cui aveva chiuso il 2013/14, in linea con i -15,9 del 2012/13. Insomma, l’opera di riduzione del debito iniziata 5 anni fa (il 2010/11 era stato chiuso con un passivo di 93,4 milioni di euro nel risultato netto) è praticamente completata. La Juve ha aumentato i propri ricavi (da 154 milioni del 2011 ai 319 di quest’anno), ha continuato con le plusvalenze (15,5 milioni quest’anno), però ha anche allargato il monte ingaggi (184 milioni l’ultima stagione) e visto crescere i costi. Da segnalare anche il fatto che le azioni Juventus sono sempre meglio posizionate sul mercato: il valore della capitalizzazione di Juventus è aumentato da 216 milioni a 298 milioni (+27%) da marzo a maggio. Essenzialmente attenuati i debiti con le banche che l’anno scorso ammontavano a 106 milioni e si sono ridotti a 19.
SPONSOR E STADIO - La Juve gestirà direttamente le attività di licensing e marchandising delle nuove magliette Adidas. I bianconeri hanno modificato l’accordo originario stretto con il noto marchio tedesco, che dal 1° luglio 2015 diverrà sponsor della Juve. Nel passaggio da Nike ad Adidas, dunque, la Juventus, oltre ad incassare i 23,25 milioni a stagione fino al 30 giugno 2021, ha intrapreso anche una strada nuova. Rinunciando ad un ingaggio fisso di 6 milioni annui, infatti, la società bianconera gestirà in “prima persona” ogni forma di merchandising in termini strategici e di vendita, convinta di poter ricavare molto di più della cifra prevista (appunto 6 milioni) dall'accordo originario con Adidas. Lo Stadium, inoltre, ha prodotto incassi per più di 45 milioni di euro in stagione tra campionato e coppa. Un’enormità rispetto ad altre squadre italiane.
INTROITI CHAMPIONS, FAIR PLAY FINANZIARIO e LICENZA UEFA – Grazie, dunque, alla splendida annata appena conclusa, ai 100 milioni incassati dall’avvincente campagna di Champions League, alle sponsorizzazioni e ai ricavi in evidente crescita, la Juventus può continuare a seguire la strada imboccata un quinquennio fa: autosostentamento economico senza indebitamento. In questo momento, va anche detto, il club bianconero non sarebbe ancora del tutto in linea con il fairplay finanziario (problemi col patrimonio netto non negativo e con il deficit triennio 2012-2015 inferiore ai 30 milioni). Ma mancano ancora due mesi di mercato e i ricavi prodotti quest’anno lasciano abbastanza tranquilla la dirigenza bianconera. E soprattutto c’è da attendere la sentenza della Corte Suprema sulla vicenda, che se confermasse il Tribunal de premiere instance di Bruxelles, stopperebbe di fatto la validità della normativa.
ULTIMI 5 ANNI DI MERCATO – Il bilancio di calciomercato della Juventus negli ultimi 5 anni (senza considerare la sessione attuale) segna un passivo di oltre 148 milioni di euro. Se consideriamo anche la sessione estiva 2015/16 superiamo i 200 milioni (non di più perché Mandzukic e Dybala saranno pagati in più anni). Significa che, tra acquisti e cessioni, la società bianconera ha un disavanzo negativo importante. Traduzione: la Juventus ha investito tanto e bene per costruire una squadra vincente. In generale, nelle ultime due stagioni, i bianconeri non hanno fatto follie, evitando cessioni, ma anche sottraendosi a spese folli per avere top player. Una sorta di ridimensionamento delle spese, dovuto a quanto investito nei tre anni precedenti. La politica bianconera è orientata, infatti, a quella di club come il Bayern Monaco: spendere se si può, dove si può, in linea con i conti, senza crearsi debiti difficili da estinguere.
ESTATE 2015: POSSIBILITÀ REALI DI ACQUISTO – La Juventus è già la squadra italiana che ha sborsato di gran lunga di più sul mercato. Indi per cui, considerando quanto scritto precedentemente, valutando l’acquisto di Dybala (32 milioni più bonus in 4 rate), quello di Mandukic (15 + 3 di bonus in tre rate), il riscatto pagato di Pereyra (14 milioni), quelli quasi definiti di Rugani (3,5), Berardi e Zaza (28 per entrambi), l’arrivo a parametro zero di Khedira e i tanti rinnovi contrattuali (Bonucci e Allegri su tutti) che alzano il monte ingaggi bianconero, è difficile ipotizzare altre imminenti spese clamorose. Solo di cartellini la Juventus ha già investito (considerando la coppia del Sassuolo) quasi 90 milioni di euro (60 se si considerano i pagamenti dilazionati). I tanti guadagni dell’ultima campagna europea bianconera (circa 100 milioni di euro) e le note positive elencate nei paragrafi precedenti, teoricamente permetterebbero un altro colpo sui 30-35 milioni di euro a patto di qualche cessione anche non troppo onerosa (Ogbonna? Llorente?). Non di più, però. Soltanto, quindi, il sacrificio di un big (non Tevez che se ne andrà per pochi milioni e permetterà una quindicina di milioni di ammortamento, ma ad esempio Pogba, che è ovviamente quello che ha offerte migliori e permetterebbe un incasso eccellente) potrebbe ridare animo al mercato bianconero, che, altrimenti (già comunque molto positivo) rischierebbe di rimanere semi-paralizzato e senza colpi di scena. In soldoni: i nomi di Higuain e Cavani sono ipotizzabili solo con una cessione rilevante. Oscar o De Bruyne, al contrario, possono arrivare anche senza partenze considerevoli, ma pur con il sacrificio di qualcuno (almeno un paio di pedine che garantiscano un entrata tra i 15 e i 20 milioni: i nomi più gettonati sono proprio quelli Ogbonna e Llorente).
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