Suarez, le intercettazioni: "L'esame? Con uno stipendio da 10 milioni deve passare"

"Non dovrebbe, deve, passerà, perché con 10 milioni a stagione di stipendio non glieli puoi far saltare perché non ha il B1". E ancora: "Quello non spiccica una parola". Sono alcune delle frasi intercettate dagli inquirenti e legate alla presunta truffa commessa in occasione dell'esame per ottenere la cittadinanza italiana cui si è sottoposto Luis Suarez nei giorni scorsi presso l'Università per stranieri di Perugia.

Secondo la tesi al vaglio degli inquirenti, la sessione straordinaria dell'esame di Suarez sarebbe stata preparata "su misura" per l'attaccante uruguaiano. Altre frasi intercettate risultano piuttosto eloquenti: "Non coniuga i verbi, parla all'infinito", "L'abbiamo instradato bene, sta memorizzando parte dell'esame", "Se lo bocciate ci fanno attentati", "Ma te pare che lo bocciamo!", "Il mio timore è che i giornalisti fanno due domande e quello (Suarez, ndr) va in crisi". Nell'ambito dell'inchiesta sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati i vertici dell'Università per stranieri di Perugia.

L'Adnkronos riporta ulteriori intercettazioni: "Io lo faccio già preparare ma devo attendere l'anagrafica, quando una volta che si è inserito, io posso già metterci il voto. Mi dici tu che voto ci do e via". "Brava, mettici il minimo. Brava perfetto, metti tutti 3. E perché tanto ho sentito la rettrice ieri, la linea è quella". "Per dirtela tutta oggi abbiamo praticamente concordato quello che gli farà l'esame. Quindi mi ha detto fagli scegliere ste due immagini". "Oggi c'ho l'ultima lezione e me la devo preparare perché non spiccica 'na parola. Far passare due ore di lezione con uno così non è facile".