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Calciomercato: chi è Junior Firpo, la freccia mancina del Barcellona che piace a Milan e Napoli

Stefano Fonsato

Aggiornato 19/01/2021 alle 17:11 GMT+1

CALCIOMERCATO - Duttile tatticamente, veloce, in grado di percorrere la fascia box to box, ha una grande dote: il cross al centro. 48 presenze in campionato col Betis, 21 - dall'estate 2019 - con la maglia del Barcellona e 1 gol, nel settembre di quello stesso anno, che valse il successo per 2-0 dei blaugrana col Getafe: "Da bambino detestavo il calcio, poi mi appassionai con Kakà e gli Azzurri".

Junior Firpo (Barcellona) durante il match di Supercoppa spagnola contro la Real Sociedad, gennaio 2021 (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

I maggiori estimatori, attualmente, li ha in Italia e più precisamente al Milan e al Napoli coi rossoneri certamente più di attualità, all'opera per trovare un alter ego all'altezza di Theo Hernandez sulla sinistra, assodato che il vero obiettivo stagionale sarà lo Scudetto. La storia della "spia mancina" del Barcellona Junior Firpo è di quelle "d'ispirazione", una favola da raccontare che riapre ai sogni in un calcio sempre più programmatico e, in molti casi, artefatto.

"Da bambino il calcio mi faceva piangere"

Dominicano di nascita, classe 1996, Firpo si trasferisce con la propria famiglia a Benalmadena, incantevole località balneare dell'Andalusia, a una ventina di chilometri da Malaga, che a ben vedere vanta un legame antico con l'Italia, grazie a Félix Solesio, fabbricante di carte da gioco di Finale Ligure, che negli anni finali del diciottesimo secolo, spostò qui la sua produzione - facilitato per conto del re di Spagna - per rifornire anche tutto il mercato dell'America Latina. Un giro d'affari che aiutò Benalmadena a svilupparsi da semplice villaggio di pescatori alla città che è diventata e che oggi vive prettamente di turismo. Quella fabbrica di carte sorgeva in quello che sarrebbe diventato l'"Arroyo de la Miel", oggi la parte residenziale di Benalmadena e sede dell'Atletico Benamiel, primissimo club di Junior Firpo.
E dire che a Firpo, il calcio non piaceva. Anzi, lo detestava. In un'intervista a Barça TV dello scorso febbraio, il terzino sinistro raccontò:
I miei genitori mi mandarono, arrivato in Spagna da così poco tempo, a giocare a pallone per fare amicizia con gli altri bambini. Ma a me il pallone non piaceva proprio e, quando tornavo a casa, piangevo a dirotto.

Dal calcio di quartiere al Betis senza passaggi intermedi

A Marca, qualche tempo prima, aveva invece ricostruito la sua parabola calcistica tutta andalusa: dal profondo dilettantismo al Betis Siviglia, senza nemmeno passare dal Malaga, che aveva a un tiro di schioppo da cada. Dopo l'Atletico Benamiel, infatti, Junior vestì le maglie delle squadre di quartiere di Malaga stessa: Tiro Pichón (espressione dell'omonimo barrio) e Puerto Malagueño, in cui ha militato fino all'alba dei 18 anni, nel 2014:
A quell'epoca mai e poi mai avrei pensato di vestire la maglia della nazionale spagnola Under 21 e del Barcellona. Nel tempo ho iniziato ad appassionarmi al calcio. E lo stesso ha fatto mio papà, il mio primo tifos, che inizialmente aveva in testa solo il ciclismo.

Velocità e piedi buoni, ispirati da un certo Kakà

Duttile tatticamente, veloce, in grado di percorrere la fascia box to box, ha una grande dote: il cross al centro. 48 presenze in campionato con la maglia biancoverde del Betis, 21 - dall'estate 2019 - con la maglia del Barcellona e 1 gol, nel settembre di quello stesso anno, che valse il successo per 2-0 dei blaugrana col Getafe:
Sono rimasto il ragazzo di sempre senza mai montarmi la tesa. Ma so di poter fare molto di più. Certo, posso dire di non essere mai stato ossessionato dallo sport che pratico, ma ricordo che in camera possedevo un poster di Kakà al Milan e uno della nazionale italiana campione del mondo.
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Getafe-Barcellona 0-2, Liga 2019-2020: l'esultanza di Junior Firpo (Barcellona) (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

Rossonero e azzurro i colori del destino?

Muri tappezzati di rossonero o azzurro, quindi: gli stessi colori, tutti italiani, che oggi lo riguardano in sede di calciomercato. Firpo che si emozionò parecchio durante la stagione 2018-2019, quando scese in campo a San Siro col suo Betis per affrontare proprio il Milan. Il Barcellona, che al club andaluso versò 18 milioni (più 12 di bonus) per averlo, chiede un diritto di riscatto piuttosto alto. Come finirà?
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