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Calciomercato Inter, Conte chiude le trattative: davvero impossibili scambi o prestiti?

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Aggiornato 12/01/2021 alle 11:16 GMT+1

SERIE A - Le parole di Antonio Conte, dopo il pareggio per 2-2 contro la Roma all'Olimpico, sono state chiare e perentorie. Trattative in entrata non ce ne sono, al massimo si parla di uscite per ridurre i costi: proprio da esse, però, potrebbe presentarsi qualche occasione last minute per completare una rosa non priva di lacune strutturali.

Antonio Conte - Inter - Serie A 2020-2021

Credit Foto Getty Images

"Il mercato è una cosa che non ci riguarda, il club mi ha spiegato già ad agosto la sua linea. In estate non è che abbiamo fatto mercato. Hakimi lo avevamo preso ad aprile, poi ci sono stati parametri zero e rientri di prestiti. La linea della società è molto chiara, netta e decisa. Non faremo nulla. Il mercato per me non è mai stato aperto. La rosa ha pregi e difetti, ma dal mercato non voglio e non ho chiesto nessuno, da agosto. Noi siamo questi e andremo a combattere con questi. Mi è stato detto di non chiedere nulla e quindi vi riporto questo. Leggo che voglio questo o quest'altro, ma passa sempre il messaggio sbagliato. Da agosto non esiste il verbo volere, c'è il verbo lavorare che io conosco molto bene". Le parole di Antonio Conte, dopo il pareggio per 2-2 contro la Roma all'Olimpico, sono state chiare e perentorie. I tifosi nerazzurri non devono farsi illusioni secondo il tecnico pugliese, desideroso di ribadire, ancora una volta, che trattative in entrata non ce ne sono. In questo momento l'Inter non può permettersele, al massimo si parla di uscite per ridurre i costi.
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Le uscite e Gomez

Dalle uscite, però, potrebbe presentarsi qualche occasione last minute. La dirigenza interista, che attende la risoluzione del caso Eriksen e lavora alla cessione di Pinamonti (interessa al Crotone), è attenta a eventuali occasioni, scenari al momento non preventivabili su giocatori che sono fuori dal progetto nei rispettivi club, a patto che siano funzionali all'idea di Conte. Il Pupu Gomez corrisponde a questo identikit dal punto di vista tecnico, ma per scoprire se anche da quello economico possa diventare un affare bisognerà attendere il vertice tra Percassi, Gasperini e l'agente, Giuseppe Riso. L'addio all'Atalanta ormai è inevitabile: l'incontro sarà utile per stabilire la linea da tenere e la cifra necessaria per soddisfare le esigenze di club e giocatore.

Le lacune della rosa dell'Inter

La rosa dell'Inter non nasconde delle lacune. Il famoso centrocampista di qualità - la fragilità fisica di Sensi pesa in questo senso - resta un cruccio e se la corsia destra ha trovato in Hakimi un elemento imprescindibile, Darmian (per lui solo una forte contusione contro la Roma) e Young sono entrambi un gradino sotto. L'esigenza primaria, inoltre, sarebbe quella di un centravanti da proporre in caso di stop forzato di Lukaku o Lautaro. Sanchez non offre le garanzie auspicate e, pur avendo i nerazzurri due sole competizioni da giocare (mercoledì in Coppa Italia c'è la Fiorentina), bisognerà comunque sperare che i due titolari non abbiano neanche un raffreddore.
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Anche a giugno sguardo ai parametri zero

Per il resto ogni discorso è rimandato a giugno, tra cui quello relativo a Vidal che sta deludendo le aspettative. Il cileno, a lungo inseguito da Conte, sta inanellando prestazioni sconfortanti e liberarsi di un ingaggio piuttosto alto, ben 6 milioni di euro netti, potrebbe essere una soluzione necessaria. Georginio Wijnaldum, che ha rifiutato l'ultima offerta di rinnovo del Liverpool, ha davanti a sé un futuro da svincolato e per giugno potrebbe rappresentare un'occasione d'oro. Insomma, si parla solo di occasioni e allora bisognerà coglierle bruciando la concorrenza. Se Marotta lascia aperto qualche spiraglio, Conte blinda ogni porta non risparmiando frecciate alla società. D'altronde, le difficoltà di Suning e la trattativa in corso per vendere parte o tutta la società a BC Partners - voci sempre più insistenti - limitano il raggio d'azione del club nerazzurro.
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