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Juventus, Luis Suarez, la verità sul passaporto: "Lo volevo da un anno, non mi voleva solo Agnelli"

Stefano Dolci

Aggiornato 05/02/2021 alle 13:22 GMT+1

CASO SUAREZ - In un'intervista a El Transistor de Onda Cero, il bomber dell'Atletico Madrid Luis Suarez ha parlato della nota vicenda che ha coinvolto la Juventus e l'università di Perugia: "Avevo tante proposte, non solo dalla Juventus. Non era l’unico club interessato a prendermi. Il passaporto lo volevo già da un anno".

Luis Suárez (Atlético)

Credit Foto Getty Images

Il caso dell’esame di italiano di Luis Suarez, ha tenuto banco per mesi sui giornali italiani e la Procura di Perugia sta ancora indagando sulla vicenda. Il centravanti uruguagio, stella dell’Atletico Madrid capolista della Liga 2020-21, non ha mai approfondito con i media questo argomento prima di oggi. In un’intervista concessa a “El Transistor de Onda Cero” ha svelato che l’intenzione di prendere la cittadinanza italiana non era solo legata all'eventuale trasferimento alla Juventus ma era una volontà che veniva da lontano:
Avevo tante proposte, non solo dalla Juventus. Non era l’unico club interessato a prendermi. Il passaporto lo volevo già da un anno
Suarez, capocannoniere della Liga con 14 gol in 16 partite, è anche tornato sugli burrascosi giorni vissuti a Barcellona, la squadra in cui aveva giocato, vinto e segnato tanto in 6 anni: “Koeman mi ha chiamato e mi ha detto che non contava su di me. Ho accettato la decisione ma gli ho detto che avevo un contratto e che il club avrebbe dovuto risolverlo nessuno mi ha spiegato niente in modo preciso. Non sono riuscito a parlare con Bartomeu. È stato il mio avvocato a farlo. È stata dura a causa del modo in cui sono stato disprezzato, ma volevo che i miei figli mi vedessero lasciare il club in grande stile. Rimpianti? Vedo com'è il Barcellona adesso e questo mi dà un po' di tranquillità. Fossi rimasto, ogni momento di difficoltà sarebbe stato colpa mia”.

"Grazie Simeone, non capisco le cattiverie contro Messi"

Riguardo al magic moment con l’Atletico Madrid, Suarez ha riconosciuto i meriti del “Cholo” Simeone: “Simeone è uno di quegli allenatori che quando si tratta di convincere un giocatore lo fa. Per la sua mentalità, la sua positività. Dicevano che non ero più nel mio momento migliore, ma lui mi ha trasmesso fiducia. Non ero preoccupato per il modo in cui gioca l’Atletico. Ho giocato in Uruguay, col Liverpool, sapevo mi sarei adattato bene alla filosofia dell’allenatore”.
Chiusura, infine su Messi grande amico del Pistolero e al centro delle polemiche per le cifre monstre trapelate del suo contratto: "Ci sono solo quattro o cinque persone che conoscevano il contratto. Ma non so chi potesse essere non capisco perché colpirlo in modo così violento quando nessuno ha dato al Barça più di quello che ha fatto Leo".
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