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Calciomercato, Arthur Cabral alla Fiorentina: chi è l'erede di Vlahovic nell'attacco viola

Stefano Silvestri

Pubblicato 26/01/2022 alle 15:07 GMT+1

CALCIOMERCATO - I viola hanno messo le mani sul capocannoniere del campionato svizzero, autore di medie realizzative da urlo col Basilea e recentemente convocato dalla Seleção. Centravanti vecchio stampo, avrà il difficile compito di far dimenticare il serbo.

Arthur Cabral con la maglia del Basilea

Credit Foto Getty Images

Qualcuno, in Brasile, si è sorpreso. Convinto che si tratti di un errore, di un refuso giornalistico, di un classico caso d'omonimia. Poi si è arreso alla realtà: l'Arthur Cabral che la Fiorentina sta prendendo dal Basilea, per consegnargli idealmente le chiavi dell'attacco e tentare di non pensare più a Dusan Vlahovic, è lo stesso Arthur Cabral che in patria - al Palmeiras, almeno - faticava a imporsi. Eppure i progressi del centravanti paraibano sono sotto gli occhi di tutti da mesi. Tra gol, gol e ancora gol. Un titolo... e mezzo di capocannoniere, un inizio di stagione devastante, la convocazione nella Nazionale di Tite, il glorioso accostamento al Barcellona. Di tutto e di più.

27 reti e lo "choc" della Seleção

Arthur Cabral, semplicemente, è uno dei super bomber della prima parte dell'annata europea. Con la maglia del Basilea ha messo a segno 14 reti in campionato e altre 13 in Conference League, delle quali 5 nella fase a gironi (il capocannoniere è il romanista Abraham, con 6). Totale: 27. Numeri alla Lewandowski, prestazioni che gli hanno permesso di aprirsi a sorpresa la strada verso la Seleção: a ottobre è stato convocato da Tite per un paio di partite di qualificazione ai Mondiali del Qatar, in sostituzione dell'infortunato Matheus Cunha. Non ha esordito, ma la soddisfazione è rimasta. "Mi trovavo a casa mia - ha raccontato ai tempi al sito della CBF - e verso le 9 mi è arrivata una chiamata da un numero sconosciuto da Rio de Janeiro. Di solito non rispondo, ma questa volta l'ho fatto. Era Juninho (Paulista, l'ex Atletico Madrid e Middlesbrough, oggi coordinatore della Seleção). Quando si è presentato, sono entrato in uno stato di choc. Poi non ricordo più nulla".

Quando Scolari lo criticò pubblicamente

Se Arthur Cabral è nel giro del Brasile (ma per la tornata di qualificazioni in programma questa e la prossima settimana non è stato chiamato), e la Fiorentina ha deciso di investire su di lui (14 milioni più altri due di bonus), molto si deve ai crudi numeri realizzativi. Ma non solo. Arthur Cabral è il classico 9 raiz, come dicono laggiù, ovvero vecchio stampo: alto (un metro e 86), grande e grosso, forte e potente, di quelli che amano fare a sportellate avvalendosi del proprio fisicone. Al Palmeiras era stato messo da parte dall'ex ct Luiz Felipe Scolari, che una volta lo aveva criticato pubblicamente considerandolo troppo lento: "Dev'essere un po' più esplosivo, anche in allenamento. Lo stiamo sottoponendo a un lavoro specifico per migliorare la sua capacità di movimentarsi, di uscire dall'area. È un lavoro non tanto fisico, quanto tecnico". Con il tempo, il futuro attaccante viola è diventato più completo: possiede una discreta tecnica di base, la capacità di fare da pivot per i compagni e pure quella di movimentarsi all'esterno dell'area, anche se il suo forte rimangono i 16 metri finali. Lui stesso ha ammesso di essere "migliorato tatticamente da quando gioco nel Basilea".
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Arthur Cabral con la maglia del Basilea

Credit Foto Getty Images

L'occhio lungo del Basilea

Arthur Cabral è un prodotto del Ceará, con cui ha esordito giovanissimo nel 2015, in Serie B, a 17 anni appena compiuti. Nel 2018, con 7 reti nel Brasileirão, ha aiutato il Vovô a conquistare una salvezza che a un certo punto sembrava un miraggio. E si è così guadagnato la chiamata del Palmeiras. Ma nel 2019, complice un serio problema all'inguine, a San Paolo ha giocato pochissimo: appena 6 partite. Non si è mai guadagnato la fiducia di Scolari, che gli preferiva l'ex livornese Borja e Deyverson, decisivo un paio di mesi fa in finale di Libertadores. Il Basilea ci ha visto lungo, acquistandolo in prestito con obbligo di riscatto al raggiungimento dei 12 gol: l'undicesimo lo ha segnato in rovesciata al Losanna, nel giugno del 2020, gesto tecnico ripetuto un anno più tardi in Conference League contro gli albanesi del Partizani. Ma un paio di gol li ha timbrati pure di tacco. Prodezze che gli hanno permesso di attirare l'interesse del Newcastle e pure del Barcellona. Ma a trarre beneficio dalle sue reti, ora, sarà la Fiorentina.
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