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Calciomercato - Chi è Sergio Oliveira, promesso sposo della Roma: dal gol alla Juventus alla vicenda Gattuso

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Pubblicato 10/01/2022 alle 21:49 GMT+1

CALCIOMERCATO - Il centrocampista del Porto, connazionale di Mourinho, è conosciuto in Italia per aver estromesso i bianconeri dalla Champions League e per aver portato alla rottura tra Gattuso e la Fiorentina. Elemento duttile in mezzo al campo, ha vissuto una carriera tortuosa e complicata.

Sérgio Oliveira.

Credit Foto Getty Images

"Penso che arriverà un centrocampista in prestito", diceva José Mourinho dopo la bruciante sconfitta interna contro la Juventus. E il centrocampista è quasi realtà. Sergio Oliveira, portoghese come Mou, giustiziere della Juventus nella scorsa edizione di Champions League, sta per arrivare in Serie A. Un innesto in più in mezzo al campo per una formazione che ha disperatamente bisogno di risalire la classifica.

Chi è Sergio Oliveira

30 anni a giugno, centrocampista centrale, è un profilo moderno che sa disimpegnarsi in più ruoli e funzioni: regista in un centrocampo a tre, in coppia con un altro elemento in un 4-4-2, mezzala. Sa abbinare qualità e quantità, anche se più bravo ad organizzare la manovra che in fase di filtro. E sa segnare, tanto che è reduce da una stagione da 13 gol in campionato, un record - per un centrocampista - che in precedenza era detenuto da Lucho Gonzalez, uno dei più grandi idoli recenti del Porto. Di lui il Comandante ha detto: "È un giocatore che si sta confermando ad alti livelli da parecchie stagioni". Ma la prima parte dell'attuale stagione, dopo un grande 2020/21 sia dal punto di vista realizzativo che del rendimento complessivo, non si è snodata secondo le previsioni: Sergio Oliveira ha perso spazio nelle gerarchie di Sergio Conceição, specialmente in campionato, in cui ha collezionato soltanto tre presenze da titolare.

Una carriera piena di ostacoli

Nel 2009, Sergio Oliveira è diventato l'esordiente più giovane della storia del Porto: 16 anni, 4 mesi e 5 giorni. In quella gara, vinta per 4-0 sul Sertanense nella Taça de Portugal, è rimasto in campo per tutti i 90 minuti e ha pure fornito un assist per il definitivo poker di Hulk. In realtà, però, il promesso sposo della Roma è esploso piuttosto tardi. Tifosissimo del Porto sin dall'infanzia, è cresciuto nel settore giovanile dei Dragões, che lo hanno portato stabilmente in prima squadra solo nel 2015, a 23 anni. In precedenza era stato coinvolto in una serie quasi infinita di prestiti: al Beira-Mar, al Penafiel, al Paços Ferreira (dove, ironia della sorte, è stato allenato da Paulo Fonseca), perfino ai belgi del Malines.
Un anno fa, il sito della UEFA è andato a sbirciare nella sua vita. E lui ha provato a spiegare il motivo di tutte le difficoltà incontrate prima di arrivare alla gloria: "Non tutti sono come Mbappé, che gioca ai livelli più alti da quando aveva 18 anni. Non è normale. La cosa normale è un percorso come il mio, pieno di difficoltà, di prestiti. C'è stato un momento in cui pensavo che non sarei più tornato al Porto. Quando sono andato al Paços Ferreira ho pensato: "E adesso, come faccio a tornare?". Ma non ho mollato e sono risalito, il che non è molto comune. Mi ha aiutato ad aprire gli occhi per non cadere di nuovo".
Il bello è che il Porto lo ha lasciato andare in prestito anche in seguito: al Nantes, in Francia, nel 2016/17. Ma è proprio lì che Sergio Oliveira ha incrociato la propria strada con quella di Sergio Conceição, che in quella stagione allenava proprio i Canarini. L'ennesima ripartenza, questa volta in Grecia (PAOK, seconda metà del 2018/19) e poi, finalmente, l'ex esterno di Lazio, Parma e Inter ha dato l'ok per la permanenza del centrocampista. Che pian piano ha preso in mano le redini della manovra portista, arrivando a superare Lucho Gonzalez in una stagione da conservare negli annali.
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Porto's Cameroonian forward Aboubakar (L) celebrates after scoring a goal with Porto's Portuguese midfielder Sergio Oliveira during the UEFA Champions League Group G football match AS Monaco FC vs FC Porto on September 26, 2017 at the Louis II stadium in

Credit Foto Getty Images

Dalla Juve a... Gattuso: l'Italia nel destino

Sergio Oliveira ce lo ricordiamo bene, qui in Italia: fu lui, nel marzo del 2021, a estromettere la Juventus dagli ottavi di finale di Champions League. Un gol su calcio di rigore nei tempi regolamentari, un altro su punizione ai supplementari. Ma di lui ci si ricorda anche per la vicenda che in estate ha portato al divorzio lampo tra la Fiorentina e Rino Gattuso. L'ex allenatore del Napoli - tramite Jorge Mendes, il proprio agente - avrebbe voluto portarlo a Firenze, ma le richieste del Porto e le commissioni richieste dallo stesso Mendes hanno minato il rapporto con la dirigenza viola. Fino allo strappo definitivo. Roba appartenente al passato: il futuro si chiama Roma e Serie A. Il punto più alto di un percorso dai mille ostacoli.
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