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Calciomercato, come fa la Juventus a permettersi l’acquisto di Dusan Vlahovic a gennaio?

Enrico Turcato

Pubblicato 27/01/2022 alle 12:02 GMT+1

Calciomercato - Investimento economico importante per i bianconeri in questa sessione invernale: 75 milioni di euro (bonus compresi) alla Fiorentina e sette annui di ingaggio al serbo. Ma la Juve si può permettere un esborso del genere ora? Rischia di creare problemi a bilancio un’operazione di questa portata? Quale sarà l’impatto e come sarà sostenibile? Ecco tutte le domande e le risposte.

Dusan Vlahovic alla Juventus sarà il colpo più costoso a gennaio mai completato da una squadra di Serie A, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Siamo alla stretta finale. Juventus e Fiorentina hanno già trovato l’accordo totale sul trasferimento di Dusan Vlahovic a Torino, mentre mancano solo da limare alcuni dettagli tra gli agenti del giocatore serbo e la dirigenza bianconera. Un affare di alto profilo, per certi versi imprevedibile in una sessione di gennaio, che coinvolge uno dei prospetti migliori a livello internazionale. Un ragazzo di quasi 22 anni capace di segnare oltre 40 gol nell’ultimo anno e mezzo. Vista la situazione finanziaria recente della Juve e le parole di Agnelli e Arrivabene dopo l’aumento di capitale di fine 2021, è legittimo farsi delle domande sugli effetti di un acquisto di questo livello e con queste cifre. Un’analisi dal punto di vista economico della situazione globale e dell’impatto che avrà sui conti bianconeri questo innesto.

1) A quanto ammonta l’esborso complessivo per Vlahovic?

Innanzitutto facciamo chiarezza sui numeri reali. La Fiorentina riceverà per la cessione dell’attaccante serbo 67 milioni di euro, ai quali andranno aggiunti bonus facili da raggiungere, che dovrebbero portare la cifra complessiva a 75 milioni. Niente prestito, niente posticipo di pagamenti, ma rimane possibile una rateazione in più anni (si parla di quattro rate, la prima da versare subito). Oltre al costo del “cartellino”, Dusan Vlahovic e la Juve hanno concordato uno stipendio di circa sette milioni netti a stagione (bonus inclusi) e un contratto di quattro anni e mezzo, quindi con un esborso lordo potenziale per i bianconeri di circa 55/60 milioni. Parliamo, quindi, di un impegno pianificato complessivo di circa 130 milioni di euro.
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Dusan Vlahovic a duello in area di rigore con Daniele Rugani in Juve-Fiorentina di qualche mese fa

Credit Foto Getty Images

2) Quanto ha risparmiato la Juventus cedendo Ronaldo?

Per comprendere al meglio l’affare Vlahovic, bisogna ricordare quanto accaduto circa sei mesi fa. E cioè l’addio a Cristiano Ronaldo, che ha comportato un risparmio di costi (tra stipendio e ammortamento) di circa 87 milioni di euro annui. Non pochi e utili ad alleggerire monte ingaggi e spese nel prossimo esercizio bianconero.
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3) Qual è l’attuale situazione finanziaria della Juventus?

La Juventus ha chiuso l’ultimo bilancio con un passivo di 209 milioni di euro, dopo i 90 persi al termine dell’annata nel 2019/20. L’esercizio 2021/22, come ha scritto lo stesso club bianconero all’ultima assemblea dei soci, riporterà ancora una perdita importante, anche ovviamente a causa dei recidivi problemi legati al Covid (stimata in 130 milioni di euro in meno tra marketing, merchandising, effetto Stadium). In questo momento il fatturato della Juventus è inferiore alle aspettative (potrebbe scendere sotto i 400 milioni) e, al contrario, la spesa sportiva è ancora troppo alta. Motivo per cui l’obiettivo della dirigenza bianconera e del suo management rimane quello di una riduzione progressiva del monte ingaggi di almeno il 20/25% nei prossimi due anni.

4) E allora dove ha trovato la Juventus il tesoretto per Vlahovic?

Come ha spiegato benissimo in questo senso Marco Iaria de La Gazzetta dello Sport, l’incasso dell’aumento di capitale di 400 milioni di euro (in realtà 320 milioni di risorse fresche, al netto dei 75 milioni anticipati da Exor e dei 5 di costi accessori) verrà suddiviso in questo modo: “145 milioni per coprire il fabbisogno finanziario dei prossimi 12 mesi, 175 milioni per contribuire al finanziamento delle azioni previste dal piano di sviluppo 2019-24, con i relativi flussi di cassa in uscita successivamente ai 12 mesi, il residuo di circa 80/85 milioni di euro sarà impiegato per il calciomercato”. Il tesoretto deriva da questi 80/85 milioni di euro, che sono di fatto stati semplicemente anticipati dalla Juventus: erano destinati al mercato estivo a prescindere dai risultati, sono stati spesi ora per Vlahovic.

5) Quindi in estate la Juventus non farà mercato?

No, non è questa l’esatta considerazione da fare. Sicuramente senza cessioni non potrà di fatto auto-finanziarsi il mercato estivo. Ma in questo momento è come se avesse circa 10/15 milioni a disposizione per l’estate (85 meno il costo di Vlahovic). Quindi l’area sportiva dovrà lavorare per cedere alcuni giocatori fuori progetto e garantirsi così delle entrate per migliorare eventualmente la rosa. Poi ovviamente il cammino in Champions potrebbe portare ulteriori risorse.
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6) Ma le operazioni dilazionate come Chiesa o Locatelli sono comprese in questo discorso?

Assolutamente no. Sono già state calcolate nei costi fissi, essendo operazioni concluse. Sono affari extra, assorbiti dalla prima parte della ricapitalizzazione (quella dei 145 milioni spiegata al punto 4). In soldoni i riscatti (o chiamatele rate se preferite) di Chiesa e Locatelli sono già stati previsti e non influiscono nel discorso Vlahovic-mercato futuro.
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Manuel Locatelli posa con la maglia della Juventus insieme a Federico Cherubini e Maurizio Arrivabene

Credit Foto Getty Images

7) Gli obiettivi sportivi (qualificazione in Champions) sono fondamentali per sostenere questo tipo di operazioni?

Risposta abbastanza scontata. Si, come per tutti i club italiani. Nel senso che la Juventus non può permettersi di perdere gli 80 milioni di euro fissi di premi che la UEFA garantisce per la partecipazione alla Champions League. È una cifra che il club bianconero riceve da 10 anni e che permette di ossigenare le casse e mantenere competitività e la padronanza di un certo tipo di operazioni di mercato. Normale che l’affare Vlahovic rientri in questo discorso come rischio d’impresa calcolato. Con un attaccante del genere in rosa (e senza Chiesa infortunato) è più facile competere per un piazzamento nelle prime quattro e per non perdere ogni chance di partecipazione alla prossima Champions. Il cammino, inoltre, nella competizione europea dal Villarreal in poi può portare altre entrate al momento non previste (la Juve calcola le sue entrate considerando sempre almeno gli ottavi di coppa, non i turni successivi).

8) E quindi l’arrivo di Vlahovic significa partenza di Dybala?

Non necessariamente e non automaticamente. Ripetiamo che abbassare il monte ingaggi, oggi superiore ai 150 milioni di euro, è uno degli obiettivi principali della Juventus. Ma non lo deve dimezzare in un colpo solo il monte stipendi. Dybala non è quindi il principale indiziato in questo senso. Sono i giocatori che rendono meno con uno stipendio altissimo (Ramsey, Rabiot, Alex Sandro, giusto per fare degli esempi) i principali candidati in questa ottica. Non è dato sapere se a marzo l’argentino firmerà il rinnovo per cinque anni a circa 10 milioni di euro annui (questo l’accordo di ottobre) o se verrà fatta una proposta al ribasso, ma in ogni caso l’idea della Juve non è quella di liberarsi di un giocatore come Dybala, ma casomai di trovare una soluzione per rendere sostenibile la sua permanenza.
  • La classifica del monte ingaggi annuale delle big della Serie A 2021-22 (fonte Gazzetta dello Sport/Calcio e Finanza)
SQUADRAMONTE INGAGGI NETTOMONTE INGAGGI LORDO
1. Juventus103,9 mln di €169,46 mln di €
2. Inter79,58 mln di €134,54 mln di €
3. Napoli59,38 mln di €100,88 mln di €
4. Roma54,22 mln di €88,16 mln di €
5. Milan53,06 mln di €82,86 mln di €
Dati aggiornati al settembre 2021

9) Perché Vlahovic rientra nei parametri di spesa bianconeri?

Perché ha 22 anni, ha un enorme potenziale tecnico e rientra perfettamente nell’identikit dell’investimento “intelligente” e “sostenibile”. Un Vlahovic a 70 milioni adesso magari tra due anni ha triplicato il suo valore. Il serbo, per etá e capacitá, difficilmente vedrá abbassarsi il prezzo del suo cartellino, ed è un’operazione molto simile a quella di De Ligt (il cui valore infatti è ancora altissimo) e molto diversa da quelle di Ronaldo o Higuain (le due più costose della storia bianconera), arrivati in un’età già matura e difficili da rivendere a cifre elevate. L’obiettivo della Juventus del prossimo triennio (2021-2024), quello di consolidarsi ad alto livello sul piano italiano e internazionale, passa attraverso operazioni di mercato come questa. Giovani con potenziale (tecnico ed economico) da far crescere, sfruttare, valorizzare.
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Dusan Vlahovic sportella con Matthijs De Ligt, i due saranno presto compagni di squadra

Credit Foto Getty Images

10) Quale sarà la politica economica della Juventus in estate?

Sostenibilità è diventata la parola d’ordine della Juventus. Lo hanno spiegato a più battute Allegri, Agnelli, Cherubini, Arrivabene o Nedved: ricostruire la squadra, ringiovanirla, per aprire un nuovo ciclo vincente. Purché siano investimenti nel vero senso della parola. Non somme di denaro a fondo perduto, ma acquisti che nel giro di tre o quattro stagioni possano anche essere rivenduti allo stesso prezzo, se non superiore, o possano gettare al tempo stesso le basi per una squadra pronta a imporsi anche a livello europeo. De Ligt, Chiesa, Locatelli, Kulusevski e ora anche Vlahovic sono stati acquistati in quest’ottica. In estate la Juventus agirà in questo senso. Con la qualificazione alla prossima Champions ed alcune cessioni, potrà puntare ad operazioni per rafforzarsi in stile Vlahovic. Sicuramente a cifre più basse, ma con lo stesso dna del serbo: giovane, con qualità, di prospettiva.
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