Calciomercato - Roma, pugno duro su Zaniolo contro le "voci incontrollate": del contratto se ne riparlerà a settembre
Aggiornato 27/06/2022 alle 10:41 GMT+2
CALCIOMERCATO - Definirli "separati in casa" appare eccessivo, ma la situazione tra Nicolò Zaniolo e la Roma, allo stato dell'arte, non è esattamente idilliaca. La società giallorossa avrebbe infatti imposto il pugno duro nei confronti del giocatore, infastidita dalle voci incontrollate
Definirli "separati in casa" appare eccessivo, ma la situazione tra Nicolò Zaniolo e la Roma, allo stato dell'arte, non è esattamente idilliaca. Secondo quanto riferito dalla Gazzetta dello Sport, infatti, la società giallorossa avrebbe imposto il pugno duro nei confronti del giocatore, infastidita dalle voci incontrollate che - sempre secondo i vertici della Lupa - partirebbero dall'entourage e dalle persone vicine al giocatore.
Roma-Zaniolo: società infastidita dalle "voci incontrollate"
Scendendo nei particolari, il riferimento va all'intervento dell'amico Gaspare Galasso che ricordava il noto accostamento alla Juve, dell'agente Vigorelli che definì "una bellissima notizia l'interesse del Milan", passando poi all'intervista al settimanale "Sport Week", in cui Zaniolo sottolineò quanto gli potesse fare piacere la corte dei grandi club senza mai un riferimento al rinnovo del contratto con la Roma, in scadenza il 30 giugno 2024.
Roma-Zaniolo: in cosa consiste il pugno duro della società
E il circo delle voci "anonime" intorno al talento classe 1999 è ricominciato negli ultimi giorni. E' la nota di credito aperta dal gol in finale di Conference League, sembra ormai giunta al suo termine. La Roma, sempre secondo la Gazzetta, avrebbe deciso di utilizzare il pugno duro: la società ha allora deciso che non rinnoverà il contratto del giocatore fino a settembre, a mercato chiuso, per evitare pericolosi tira e molla al rialzo da parte dello stesso Zaniolo. Per il quale, sempre secondo Tiago Pinto e soci, non basteranno più i 60 milioni, né contropartite tecniche.
E poi c'è Mou...
Già. E poi c'è José Mourinho. Il quale vorrebbe che la situazione venisse chiusa a doppia mandata per il raduno della squadra, previsto il prossimo 5 luglio. Un'ipotesi, a questo punto, decisamente lontana.
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