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Fabregas al Como e i 10 colpi più assurdi della storia della Serie B. Buffon, Toni, Milito, Balotelli, Boateng, Menez...

Michele Neri

Aggiornato 01/08/2022 alle 22:33 GMT+2

SERIE B - L'imminente ingaggio di Fabregas da parte del Como ha permesso di fare memoria di tutti gli acquisti iconici della seconda divisione italiana. Fecero rumore gli arrivi di Boateng e Balotelli al Monza, Toni al Palermo fu devastante. Abbiamo ripreso poi il ritorno di Buffon al Parma, la stagione di Palacio al Brescia, il primo Milito in Italia con la maglia del Genoa e tanto altro ancora.

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La notizia del trasferimento di Cesc Fabregas al Como ci ha obbligati a riprendere in mano gli annali del calcio e ad usare carta e penna per comporre un elenco di colpi della stessa portata. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la Serie B è stata la patria di molti calciatori divenuti grandi in seguito oppure giunti nella cadetteria dopo la gloria. Dunque, abbiamo dovuto adottare un criterio uniforme. Abbiamo scartato tutti coloro che hanno fatto la prima esperienza della carriera in questo campionato, quelli mandati in prestito ed infine i giocatori “retrocessi” (da Batistuta ad Hagi passando per Bierhoff, Dybala o Nedved solo per fare qualche esempio eclatante). Ecco allora che abbiamo individuato 9 stelle (il decimo è proprio Fabregas) che hanno calcato i campi della nostra serie cadetta. Andiamo a scoprirli tutti!

DIEGO MILITO AL GENOA (gennaio 2004)

Il Principe sbarca in Italia nel gennaio del 2004 per vestire la maglia del Genoa. L’argentino giocava nel Racing Club de Avellaneda, dove ha deciso poi di tornare per chiudere la carriera, ed era stimato in Sudamerica, era considerato una giovane promessa. Tuttavia, non è ancora famoso, per noi si tratta di un perfetto sconosciuto che presto prenderà il centro del palco. In Serie B è infatti straripante. Nella prima stagione, giocata per metà, trova la via del gol ben 12 volte. Niente promozione quindi un altro anno in cadetteria. Incubo delle difese, segna 21 reti, una in meno del capocannoniere. Trascina il Grifone in Serie A ma i rossoblù non la giocheranno per un illecito. Così il Principe prende la via della Spagna, dove ad attenderlo c’era il Real Saragozza. Tornerà al Genoa e il resto lo ricordiamo tutti molto bene.
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Diego Milito sotto la Gradinata di Marassi

Credit Foto Eurosport

JEREMY MENEZ ALLA REGGINA (agosto 2020)

Il trasferimento dell’ex Milan alla Reggina è più recente e il francese appartiene alla categoria di quelli che hanno accettato la Serie B dopo aver già raggiunto l’apice della carriera. In Calabria il francese ci arriva da svincolato nel 2020. Ha già vestito la maglia della Roma, del PSG, del Milan, della Nazionale. Ha 33 anni, ora sono diventati 35, e la notizia della sua nuova vita in amaranto fa molto rumore. Peccato che però le aspettative molto alte vengano tradite. Il rendimento è discontinuo. Qualche gesto tecnico dei suoi, come il gol al Pordenone in cui ha steso tutti per terra, ma in generale troppo poco. In due stagioni, 8 gol su 35 presenze. Non riesce ad essere un trascinatore e la Reggina si posiziona non oltre la metà della classifica. Vediamo se saprà fare di meglio nella prossima stagione con Pippo Inzaghi in panchina.

KEVIN-PRINCE BOATENG AL MONZA (agosto 2020)

La Serie B ha accolto anche lui, sebbene per un breve periodo. Svincolato dopo l’esperienza al Besiktas, ha ricevuto la chiamata di Berlusconi e Galliani per andare al Monza. Ci resta solo per la stagione 20/21 poi tornerà all’Herta Berlino. Non era certamente un volto nuovo per l’Italia, visti i trascorsi al Milan (dove vinse lo Scudetto) e il Sassuolo. Nel suo storico ci sono anche Barcellona, dove è stato un flop, Schalke04, Tottenham e Borussia Dortmund. Un giocatore quindi di calibro internazionale, che ha partecipato anche ai Mondiali con il Ghana. I brianzoli sognano in grande con Prince, che gioca discretamente: 5 gol e 4 assist in 25 presenze. Peccato però che ai playoff abbia la meglio il Cittadella. E l’anno seguente, della storica promozione in A dei biancorossi, lui non ci sarà perché tornato in Germania.
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L'esultanza di Kevin-Prince Boateng con la maglia del Monza (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

MARIO BALOTELLI AL MONZA (dicembre 2020)

La stessa meta di Prince, nella stessa stagione, è stata scelta anche da Super Mario. Il Monza lo ha acquistato nel dicembre 2020, e, come il ghanese, era svincolato. Un’annata negativa al Brescia oltre alla solita inaffidabilità per l’aspetto comportamentale lo avevano lasciato senza mercato. Così si è mosso ancora una volta Berlusconi per riavere con sé un suo pupillo. Il Monza ha voluto allora fare all-in per la Serie A mancando poi l’obiettivo. L’ex centravanti della Nazionale, accolto come un re, rende meno delle aspettative. E’ fuori forma eppure è una minaccia costante per le difese avversarie. Trova qualche gol (6) in 13 presenze. Non bastano per far scattare la festa dei biancorossi, eliminati nella semifinale playoff.
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GIANLUIGI BUFFON AL PARMA (luglio 2021)

La scelta di cuore. Dopo la carriera gloriosa tra Juventus, PSG, e Nazionale italiana, a 43 anni, Gigi Buffon ha deciso di tornare dove tutto era iniziato, Parma, con la speranza di riportare i gialloblù in Serie A. In Emilia a fine anni ‘90 aveva già vinto una Coppa Uefa, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Per questo ma anche per tutti gli altri titoli con cui ha riempito il suo palmares e per l’immensa esperienza, gli è stata data la fascia da capitano. Che sta onorando, a parte un erroraccio contro il Perugia. Il portiere originario di Carrara si diverte ancora. E anche se non ci è riuscito al primo colpo a raggiungere la promozione nella massima serie, ci riproverà ancora. Ha dichiarato di recente di poter giocare fino a 55 anni. Se così fosse, avrebbe ancora dei tentativi a disposizione.
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LUCA TONI AL PALERMO (giugno 2003)

Il centravanti campione del mondo del 2006 è ricordato soprattutto per i gol con l’Italia o per le stagioni disputate con la maglia della Fiorentina, della Roma, del Bayern Monaco e della Juventus. Tuttavia, prima che diventasse così celebre, da essere persino nel testo di una canzone in lingua tedesca, ha giocato in Serie B. Più volte. Ciò che è sorprendente però è che ha accettato di tornarci nell’estate del 2003 quando ha scelto il Palermo invece della Serie A. Erano già 24 le reti nella massima serie. Eppure, al termine di un’annata in ombra a Brescia, ha preferito il progetto di Maurizio Zamparini dove sarebbe stato il giocatore più importante. Toni diventa l’idolo dei rosanero immediatamente. Capocannoniere con 30 gol in 45 presenze e promozione in Serie A. L’anno dopo, sempre in Sicilia, la definitiva esplosione e da lì l’interesse delle grandi piazze.
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FRANCO VAZQUEZ AL PARMA (luglio 2021)

Il Mudo come Toni ha fatto innamorare i tifosi del Palermo. Il trequartista argentino, forse uno dei pochi rimasti in questo ruolo, si è affermato in Italia negli anni in cui ha fatto coppia con Paulo Dybala. In terra siciliana ha deciso di rimanere anche dopo la retrocessione per continuare il percorso di crescita. La scelta di andare in una grande europea, il Siviglia, è avvenuta nell’estate 2016 quando era diventato dominante. Un periodo in cui si era guadagnato anche due presenze con la Nazionale italiana. In Spagna si è fatto apprezzare inizialmente ma si è spento alla distanza. Così la decisione di tornare dov’era stato bene. L’offerta è arrivata dal Parma, che militava in Serie B. Il Mudo ha accettato, soprattutto perché c’era Enzo Maresca in panchina, che poi sarà esonerato. Si è preso la 10 ed ha dimostrato di essere di una stoffa speciale. 14 gol, alcuni bellissimi (vedi quello contro il Monza), 4 assist e giocate che nella serie cadetta non si vedevano da una vita. Giocatore di qualità e pure molto concreto. Il Parma farà il possibile per tenerlo, qualcuno spinge per rivederlo al Palermo, dove giocherebbe comunque in B.

LUIS OLIVEIRA AL COMO (luglio 2001)

La sua storia è meno nota di quella di Milito. Nel suo palmares non si trova un Triplete. Eppure, l’attaccante di origini belga-brasiliane ha lasciato un bel ricordo in Serie B all’inizio degli anni ‘00. In Italia ci arriva, dopo anni all’Anderlecht, per fare la punta titolare del Cagliari in Serie A. Le cose non vanno così male: per due volte chiude in doppia cifra. E si guadagna sul campo un trasferimento alla Fiorentina dove disputa due ottime stagioni prima di un calo verticale. Perde il feeling con la porta, torna al Cagliari, niente da fare, viene girato al Bologna e anche lì fatica assai. Così accetta l’offerta del Como nell'estate del 2001 per giocare nella serie cadetta. Ritrova la luce. 23 gol in 38 sfide, alcuni molto semplici a porta sguarnita, altri su punizione. Non mancano giocate alla Ronaldo, dove scarta il portiere in uscita e gonfia la rete. I tifosi lariani impazziscono per lui, "Lulù segna, Como sogna", recita uno striscione. E sogna per davvero perché arriva la promozione in A mentre Lulù si aggiudica il titolo di capocannoniere. Lui però resterà in B con il Catania e totalizzerà 26 marcature in due stagioni. Il suo nome è ancora nella top10 degli stranieri con più gol nella seconda divisione italiana.
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Luis Oliveira insieme a Riccardo Allegretti nella sua militanza al Como, Imago

Credit Foto Imago

RODRIGO PALACIO AL BRESCIA (agosto 2021)

Chiudiamo con il Trenza. L’attaccante argentino è arrivato in Italia quando era già importante. Svariati anni in Argentina, dove vinse tre campionati, una Copa Sudamericana, una Copa Libertadores e altro ancora. Poi il trasferimento al Genoa per essere il centro di gravità della formazione rossoblu. Numeri notevoli che fanno gola all’Inter. Così i nerazzurri se lo aggiudicano ed a Milano disputa cinque stagioni. Non le migliori della storia del club eppure lui si distingue come un atleta sempre professionale e due volte chiude in doppia cifra. A seguire il passaggio al Bologna, dove accumula numerose presenze, qualche rete e si lega la fascia al braccio in alcune occasioni. A 39 anni decide di continuare a giocare e abbraccia il progetto del Brescia in Serie B allenato da Pippo Inzaghi. Risale quindi alla scorsa estate l’inizio dell’avventura di Palacio alle Rondinelle. Una stagione in chiaroscuro: 6 gol, 4 assist e un brutto infortunio al gomito per colpa del quale ha saltato buona parte del finale di stagione.
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